I costi di manutenzione di un’auto, ve ne abbiamo parlato di recente, sono diventati sempre più proibitivi in Italia, senza contare quegli incidenti di percorso e spiacevoli inconvenienti che purtroppo si possono sempre verificare e causare importanti esborsi economici. Da una gomma bucata al furto di alcuni pezzi, infatti, la gestione di una quattro ruote potrebbe costare davvero cara.
In passato, i proprietari d’auto lo sanno bene, il terrore più grande era quello di entrare nel veicolo e scoprire di aver subito il furto della radio con annessa rottura del finestrino, o ancora peggio, di tutte e quattro le ruote, ma ora c’è anche un elemento in più da dover controllare bene prima di mettere in moto l’automobile: la marmitta.
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Boom di furti di marmitte: il caso
Sì, avete capito bene. Negli ultimi anni i ladri hanno preso sempre più di mira le automobili e un componente che, pensandoci, fin qui non era mai stato oggetto di furto. Le marmitte, infatti, sempre più negli ultimi mesi sono finite nel “carrello” dei banditi, che hanno tirato un brutto scherzo a tanti automobilisti.
Accorgersi del furto delle marmitte catalitiche non è di certo immediato, se non quando si mette in moto l’auto. Se ruote, tergicristalli e radio sono ben in vista, il furto del catalizzatore è scoperto solo nel momento clou, girando la chiave d’accensione. E diversi sono stati i casi di automobilisti che – una volta accesa l’auto – hanno scoperto di essere vittime del furto, con un rombo assordante che non lascia presagire nulla di buono (qui vi abbiamo parlato dell’aumento dei furti d’auto).
Sempre più casi sono stati registrati negli ultimi mesi, un fenomeno che ha preso piede soprattutto in Toscana, dove diversi sono stati gli automobilisti che hanno denunciato i furti. Muniti di seghetto elettrico o di ferro, ma anche di chiavi inglesi, cric e avvitatori, i ladri hanno messo a segno furti per migliaia di euro.
Furti marmitte, il valore e il mercato
Ma come mai questo fenomeno ha preso sempre più piede in Italia? Le cause sono prettamente economiche, ma non di certo per utilizzare le marmitte come pezzi di ricambio. Sul mercato nero, infatti, i catalizzatori vanno a ruba perché gli elementi presenti nell’impianto dei gas di scarico sono preziosissimi (di recente vi abbiamo parlato anche del furto di altre particolari parti d’auto, poi messe in vendita).
Dal platino al palladio, passando al rodio, infatti, questi metalli arrivano a costare anche 10 volte più dell’oro e il business “segreto” che circola vale migliaia e migliaia di euro. Dando una rapida occhiata alle quotazioni, non è difficile pensare che i ladri di marmitte abbiano intascato un bel gruzzoletto con i loro furti: 31 euro al grammo per il platino, 43 per il palladio e addirittura 355 per il rodio, il più raro di tutti. Cifre che, messe tutte insieme una volta entrati in possesso del più elevato peso possibile degli elementi, ha fatto la fortuna dei malviventi e l’ennesima gatta da pelare per tutti gli automobilisti che invece hanno perso uno dei pezzi fondamentali della loro vettura.