L’Italia degli incidenti sulle strade e delle morti di tanti bambini. Purtroppo si segnalano sempre più episodi gravi, che coinvolgono molti minori, sulle vie di comunicazioni dello Stivale. L’ultimo caso eclatante è quello occorso a Giugliano, in provincia di Napoli. A bordo di una smart ForTwo, omologata per due persone, viaggiavano in quattro: due bambine, la madre e il compagno. Quando la citycar si è ribaltata, la bimba di 8 anni è morta. Questo episodio, datato 25 agosto, ha scosso il Paese che si interroga sempre più sugli incidenti di questo tipo. Spiacevolmente in aumento.
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Le morti dei bambini in strada
Il numero di bambini morti in incidenti stradali è in aumento nel corso degli ultimi anni, anche operando un confronto con il 2019, l’anno prima delle limitazioni alla mobilità legate alla pandemia di Covid-19. In special modo, gli ultimi dati elaborati dall’Aci e dall’Istat mostrano un incremento delle vittime del 225% tra il 2019 e il 2023 nella fascia di età tra i 5 e 9 anni.
Lo scorso anno sono morti 13 bambini (2.881 i feriti) dei quali otto femmine e cinque maschi. Anche rispetto al 2022 l’aumento percentuale delle vittime è del 62,5%. Inoltre, nel 2023 hanno perso la vita 13 bambini tra 0 e 4 anni (-23, rispetto al 2019) e 15 tra 10 e 14 anni (+7,1% rispetto al 2019). Per fasce di età quella tra 5 e 9 anni è quella con la crescita più forte di vittime sia sul 2022 che sul 2019.
Incidenti in calo, ma esistono episodi limite
I numeri che coinvolgono i più piccoli sono in controtendenza rispetto alle cifre generali, che sono in calo grazie a una tecnologia che ha fatto passi da gigante, ai tanti dispositivi di sicurezza sempre più efficienti e, infine, per i controlli da parte delle Forze dell’Ordine. Infatti, dal 2019 al 2023, il numero complessivo di morti in incidente stradale è calato del 4,2%. Lo scorso anno a perdere la vita sull’asfalto sono state 3.039 persone, con più di 8 vittime al giorno.
L’incidente di Giugliano, che abbiamo raccontato brevemente nelle prime righe, ha un’altra particolarità: il guidatore non aveva la licenza di guida. Questo accende un’altra spia, un altro allarme, perché sono troppi coloro che si mettono al volante pur essendo sprovvisti di patente. Stando ai dati elaborati dall’Asaps, l’associazione dei sostenitori della polizia stradale, tra il 2013 e il 2022 sono state 2.967 le persone uccise da conducenti privi di patente. I feriti ammontano a 53.051.
Proprio l’anno 2022, dopo la fine della pandemia, ha registrato i dati peggiori, con 342 morti e 7568 feriti. Quasi 100 in più rispetto al 2019. “Le sanzioni previste per la semplice “guida senza patente” – ricorda l’Asaps in una nota – ammontano da 5.100 a 30.599 euro (pagamento entro 5 giorni scontato 30% 3.570 euro), con il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi, grazie alle norme sulla depenalizzazione del gennaio 2016. Solo se si è colti nuovamente alla guida senza patente nel biennio, per cui con la recidiva, scatta la denuncia penale che può portare alla sanzione dell’arresto fino ad un anno e alla confisca del veicolo“. Le misure per fermare questo mal costume ci sarebbero anche, ma la spinta a non agire in questo modo dovrebbe essere naturale, ma non sembra così.