I giovani sono sempre meno interessati alle auto. Negli ultimi anni le quattro ruote hanno smesso di avere quell’aura tipica del passato, quando simboleggiavano la libertà. Ottenere la patente costituiva un importante traguardo, ma soprattutto un grande punto di partenza. Da lì in avanti i nuovi conducenti avrebbero potuto muoversi come meglio desideravano. Basta passaggi da chiedere a genitori e parenti, largo all’era adulta.
A dire del vero, in tanti vi attribuiscono il solito significato. Ma cresce a vista d’occhio la schiera di ragazzi e ragazze contrari. Tra il 2012 e il 2022, riporta uno studio condotto da Facile.it, il numero di vetture intestate agli under 25 ha subito un crollo del 33%, sotto la soglia delle 600.000 unità. Mentre il trend generale registrava un aumento, nell’ombra emergeva una spaccatura, ora portata alla luce.
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Le spiegazioni
Su quali siano le ragioni dietro la decisione, la piattaforma ne indica una serie di plausibili. In primo luogo, i costi delle macchine rimangono proibitivi. Peggio, sono aumentati in misura sensibile rispetto ai decenni passati: si veda il passaggio dal periodo pre al post Covid. Oltre all’inflazione, i rincari dipendono dal massiccio ricorso alle tecnologie.
I sistemi ausiliari alla guida comportano, infatti, spese produttive maggiori, nella prospettiva delle Case. Alcuni di essi sono obbligatori, tipo il limitatore automatico di velocità dallo scorso luglio. Le autorità europee li hanno stabilito allo scopo di ridurre gli incidenti su strada. Per azzerare il numero delle vittime entro il 2050 le istituzioni competenti metteranno dei paletti via via più stringenti. Che le aziende siano d’accordo o meno, tocca adeguarsi, onde evitare di lasciare il Vecchio Continente.
La crisi dei microchip ha allungato, peraltro, i tempi di attesa, obbligando spesso a pagare delle belle cifre per un veicolo usato, manco fosse a km 0 o nuovo di listino. Aggiungiamo poi gli oneri fissi legati all’assicurazione, al bollo e alla manutenzione, uno scoglio economico non indifferente.
Benché la Legge Bersani abbia permesso di ereditare la stessa classe di merito del genitore, chi resta fuori parte dall’ultimo gradino della scala nelle polizze RC Auto. Nel corso dell’ultimo biennio i premi per gli under 25 sono cresciuti di ben il 42,7%, raggiungendo una media superiore ai 1.000 euro all’anno.
La perdita di appeal delle auto tra i giovani dipende altresì dalle differenti priorità. In cerca di esperienze, relazioni sociali e sostenibilità ambientale, il mezzo di trasporto per antonomasia viene considerato un bene materiale e fonte di inquinamento. Non rientra, insomma, più tra le priorità.
La netta flessione dipende poi dalla diffusione di alternative efficaci ed accessibili. Il proliferare di sharing mobility (come car sharing e bike sharing), il miglioramento del trasporto pubblico in determinate città e lo sviluppo di infrastrutture ciclabili penalizzano il settore.
Meno interesse per la patente
La crescente preoccupazione nutrita nei confronti del cambiamento climatici spingo, a sua volta, a intraprendere delle scelte differenti, meno impattanti sull’ecosistema. Il gap generazionale si riflette, infine, nell’età di conseguimento della patente. Mentre dagli over 50 è stata perlopiù al compimento della maggiore età, tra gli under 25 la percentuale scende al 46%, e ancor di più nelle principali città, da Milano a Torino.