Il nuovo Codice della Strada si avvicina all’approvazione definitiva, dopo un lunghissimo percorso legislativo, iniziato lo scorso anno, con vari ritardi che hanno rimandato l’entrata in vigore delle tante novità incluse nel pacchetto voluto fortemente dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, vero e proprio promotore delle nuove misure. Lo stesso Salvini ha confermato l’obiettivo di arrivare una rapida approvazione delle novità nel corso dei prossimi mesi.
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Approvazione entro settembre?
Le dichiarazioni di Salvini riportate dall’Ansa chiariscono l’obiettivo del ministro. Salvini ha sottolineato: “Da un anno lavoriamo a un nuovo codice della strada, abbiamo coinvolto i Comuni, le Regioni, i produttori di auto, i ciclisti, i familiari delle vittime della strada. Conto che il Parlamento, dopo un ampio dibattito andato avanti quasi 12 mesi, entro settembre approvi in via definitiva il testo che dovrà essere applicato“.
Al momento, però, non c’è alcuna certezza che l’approvazione definitiva arrivi effettivamente nel corso di questo mese di settembre, anche per via dei tanti emendamenti arrivati nelle scorse settimane in Parlamento. Sarà necessario seguire giorno per giorno l’evoluzione dell’iter legislativo del Codice della Strada. Nel frattempo, Salvini ha confermato una leggera riduzione dei morti legati agli incidenti stradali, con un calo del 4% nel 2023.
Questo dato, però, va contestualizzato: i morti sono ancora oltre 3.000 ogni anno e l’obiettivo è quello di ottenere una riduzione significativa nel corso dei prossimi anni, anche grazie a interventi mirati per massimizzare la sicurezza e introdurre provvedimenti duri per scoraggiare le violazioni del Codice della Strada, ridurre gli incidenti e le vittime della strada.
I temi caldi
Ci sono alcuni temi legati al Codice della Strada e, più in generale, alla mobilità che sono particolarmente “caldi” in queste settimane. La conferma arriva direttamente da Salvini. Il primo è il limite di 30 km/h in città con la definizione delle cosiddette “zone 30“. Secondo il ministro dei Trasporti, queste zone dovrebbero essere applicate nelle aree in cui si ravvisa un pericolo e in zone limitate della città. Un’estensione del divieto, per Salvini, potrebbe tradursi in un “disagio all’operatività della città“.
C’è poi la questione legata agli autovelox. Anche in questo caso, ci sono posizioni contrapposte. Per Salvini, infatti, l’installazione degli autovelox va concentrata sulle grandi arterie stradali e “non nel centro di Milano“. Il ministro intende evitare che gli autovelox si trasformino in uno strumento per fare cassa da parte delle amministrazioni locali che, fin troppo spesso, utilizzano i sistemi di rilevazione della velocità per multare gli automobilisti anche per piccole violazioni, su strade ad alta percorrenza. Su questi due temi, il ministero dei Trasporti sta lavorando a stretto contatto con Anci. l’associazione dei comuni italiani.
In ogni caso, è solo questione di settimane (o forse di pochi mesi) prima che il nuovo Codice della Strada entri in vigore andando a modificare vari aspetti della mobilità, con interventi legati alla stretta su alcol e stupefacenti o le nuove norme legate alla circolazione dei monopattini, con l’obbligo di casco e di assicurazione. I temi sul tavolo sono tanti. Per un quadro definitivo sarà necessario, in ogni caso, attendere l’approvazione definitiva.