Lavori stradali senza bloccare il traffico: l’esempio della Svizzera

La Svizzera dà il buon esempio sui lavori stradali, evitando di bloccare il traffico grazie all'innovativo Astra Bridge, un ponte mobile ambito all'estero

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 2 Giugno 2024 17:36

L’estate e i cantieri stradali: un binomio inevitabile, spesso causa di code e disagi per gli automobilisti. Benché i lavori effettuati servano a migliorare la fluidità e la sicurezza, le opere riscuotono poca popolarità tra gli utenti. Che lamentano la lentezza della mobilità, pregando gli addetti di metterci il meno tempo possibile. In Svizzera, però, hanno trovato una soluzione innovativa e tecnologica per ovviare al disagio dei lavori stradali, il cosiddetto Astra Bridge.

Superata la criticità degli inizi, all’estero ne sono ammirati

Qualora vi chiediate in cosa consiste, è presto detto: in un ponte mobile che permette ai guidatori di scorrere sopra, senza interruzioni. Lungo 257 metri, largo 8 e alto 4,50, consente ai manutentori di andare avanti indisturbati, mentre le vetture proseguono, a loro volta, la marcia. Lanciato nel 2022, il progetto sembrava subito avere del potenziale. Peccato che nei test sul campo le salite fossero troppo ripide e, pertanto, provocavano delle code rallentando la marcia. Memori degli errori commessi in passato, i fautori hanno modificato la rampa, in modo da renderla più dolce e oggi è possibile circolare fino alla velocità di 60 km/h.

Nonostante i conducenti avessero manifestato delle perplessità in principio, ben presto il ponte mobile ha superato i dubbi e oggi costituisce un motivo di vanto. Alla prova dei fatti, ha dimostrato, infatti, la sua efficacia nel fluidificare il traffico e nel ridurre al minimo i problemi derivanti dalle opere di manutenzione in corso di svolgimento. Sulla base dell’ottimo feedback ricevuto, vari Paesi europei hanno palesato interesse verso la soluzione, tra cui Germania, Paesi Bassi e Norvegia.

Dal canto loro, le istituzioni svizzere, consapevoli del potenziale innovativo dell’Astra Bridge, sono aperte a condividerlo, pure senza brevetti e royalties. Ne sarebbero liete gli altri Stati richiamati dall’idea sia i conducenti stessi, dati peraltro i pareri entusiasti rilasciati in rete. Con internet ormai entrato in tutte le case, basta davvero un attimo ad aggiornarsi su quel che accade, pur al di fuori dei confini locali. E la precisione rinomata degli elvetici, confermata anche dall’efficace funzionamento delle autostrade in Svizzera, suggerisce di tenerlo d’occhio.

L’Italia guarda (per ora) con distacco

Al momento l’Italia pare ignorarlo, ma c’è comunque tempo per abbracciare il cambiamento. Nella nostra penisola sono stati finanziati 142 progetti durante il 2023, pari a un investimento economico di 18 milioni di euro. Riguardanti soprattutto i Comuni con fino a 5.000 abitanti, i fondi pubblici sono stati prioritariamente erogati alle Amministrazioni che hanno dichiarato lo stato d’emergenza nello stesso anno. Il Belpaese accusa delle difficoltà con l’obsolescenza delle sue infrastrutture. Gran parte delle reti viarie, in particolare i ponti stradali, risalgono al boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta.

Dunque, ha superato i 50 anni, oltre la vita utile prevista alla rispettiva inaugurazione. Come evidenziato dall’Istituto di tecnologia delle costruzioni (Itc) del Cnr, la situazione è allarmante e ha condotto a una “preoccupante regolarità” di incidenti e crolli. L’Astra Bridge potrebbe offrire un enorme aiuto, prezioso pure in termini di sicurezza, giacché la zona centrale del ponte, lunga intorno ai 100 metri, è destinabile ai lavori, mentre il restante tratto consente il transito veicolare in entrambe le direzioni.