Nuovo obbligo per i benzinai dal 1° agosto: multe salatissime

Da agosto prenderà il via l'obbligo di esposizione dei cartelloni sui prezzi medi: ecco cosa rischiano i benzinai che non si adegueranno alla direttiva del Mimt

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Luca Bucceri

giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Pubblicato: 15 Luglio 2023 08:00

Non c’è più margine di errore per i benzinai, con la stretta decisa dal governo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha l’obiettivo di rendere chiaro al consumatore il prezzo di vendita dei carburanti. Dopo settimane di discussioni e mesi di tensioni tra l’esecutivo e gli addetti ai lavori delle stazioni di rifornimento, infatti, da agosto arriverà il tanto discusso cartellone dei prezzi medi da parte dei gestori degli impianti di distribuzione di carburante. Ma nonostante la data “X” sia ormai in dirittura d’arrivo non mancano le continue polemiche e critiche sollevate sulla questione dell’esposizione dei prezzi.

Cartellone dei prezzi medi, tra obbligo e multe

L’attuazione della misura arriva a mesi di distanza da quando il Governo aveva deciso di prenderla in considerazione, ovvero quando i prezzi dei carburanti erano costantemente sopra i 2 euro provocando non pochi guai alle tasche degli italiani. Una scelta, presa dall’esecutivo, che aveva fatto discutere e continua a far storcere il naso a consumatori e lavoratori del settore che però, per evitare brutte sorprese, dovranno adeguarsi.

Cosa esporre e come farlo è chiarito nella circolare emanata per fornire maggiori chiarimenti sulle modalità di attuazione previste dal decreto ministeriale 31 marzo 2023. Nello specifico, si legge, i dati aggregati- che saranno nazionali per i distributori su autostrade e regionali per gli altri- verranno resi disponibili online, in formato aperto, ogni mattina in una sezione dedicata del sito Mimit e da lì i vari gestori dovranno attingere.

Una volta raccolti e fatti propri i dati, via all’esposizione del cartello presso l’impianto. Nella circolare vengono quindi date maggiori indicazioni sull’obbligo di esposizione nei distributori e sulle caratteristiche e modalità per i cartelloni. Nello specifico il cartellone dovrà essere esposto, ben visibile, all’interno dell’area di rifornimento e dovrà inoltre seguire il seguente ordine dall’alto verso il basso:

  • gasolio;
  • benzina;
  • GPL;
  • metano.

Per quanto riguarda l’orario, l’esercente dovrà esporre il cartellone:

  • entro le 10.30 se l’orario di apertura è precedente o contestuale alle 8.30 o in caso di apertura 24 ore su 24;
  • entro le due ore successive per gli altri casi.

E per quanto riguarda il posizionamento, gli operatori hanno totale libertà, ma nei limiti del codice della strada. Chi non si adeguerà alla misura avrà la possibilità di sbagliare per 4 volte, con tanto di multa che va dai 200 ai 2.000 euro in base al fatturato, ma alla quinta violazione scatta la sospensione dell’attività.

Le critiche alla misura

Poche settimane e poi sarà dato il via all’esposizione dei cartelloni presso ogni stazione di rifornimento in giro per l’Italia, ma non mancano le polemiche. Come quella sollevata dal presidente di Assoutenti Furio Truzzi che da un lato sottolinea che “tutto ciò favorisce la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori”, ma il vero problema è legato alle “speculazioni che avvengono prima dell’arrivo dei carburanti ai distributori” che provocano l’inevitabile aumento dei prezzi della benzina. Anche per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, applaude al tentativo di trasparenza attuato dal Governo, ma non si tratterebbe di una misura risolutiva per far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni.

E con la pubblicazione della circolare del Mimit, è arrivato anche il commento di Figisc Confcommercio, la Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti, che ha riscontrato numerosi “elementi di criticità circa gli adempimenti a carico dei gestori connessi al decreto-legge ‘Trasparenza Prezzi'”.