Qualche giorno fa la star di Kitchen Nightmares Gordon Ramsey è apparso in una diretta Instagram nella quale ha raccontato del suo brutto incidente in bici, incoraggiando i suoi oltre 17 milioni di follower di seguire un semplice consiglio: indossate sempre il casco!
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Cos’è successo a Gordon
Il famoso cuoco, padre di sei figli, dice che adesso sta bene. Nessun osso rotto, solo (si fa per dire) un enorme livido sul lato sinistro del corpo. “Mi sono davvero spaventato“, ha detto Ramsay condividendo su Instagram i dettagli dell’incidente. “Sono fortunato ad essere qui: quegli incredibili chirurghi traumatologici, medici ed infermieri che si sono presi cura di me questa settimana, sono stati fantastici. Ma, devo dirlo, bisogna sempre indossare un casco. Non importa quanto sia breve il viaggio, non mi interessa il fatto che questi caschi costino, sono fondamentali anche per i bambini. Se il viaggio è breve, bisogna comunque indossare un casco“. Prima di sollevare la giacca per rivelare il grosso livido, Ramsay ha aggiunto: “Sono fortunato a essere qui, ora sto meglio ma è stata una settimana terribile” e di nuovo: “Sono grato a tutti i medici, gli infermieri e il personale del Lawrence + Memorial Hospital di New London che si sono presi cura di me e mi hanno visitato, ma soprattutto sono grato al mio casco che mi ha salvato la vita.“
Il ruolo del casco nell’incidente
Secondo i medici il casco è stato fondamentale nel proteggere Ramsay nell’impatto. Sebbene abbia riportato lividi significativi sul lato sinistro del corpo, non ha subito danni alla testa o traumi cerebrali, cosa che sarebbe potuta accadere senza l’uso di questo fondamentale dispositivo di protezione. Il fatto che nell’incidente via sia coinvolta una star internazionale, ha posto i riflettori su di un tema spesso trascurato e verso il quale c’è ancora troppa leggerezza. Bisogna indossare il casco ogni volta che si va in bicicletta, indipendentemente dalla durata o dal tipo di percorso. Anche i brevi tragitti possono essere rischiosi, e un casco può fare la differenza tra la vita e la morte, come sottolineato da Ramsay stesso.
Le tre valutazioni
Nonostante vi siano sacche di resistenza che ne mettono in discussione l’utilità, l’importanza del casco è ben documentata da vari studi ed analisi. Sicuramente non possono nulla contro schianti efferati, ma anche una semplice caduta da terra può avere dei risvolti tragici in termini di trauma. Ormai il traffico e tutta la società sono cambiati, la bici si usa in modo diverso e le e-bike sono molto diffuse: certo, dove la cultura ciclistica è molto presente si può pedalare con più spensieratezza ma è necessario un cambio di mentalità, un po’ come successe con la tanto temporaneamente contestata legge anti-fumo del ministro Sirchia nel 2003.
Lasciando perdere gli inutili dibattiti, se si hanno ancora dei dubbi relativi all’utilizzo casco basta valutare questi tre aspetti:
IL MEZZO: quando si guida un mezzo ad equilibrio instabile e non protetto verso l’esterno bisognerebbe usare un casco;
LA VELOCITA’: all’aumentare della velocità, di picco e media, aumenta l’esigenza di un casco;
IL CONTESTO: al diminuire della ciclabilità (culturale ed infrastrutturale) aumenta l’esigenza di un casco
I dati e gli studi
Uno studio pubblicato sul Journal of Safety Research ha rilevato che l’uso del casco riduce del 70% il rischio di gravi lesioni alla testa e del 65% il rischio di lesioni al viso in caso di incidente. Questo dato è supportato da un’analisi condotta dal National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) degli Stati Uniti, che ha confermato l’efficacia del casco nel prevenire lesioni mortali. Tutto ciò è confermato dalle analisi condotte dall’OMS, e dall’esempio australiano, dove l’obbligo del casco ha portato a una significativa riduzione delle lesioni alla testa tra i ciclisti.
Purtroppo, un’indagine del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha evidenziato che solo il 29% degli adulti e il 42% dei bambini negli Stati Uniti indossano sempre il casco quando vanno in bicicletta. Questo sottolinea l’importanza di programmi educativi e campagne di sensibilizzazione per aumentare l’uso del casco tra adulti ei bambini.
Scegliere il casco
Quando si sceglie un casco, è importante considerare diversi fattori per garantire la massima sicurezza e comfort (abbiamo recentemente pubblicato una guida a questo proposito). Innanzitutto, il casco deve essere della misura giusta. È fondamentale misurare la circonferenza della testa per scegliere il casco che si adatta perfettamente. È essenziale anche verificare che il casco rispetti le normative di sicurezza, come le certificazioni CPSC 1203, CE EN 1078 e AS/NZS 2063:2008. Queste certificazioni assicurano che il casco sia stato testato e approvato per l’uso in condizioni di sicurezza.
Tutto poi dipende dal tipo di ciclismo che pratichiamo, ma un altro aspetto da considerare è la ventilazione. Un buon casco deve avere un sistema di ventilazione efficace per mantenere la testa fresca durante la pedalata, soprattutto nelle giornate calde. Inoltre, se il casco subisce un impatto va buttato e cambiato con uno nuovo: delle lesioni interne invisibili potrebbero comprometterne la sicurezza.
Il sistema MIPS
Molti caschi moderni adottano la tecnologia MIPS (Multi-directional Impact Protection System). Il MIPS è una tecnologia di sicurezza che fornisce una protezione aggiuntiva in caso di impatti angolati, che sono i più comuni in incidenti ciclistici. Il sistema permette un leggero movimento tra la testa e il casco, riducendo le forze rotazionali che possono causare gravi danni cerebrali. Questo sistema è stato adottato da molti produttori di caschi, offrendo una maggiore tranquillità ai ciclisti.
Conclusioni
L’incidente di Gordon Ramsay ci ricorda quanto sia essenziale indossare un casco quando si va in bicicletta. Non importa quanto breve sia il tragitto o quanto possa sembrare sicura la strada. La protezione offerta dal casco può salvare la vita. Investire in un buon casco, preferibilmente con tecnologia MIPS, e promuovere l’educazione all’uso del casco sin dalla giovane età, sono passi cruciali per migliorare la sicurezza dei ciclisti ovunque.