Alfa Romeo (2019), guasto al cruise control, rischio incidenti

Alfa Romeo ha richiamato in massa Giulia e Stelvio nel 2019 per seri problemi ravvisati in ambito tecnico, che ponevano conducenti e occupanti in pericolo

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 14 Marzo 2019 08:33Aggiornato: 14 Ottobre 2024 19:49

Nel 2019, quando ancora Stellantis, il gruppo italo-franco-americano fondato due anni più tardi, doveva sorgere, FCA (Fiat Chrysler Automobiles) comunicò  il richiamo di circa 60.000 Alfa Romeo Giulia e Stelvio, prodotte dal 2017 al 2019, in tutto il mondo. Le criticità tecniche riscontrate dai clienti avevano spinto la Casa del Biscione ad ammettere la possibilità di un problema, con potenziali effetti sull’incolumità generale.

A causa di ciò, il funzionamento del cruise control adattivo rischiava di venirne compromesso. Senza perdere tempo la compagnia aveva, dunque, attivato la campagna, così da accertare, attraverso la sua fidata rete di officine, l’effettiva presenza di lacune. Soprattutto oggi, data la regolamentazione più ferrea che disciplina l’industria dei motori, basta una piccola avvisaglia di pericolo per entrare in azione e scongiurare sul nascere spiacevoli disavventure, in maniera da contrastare spiacevoli passi falsi. Lo impongono le direttive fornite dalla classe politica internazionale, compresi gli enti europei, proiettati a raggiungere un grosso obiettivo entro il 2050: azzerare il numero di vittime della strada.

Seppur difficile da centrare entro la scadenza prefissata, l’UE sta adottando delle contromisure ad hoc, tipo l’introduzione obbligatoria di tecnologie ausiliarie alla guida. Nel corso dell’estate 2024 è entrata, ad esempio, in vigore le nuove disposizioni inerenti ai sistemi ausiliari di guida, altrimenti noti con l’acronimo ADAS. Dal mese di luglio i produttori devono implementare il limitatore automatico di velocità. Premesso che solo il tempo ci potrà dire se avrà degli effetti positivi nelle nostre strade, gli organi istituzionali remano nella stessa direzione.

La scoperta di un dipendente FCA

Per quanto riguarda il richiamo indetto da Alfa Romeo per Stelvio e Giulia, parte dei modelli coinvolti sembrava non fosse stata immatricolata fino ad allora. Secondo le informazioni raccolte trapelate,  i clienti che dovevano sottoporre le proprie auto alle operazioni di aggiornamento sarebbero stati avvisati direttamente dalla Casa.

Il malfunzionamento, si leggeva sul sito di Quattroruote, era stato portato alla luce da un dipendente del gruppo Fiat Chrysler Automobiles durante una prova su strada e pareva potesse inibire l’immediata disattivazione del cruise control adattivo in alcune condizioni. Si temeva poi di incorrere in accelerazioni non richieste, benché all’epoca non furono segnalati incidenti derivanti dal possibile difetto.

Il cruise control adattivo consiste in una tecnologia progettata allo scopo di mantenere la velocità costante del mezzo, regolandola automaticamente in base al traffico circostante. Tale funzione si rivela utile soprattutto in autostrada, dove il guidatore ha modo di ridurre la fatica durante i tragitti lunghi. D’altro canto, una lacuna come quella rilevata avrebbe avuto un impatto non indifferente. A causa delle accelerazioni indesiderate, il sistema poteva disattivarsi all’improvviso, ponendo a repentaglio la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada.

Intervento gratuito

In Italia le vetture interessate dal richiamo erano circa 11.000: nel resto d’Europa, in Asia e in America Latina gli esemplari da aggiornare ammontavano complessivamente a circa 29.000, mentre le officine autorizzate degli Stati Uniti avrebbero dovuto intervenire su 19.000 auto. I centri d’assistenza del Costruttore avrebbero provveduto ad aggiornare il software del cruise control gratuitamente. Circa un anno prima i due modelli di punta di Alfa Romeo erano già stati soggetti ad un richiamo per problemi di surriscaldamento al catalizzatore.

Con Giulia e Stelvio, il marchio del Biscione nutriva delle chiare ambizioni: riaffermare la propria presenza nel segmento premium del mercato automotive su scala globale. I piani erano di rilanciare le sorti della compagnia, all’insegna di design italiano, tecnologie evolute e prestazioni sportive. Pregi da opporre ai colossi tedeschi, Audi, BMW e Mercedes nello specifico. Purtroppo, le falle evidenziavate avevano arrecato un danno all’immagine dell’azienda, anche per via delle risorse finanziarie limitate. Anche per questo Stellantis ha visto la luce.