Innocenti e Autobianchi, gli storici marchi italiani potrebbero diventare cinesi

Autobianchi e Innocenti potrebbero tornare a breve in scena sotto l'egida del Governo e di una realtà cinese. Qualcosa si muove in questa direzione

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 17 Luglio 2024 09:46

Riprendere marchi storici spariti, caduti in disuso o in disgrazia, potrebbe essere la nuova frontiera dei colossi cinesi dell’automobile. Sull’onda emotiva del successo clamoroso che sta compiendo MG in Europa e, di conseguenza, in Italia potrebbe esserci un fenomeno di emulazione che coinvolgerebbe due antiche glorie dell’automobilismo nostrano quali Innocenti e Autobianchi. Le due realtà sono finite in naftalina da diverso tempo, dopo che l’allora Gruppo Fiat decise di dismetterle concentrandosi su altri brand più forti. All’orizzonte potrebbe esserci un rientro in attività con un cuore e un portafoglio cinesi, ma forse con un’anima italiana in più.

Il monito del Governo

Non lo ha affatto nascosto il Governo condotto da Giorgia Meloni, ma oltre a Stellantis ci vorrebbe un altro player, un altro costruttore in grado di garantire il numero minimo di 1 milione di autovetture prodotte entro i confini italiani. E, come detto nei mesi scorsi, l’aiuto dovrebbe venire dalla Cina. Dunque, perché non replicare un’azione simile a quella della rinascita di MG con alcuni dei marchi italiani dal grande passato ma dal presente senza speranza? Questo è quello che potrebbe accadere grazie all’aiuto di qualche grande colosso cinese, il quale potrebbe corrispondere a BYD, Chery o Dongfeng. Staremo a vedere, anche perché la partita è molto intricata.

Il rilancio del made in Italy con aiuto cinese

In questo scenario fanno gola tanto Autobianchi quanto Innocenti. Per replicare quanto fatto da Saic con MG, c’è però un ostacolo che non è così semplice da aggirare. I due brand italiani sono ancora di proprietà di Stellantis, la quale aveva pensato in prima battuta di introdurre Leapmotor come concorrente cinese addetto alla produzione di vetture elettriche low cost nelle fabbriche del Belpaese e, di conseguenza, potrebbe cedere malvolentieri due marchi a quella che, a tutti gli effetti, rappresenterebbe una concorrenza diretta.

A questo punto – come sostiene il Sole 24 ore – entrerebbe in gioco direttamente il Governo che vorrebbe diventare titolare dei diritti di Autobianchi e Innocenti. Riporta infatti il quotidiano di taglio finanziario che “la nuova disciplina sul possibile passaggio al ministero di marchi storici – quelli inutilizzati da almeno cinque anni o quelli oggetto di un processo di cessazione da parte dell’azienda titolare – è una strumentazione che entrerà in vigore a breve, dopo la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto attuativo”.

Una nuova partita

Bisogna, però, frenare i facili entusiasmi poiché bisogna effettivamente valutare se la nuova normativa potrà essere applicata ai casi specifici della Innocenti e dell’Autobianchi. Dopodiché, una volta sotto il controllo dell’esecutivo, i due marchi potrebbero essere concessi a “imprese, anche straniere, che intendono investire in Italia o trasferire attività produttive situate all’estero”, come assicura la legge. Nel frattempo, a fine marzo, il ministero dell’Industria ha registrato all’ufficio nazionale brevetti e marchi due nuove versioni dei loghi, utilizzando una grafica diversa da quella registrata da Stellantis.

Dunque, non è affatto improbabile che nel giro di qualche tempo possano tornare su strada nuove versioni di glorie come l’A112 o la Mini. Ancora presto per dirlo, ma in pentola ci sono molte cose che iniziano a bollire e l’appetito comincia a farsi sentire.