Gli incentivi auto sono una delle manovre e iniziative varate dal Governo per supportare tutti gli automobilisti che hanno intenzione di cambiare la loro macchina, sostituendo un vecchio veicolo con uno nuovo e, magari, anche meno inquinante.
L’intento è quello di aiutare i cittadini con sconti importanti, visti anche i prezzi di listino (sia del nuovo che dell’usato) non proprio alla portata di tutti. Detto ciò, l’Esecutivo stanzia sempre molti più fondi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, quindi ricaricabili, che però non hanno mai il successo sperato, o almeno finora.
In effetti, la popolazione ancora non è pronta – almeno nel nostro Paese, ma in realtà il discorso è abbastanza generalizzato in Europa – per sostituire una vettura con motore termico con una elettrica. Ci sono ancora parecchi limiti legati a questa tipologia di motorizzazione, primo su tutti il prezzo di listino elevato, ma anche la scarsità di infrastrutture di ricarica e l’ansia dell’autonomia. Mettiamoci anche tutti coloro che sono scettici e preferiscono il buon vecchio e caro motore a benzina. Per il 2024 però lo Stato ha deciso di proporre nuovi contributi dedicati alle vetture con motore endotermico a basse emissioni (diesel, benzina e ibride). Vediamo tutto quello che sappiamo oggi a riguardo.
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Arriva un nuovo decreto
Ancora aggiornamenti per quanto riguarda il bonus auto 2024 in Italia, non ci si dà pace. È una questione troppo importante, che deve essere affrontata con tutta l’attenzione che merita.
Oggi la scelta verte su:
- aumentare il bacino delle vetture da incentivare, per rendere possibile una rapida o comunque sostanziosa sostituzione del maggior numero possibile di auto vecchie con modelli nuovi elettrificati;
- agevolare solo l’acquisto di auto a zero emissioni, 100% elettriche, cercando il modo migliore per sfruttare i fondi che ad oggi sono rimasti inutilizzati.
Ad oggi però è ancora mistero sulla questione Ecobonus 2024, non è stata presa una decisione definitiva per il prossimo anno, ed è già il 21 dicembre.
Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE, ha sottolineato: “Il Ministro ha annunciato la scelta di un decreto Dpcm, che sta a significare una revisione del sistema attuale di ecoincentivi, a sua volta regolato dal Dpcm 6 aprile 2022. Le modifiche possono essere sostanziali o solo di dettaglio, questo ancora non lo sappiamo, a nessuno ha ancora letto il decreto”. In ogni caso i tempi tecnici necessari per il nuovo decreto lo porteranno a entrare in vigore potenzialmente a febbraio, “salvo eventuali effetti retroattivi che varranno anche per gennaio”.
È comunque confermato che dal primo gennaio si applicheranno gli incentivi che conosciamo oggi, poi si vedrà cosa cambierà nel corso dei mesi di gennaio e febbraio. La confusione in questo momento, sia per gli automobilisti che per gli addetti ai lavori è alta.
Le ultime notizie e proposte
In questo articolo vediamo quali sono gli incentivi auto previsti in Italia per il 2024, ma oggi arrivano delle novità di cui è necessario parlare. Il comparto, come sappiamo benissimo, purtroppo vive una situazione di stallo e difficoltà dovuta a differenti fattori. E oggi, per uscire da questa immobilità, una delle soluzioni è essere più attivo in quella che consideriamo la transizione della mobilità.
In occasione dell’evento che si è tenuto nella capitale con la Luiss Business School Michele Crisci, presidente dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE), ha dichiarato che oggi ci sono dei provvedimenti sulla fiscalità delle auto aziendali e sul piano di incentivi del modello green praticamente irrinunciabili.
Crisci sostiene: “È necessario che il sostegno alla vendita di modelli a basso impatto ambientale venga gestito su misura, quindi in base alle esigenze e alle disponibilità delle diverse categorie di utenti. Un conto sono gli incentivi sulle basse emissioni, un altro conto sono quelli per sostituire il parco circolante troppo datato. Questo perché è decisivo eliminare dalle strade le vetture dall’Euro 0 a Euro 4 con incentivi alla rottamazione”. Sono diversi gli interventi che meritano di essere implementati in Italia per rinnovare il parco auto circolante così vecchio, ma secondo Crisci è fondamentale aumentare gli incentivi anche per far ripartire il settore.
Come ormai abbiamo ripetuto più volte, l’UNRAE – ma non solo – propone di utilizzare nel corso del 2024 i più di 600 milioni di euro di fondo avanzati nel 2022 e nel 2023 dedicati alle prime due fasce di emissioni di CO2, cioè 0-20 g/km e 21-60 g/km. I beneficiari però dovrebbero essere, oltre che i privati, anche le persone giuridiche, non solo l’autonoleggio. Secondo Crisci andrebbe eliminato o almeno alzato il price cap per le auto elettriche e ibride plug-in.
Potrebbe essere utile inoltre intervenire sui termini obbligatori per finalizzare le prenotazioni per l’ecobonus, passando da 180 a 270 giorni. Non dimentichiamo infatti che il settore auto sta ancora soffrendo purtroppo e che per ricevere alcuni modelli nuovi ci vogliono parecchi mesi. Se così fosse, allora davvero la vendita di auto aumenterebbe nel 2024, oltre a non avanzare fondi (come invece è successo nel 2022 e nel 2023).
Fondi disponibili
Secondo quanto previsto ad oggi, ed è molto probabile che le cose non cambino entro la fine dell’anno, l’iniziativa che è stata stabilita dal Governo Draghi nel 2022, poi rimodulata leggermente, stabilisce che per il 2024 ci saranno a disposizione in tutto 570 milioni di euro di fondo, si considerano quindi 5 milioni in meno rispetto all’anno in corso.
Come saranno distribuite le somme a seconda delle differenti fasce di emissioni di anidride carbonica dei veicoli? Lo schema è il seguente:
- emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km CO2: 205 milioni, di cui 194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine;
- emissioni inquinanti da 21 a 60 g/km CO2: 245 milioni, di cui 232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e noleggio;
- fascia di emissioni 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti destinati ai privati.
Ancora “troppi” fondi per le elettriche
Partono ancora una volta le polemiche, perché nel 2024 verranno destinati ancora più fondi rispetto a quest’anno alle vetture che fanno parte delle prime due fasce di emissioni (in tutto 450 milioni di euro), che sono quelle meno cercate e comprate dagli italiani.
Basti pensare che dei 190 milioni che il Governo ha messo a disposizione nel 2023 per le auto con fasce di emissioni da 0 a 20 g/km oggi – a quasi un anno dal lancio degli incentivi – sono rimasti ancora 114 milioni circa, nemmeno la metà dei fondi sono stati sfruttati. Per non parlare della seconda fascia, erano stati stanziati 235 milioni, dei quali 207 milioni sono ancora lì fermi e inutilizzati. Una gran beffa, che continua da anni, visto che nel 2022 erano avanzati rispettivamente 127 e 147 milioni di euro, gli italiano si sentono presi in giro.
Per contro, come ben sappiamo, dopo poco più di un mese dal lancio degli incentivi (lo scorso 6 febbraio) i fondi per le auto termiche (150 milioni di euro) facenti parte della terza fascia erano già terminati. Cosa dobbiamo pensare che accadrà quindi nel 2024? I soldi messi a disposizione sono ancora meno, quindi è probabile che i fondi per le vetture della terza fascia termineranno entro la fine di gennaio. Un flop immenso.
A quanto ammontano i contributi per il singolo
Se i fondi a disposizione variano leggermente, la struttura degli incentivi auto rimane praticamente la stessa. A seconda della tipologia di auto e della situazione specifica, si potranno ottenere da 2.000 a 5.000 euro, suddivisi in questo modo:
- per chi acquista un’auto della fascia di emissioni 0-20 g/km: 5.000 euro con rottamazione del vecchio veicolo, 3.000 euro senza;
- per nuove auto con emissioni da 21 a 60 g/km: 4.000 euro con rottamazione vecchio veicolo, altrimenti 2.000 euro;
- per veicoli con emissioni 61-135 g/km: 2.000 euro con rottamazione della vecchia auto, altrimenti nulla.
Al momento le auto che appartengono alla prima fascia sono solo le elettriche, alla seconda le ibride ricaricabili (plug-in). Tutte le altre, quindi con motore ibrido e termico, fanno parte della terza fascia, che per ovvie ragioni, termine i fondi più rapidamente.
Limiti di prezzo per le auto nuove
Ci sono auto che non rientrano nei contributi messi a disposizione da parte del Governo, infatti l’Esecutivo ha deciso di fissare un limite massimo di prezzo di listino delle vetture che possono essere comprate beneficiando degli incentivi, per provare ad agevolare solo chi ha realmente bisogno:
- si parla di listino massimo di 35.000 euro (42.700 Iva inclusa) per le auto di prima e di terza fascia di emissioni;
- 45.000 euro (54.900 Iva compresa) per quelle di seconda fascia.
Per chi ha intenzione di comprare una nuova vettura con motore termico e ibrido facente parte della terza fascia di emissioni (61-135 g/km), la rottamazione è obbligatoria. Attenzione: l’auto che si intende rottamare deve essere intestata allo stesso soggetto che risulta acquirente della nuova macchina o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi; non è tutto, deve anche trattarsi di un modello di classe inferiore a Euro 5, quindi 0, 1, 2, 3 o 4.
Altri requisiti e vincoli da rispettare
Chi compra un’auto nuova con gli incentivi deve immatricolarla entro e non oltre 180 giorni dalla prenotazione del bonus, se ne deve occupare la concessionaria, altrimenti si rischia di perdere l’incentivo richiesto.
Altro vincolo da rispettare, secondo la normativa, la macchina nuova acquistata con l’incentivo non può essere ceduta per un determinato periodo di tempo. In particolare:
- 12 mesi per persone fisiche;
- 12 mesi per noleggio a lungo termine;
- 24 mesi in caso di Car sharing pubblico.
Come prenotare gli incentivi auto 2024
Ancora è presto per avere informazioni ufficiali a riguardo, ma potrebbe accadere come è già successo a gennaio 2023: le concessionarie quindi avranno la possibilità di prenotare i bonus su una piattaforma dedicata solo alcuni giorni dopo la ripartenza dell’iniziativa.
Non è ovviamente una penalizzazione ma una necessità, che permette ai tecnici di Invitalia, che gestisce il sistema informatico, dio chiudere la piattaforma attuale e attivare quella nuova. Gli incentivi saranno comunque validi ovviamente per tutti coloro che compreranno l’auto nuova a partire dal primo gennaio 2024, a prescindere dal giorno in cui sarà attivo il sito dedicato alla prenotazione del bonus.