L’incubo dei ladri “cannibali” che smontano i pezzi delle auto

Complice l'aumento dei prezzi dei ricambi sempre più ladri si sono specializzati nello smontare singole parti delle auto per alimentare un mercato redditizio

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Marco Di Marco

giornalista pubblicista

Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista che da sempre ama le auto. Ha sempre avuto la passione per il giornalismo automobilistico scrivendo sia di prodotto che di motorsport.

Pubblicato: 15 Giugno 2024 15:42

Riuscire a custodire al sicuro la propria vettura sta diventando sempre più difficile. Molti automobilisti, infatti, sono consapevoli dei rischi che corre chi non può disporre di un box auto o di un ricovero al chiuso dove tenere la propria vettura lontana dagli sguardi indiscreti dei ladri. Adesso, però, è presente una nuova specie di delinquenti: i ladri “cannibali”.

Le auto smontate pezzo per pezzo

Il nostro Paese, purtroppo, vede dati poco confortanti quando si parla di classifiche di furti d’auto. Se nel corso della pandemia questa piaga per forza di cose aveva fatto registrare un consistente calo, nel 2023 i numeri sono cresciuti notevolmente fino a far segnare un +7% rispetto all’anno precedente con un totale di 131.679 mezzi rubati rispetto ad una media europea di 40.000.

Il “classico” furto d’auto, tuttavia, sembra però passato di moda. Adesso ciò che temono i proprietari sono i ladri “cannabili”, cioè quei soggetti che non si dedicano alla sottrazione dell’intero mezzo, ma soltanto ad alcune componenti così da alimentare un mercato dei pezzi di ricambio sempre più redditizio.

Il fenomeno è ormai esteso a tutte le regioni italiane, ma questa piaga è particolarmente sentita soprattutto in Piemonte, Lombardia e Lazio dove i proprietari di vetture convivono con l’ansia di trovare la propria auto depredata di tutto: fanali, portiere, sistemi di infotainment o terminali di scarico.

Il perché di questo fenomeno si spiega con la crisi dei pezzi di ricambio e a darne conferma è Stefano Zerbi, portavoce del Codacons: “La crisi dei prezzi di ricambio, che costano tra il 40 ed il 50% in più rispetto a solo 3 anni fa ha innescato una spirale viziosa per cui vengono ordinati sempre più furti su commissione, e le batteria di professionisti sguinzagliate per la città notte e giorno aumentano. La gente sa che per un cofano pagherà tantissimo oppure lo avrà tra mesi. Così la filiera dell’illegale ha trovato terreno fertile“.

Cosa ha determinato questi ritardi nella consegna dei pezzi di ricambio? Secondo il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli, la crisi innescata dagli attacchi degli Houthi  ai danni delle navi container che transitano nel Canale di Suez : “Numerose componenti delle auto viaggiano su nave e non possono essere sostituite da pezzi prodotti negli stabilimenti europei“.

Il risultato è che sempre più automobili arrivano nelle nostre autocarrozzerie depredate di pezzi come parafanghi, marmitte, specchietti, fanali e altre componenti e questo è l’effetto dei furti su commissione” ha concluso Galli in quella che è una analisi molto lucida del fenomeno.

Le vetture preferite dai “cannibali”

Quali sono le auto maggiormente prese di mira dai ladri “cannibali”? Ovviamente quelle maggiormente diffuse sulle strade: Fiat Panda, Fiat 500, Smart, Jeep Renegade sono i modelli che spesso vengono spogliati di numerose componenti e lasciati in strada quasi come dei rottami in attesa che il proprietario faccia l’amara scoperta.

Questa particolare classifica, inoltre, ricalca in buona parte quella relativa ai furti d’auto. Lo studio presente nel report “Stolen Vehicle Recovery 2024”, effettuato dall’Osservatorio di LoJack, società americana facente parte del colosso CalAmp, ha visto in vetta la Panda e la 500, mentre i SUV attirano sempre più malviventi grazie alla loro ormai capillare diffusione sul nostro territorio.

Se i fari, le parti di carrozzeria ed i sistemi di infotainment sono i pezzi pregiati di questo particolare mercato, le attenzioni dei “cannibali” si stanno spostando sulle batterie al litio delle vetture elettriche. In questo caso il furto può costare davvero caro al proprietario sino a sfiorare un prezzo per l’acquisto di circa 10.000 euro.

L’aumento di questa tipologia di furti di parti d’auto è stato notevole: rispetto al 2022 l’incremento è stato del 20%, mentre le richieste  di aiuto da parte di persone che si trovano senza un pezzo della loro vettura sono aumentate del 30%. Insomma, cambiano i tempi e i ladri si adeguano di conseguenza.