Gli autovelox non smettono di fomentare gli animi. Il dispositivo è sempre stato visto di cattivo occhio dai conducenti, convinti che i Comuni spesso se ne servano per battere cassa. Nonostante le rassicurazioni ripetute delle amministrazioni, anche il governo non ha mai fatto mistero di nutrire poche simpatie. Attraverso la figura di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’esecutivo in carica ha manifestato in diverse occasioni delle perplessità a riguardo.
Oltre alle numerose dichiarazioni rilasciate in fase di propaganda elettorale, il Consiglio dei ministri ha scelto di intraprendere una crociata. Al momento, la riforma del Codice della Strada rimane in stand-by. Dopo aver ottenuto l’approvazione in Camera dei deputati, hanno smesso di trapelare notizie in proposito. Per renderlo ufficiale serve il via libera anche del Senato, che ne sta attualmente analizzando ogni singolo punto.
I temi da affrontare sono, del resto, molteplici. Farsi trovare alla guida con lo smartphone, così come sotto effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti costerà, ad esempio, davvero caro. Tanto bolle in pentola e prima di dare il loro benestare gli onorevoli valuteranno ciascuna novità, pronti a suggerire delle modifiche, laddove lo ritenessero necessario.
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Contro l’uso indiscriminato
Se ci focalizziamo sugli autovelox, il Governo intende contrastare l’uso indiscriminato. Ostinarsi ad adottarli senza ritegno darebbe fiato alle teorie malpensanti, e a un clima ostile. Che, talvolta, sfocia in notizie di cronaca assurde, ad esempio nelle famigerate ‘prodezze’ di Fleximan, addirittura ritenuto una specie di eroe da alcuni utenti. Seppur ciò costituisca un’estremizzazione, sembra esserci un problema.
Lo segnala una ricerca pubblicata negli scorsi mesi, dove la nostra penisola appare al secondo posto per numero di rilevatori di velocità installati. Ci supera giusto il Brasile, mentre gli Stati Uniti, più grandi oltre 32 volte, chiudono dietro all’Italia. Un noto politico diceva “a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”.
Le pressioni esercitate affinché la situazione cambi pare stiano avendo degli effetti presso le competenti sedi. In sede di giudizio d’appello, anche il Tribunale di Marsala ha preso una posizione contro l’utilizzo sconsiderato dei macchinari. “Non è sufficiente che un autovelox sia autorizzato, deve essere anche omologato”, recita la sentenza.
Ricorso respinto
All’organo giudiziario aveva presentato ricorso il Comune siciliano, contro l’annullamento da parte del giudice di pace di cinque multe per eccesso di velocità comminate dalla Polizia Municipale con l’autovelox fisso sulla strada statale 115 per Mazara del Vallo. Un punto critico, capace di cogliere in fallo gli automobilisti, ignari di trasgredire le norme. Lungo quel tratto, il limite massimo di velocità è di 50 km/h.
La decisione è sottoscritta dal giudice Francesco Paolo Pizzo, il quale ha accolto le argomentazioni avanzate da Fabrizio D’Avena, l’avvocato del conduce multato. “L’orientamento ormai maggioritario è quello di ritenere distinte le procedure di approvazione e omologazione, sulla scorta anche dell’ordinanza della Cassazione n. 10505/2024 del 18 aprile scorso”, spiega il legale. Perdono, dunque, di efficacia le contravvenzioni elevate con l’autovelox montato su un palo, sostituito dall’attuale, posto in basso sul marciapiede, che, però, non sarebbe a sua volta omologato. E altri automobilisti avanzano ricorso.