In Italia, l’età media per prendere la patente è sempre più alta

Da una ricerca emerge che l’auto non è più il bene più desiderato dai neo 18enni. Per questo si alza l’età media in cui i giovani italiani prendono la patente

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 5 Marzo 2018 21:13Aggiornato: 16 Ottobre 2024 12:34

Prendendo i numeri dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata condotta nel 2018 un’indagine che ha confermato quanto l’auto non sia più il regalo più ambito per la maggiore età, e che, nonostante il desiderio di quell’indipendenza negli spostamenti possibile solo grazie alla guida, l’età in cui i giovani italiani conseguono la patente è aumentata. I neopatentati della penisola erano poco più di 554.000, l’1,55% di tutti gli automobilisti con la licenza.

Differenza geografica

C’era una sostanziale differenza tra le varie zone del nostro Paese: secondo i calcoli, in media nel sud Italia i ragazzi facevano la patente circa 8 mesi prima rispetto al centro-nord; non è facile capirne i motivi, sicuramente si possono fare delle ipotesi, si può pensare ad esempio alla maggior portata ed efficienza dei mezzi di trasporto pubblici nelle città del centro e del nord Italia, che riduceva la necessità degli spostamenti privati.

Un altro fattore che tardava il momento del conseguimento della patente, non legato al territorio e alle linee di trasporto, era anche il costo dell’assicurazione, soprattutto perché i neomaggiorenni erano per lo più studenti o comunque non avevano un’entrata corposa. Questo però non confermava la tesi del nord/sud: infatti nelle città meridionali le polizze risultavano più care e, nonostante ciò, i ragazzi prendevano la patente prima rispetto al nord.

Volendo dare dei numeri, con il medesimo modello di auto e la stessa classe di merito, a Milano era possibile pagare 746 euro, a Bologna 871, a Roma 943, a Cagliari 979, a Palermo 1152, a Bari 1234 e a Napoli 1924. Le regioni con il maggior numero di neopatentati erano la Lombardia, la Campania e il Lazio; il primato spettava alla Lombardia con 88.000 casi.

Se vogliamo fare anche una distinzione di sesso, mediamente le donne conseguivano la licenza di guida a 21 anni e 9 mesi, ben un anno dopo gli uomini. Facendo un’altra indagine territoriale, è la Sardegna la regione in cui le donne si mettevano al volante in età più avanzata, seguita da Liguria e Emilia Romagna. Le zone in cui le donne che prendevano la patente sono le più giovani sono il Trentino Alto Adige, la Basilicata, la Sicilia e la Calabria.

Da un’ultima veloce analisi si evince che, nel corso del 2017, meno di un automobilista su quattro prendeva la patente a 18 anni, il 24,2%, percentuale che variava notevolmente in base alle regioni: diventava, infatti, il 35% in Molise, Basilicata, Campania e scende al 18% ad esempio in Liguria.

Com’è la situazione oggi

Sebbene siano passati diversi anni rispetto ad allora, la situazione rimane grossomodo la stessa anche oggi, semmai il cambiamento nelle abitudini e nelle preferenze si è consolidato . Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, il lavoro in smart working ha preso slancio, rendendo il possesso di un veicolo privato meno imprescindibile. Inoltre, una serie di alternative ha avuto un’ampia diffusione, quali, ad esempio, il car sharing e il car pooling. Last but not least, la nuova generazione di ragazzi e ragazze ha a cuore il bene del Pianeta e, nei limiti delle loro possibilità, cerca di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.