C’è un elemento che hanno tutte le auto che inquina più del motore diesel

Lo studio inglese sulle pastiglie dei freni sorprende tutti, con l'inquinamento da particolato che sarebbe più dannoso per l'uomo rispetto ai motori diesel

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Luca Bucceri

giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Pubblicato: 19 Febbraio 2025 16:16

Il diesel inquina, ma non tanto quanto i freni delle auto che, sorprendentemente, emettono delle particelle che sulla carta sono molto più dannoseper i polmoni dell’uomo. È quanto emerge da uno studio inglese che, cercando di esaminare gli effetti dell’inquinamento sull’uomo, ha evidenziato il grande rischio scaturito da un elemento che tutte le auto hanno e che sarebbe pericoloso per la salute. Nonostante, paradossalmente, sia uno strumento di sicurezza.

Lo studio sui freni che inquinano

Frenare per evitare incidenti, con la consapevolezza però che l’aggressività sul pedale potrebbe causare ancora più danni. Sì, perché secondo lo studio dell’Università di Southampton, in Inghilterra, i freni delle auto inquinerebbero di più dei motori a gasolio. Un risultato sorprendente, frutto di analisi da parte della squadra guidata dal dottor James Parkin che ha preso in esame le pastiglie interessate nel processo di frenata.

Esaminando gli effetti sulla salute polmonare per particolato proveniente da quattro diversi tipi di pastiglie dei freni, prodotte con diverse composizioni chimiche, l’analisi inglese ha fornito dei dati preoccupanti. Il particolato emesso, infatti, è nocivo per l’uomo.

I risultati hanno permesso di classificare come maggiormente dannose le pastiglie organiche non in amianto, capaci di causare infiammazioni nocive alle cellule polmonari umane. Le seconde più tossiche, poi, sarebbero quelle in ceramica.

Le soluzioni per ridurre gli effetti nocivi

Ci sarebbe però una soluzione al problema, anche se serviranno di certo leggi e regolamenti per poter permettere a tutte le case di allinearsi sulla produzione di auto con impianti frenanti “a norma”. Lo studio, infatti, evidenzia come i quattro diversi tipi di pastiglie possano essere più o meno nocivi, sottolineando come basterebbe ridurre un elemento per avere un impatto meno negativo.

Quale? Il rame. Lo studio inglese, infatti, sottolinea che è proprio l’elemento chimico rilasciato nell’aria ad avere maggiori effetti nocivi per l’uomo. E, tra l’altro, è l’elemento in comune delle due pastiglie più dannose secondo lo studio dell’Università inglese, in quanto contenuto sia in quelle organiche non in amianto sia in quelle in ceramica. La soluzione sarebbe quindi quella di ridurre il contenuto di rame nelle pastiglie dei freni per attenuare i danni del particolato emesso dai veicoli.

Ad oggi non esiste nessuna normativa anti-inquinamento che prevede la misurazione del particolato emesso durante la frenata, ma sarà di certo uno degli aspetti che la nuova normativa Euro 7, che entrerà in vigore per le auto dal 1° luglio 2027, prenderà in considerazione. Il regolamento, infatti, introdurrà limiti per le emissioni di particelle prodotte durante la frenata.

Il risultato sulle elettriche che inquinano

Ma non è finita qui, perché lo studio ha evidenziato anche i rischi collegati alle auto elettriche. Anche le quattro ruote alla spina, infatti, possono essere inquinanti. Come? Sempre per colpa dei freni, in una situazione che, senza spiegare l’analisi inglese, avrebbe dell’incredibile e suonerebbe ancor più paradossale.

Matthew Loxam, supervisore dello studio dell’Università di Southampton, ha infatti sottolineato che l’impianto frenante delle elettriche potrebbe essere maggiormente stressato, in quanto le vetture “sono più pesanti e creano maggiore attrito”. La normativa Euro 7 introdurrà comunque nuovi limiti per le emissioni di particelle prodotte durante la frenata a 3 mg/km.