Ancora un caso di patenti facili nel Nord Italia. Dopo la banda piemontese, scoperta e bloccata pochi giorni fa, è oggi il turno di un’altra banda in Liguria specializzata nella fornitura di “servizi” per il superamento dell’esame di teoria della patente. A far luce sul caso è stata la Polizia stradale di Savona che è riuscita a individuare i componenti dell’organizzazione che avevano una rete efficiente e diffusa in tutta la provincia e con ramificazioni anche nel resto della regione. Alcuni componenti della banda sono già stati bloccati ma le indagini sono ancora in corso, come per il caso in Piemonte, ulteriori dettagli potrebbero emergere a breve.
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Patenti facili in Liguria
La banda bloccata dalla Polizia stradale era composta da diversi componenti. Secondo quanto riportato da ANSA, infatti, il capo dell’organizzazione si occupa della “promozione” del servizio presso le varie autoscuole del ponente ligure. Ad affiancare il capo c’erano alcuni collaboratori, con vari ruoli. Oltre ai procacciatori di clienti, infatti, altri membri si occupano della fornitura di dispositivi elettronici necessari ad affrontare l’esame di teoria della patente. A completare il quadro dell’organizzazione, invece, c’erano i suggeritori, che dovevano dare le risposte giuste durante l’esame per evitare la bocciatura alla prova di teoria.
Il sistema prevedeva l’utilizzo di telecamere, microfoni e auricolari nascosti che il candidato doveva portare con sé durante l’esame. In questo modo, i suggeritori avrebbero potuto aiutarlo a superare i temuti quiz, necessari per passare alla fase della pratica e, quindi, a ottenere la patente di guida. L’intera organizzazione utilizzava i servizi di una nota autoscuola di Savona (completamente ignara del sistema creato da questi malviventi).
Secondo le prime ricostruzioni, l’organizzazione aveva creato un vero e proprio monopolio nella zona, con la possibilità di espandersi in tutta la regione e, probabilmente, anche di superare i confini liguri per proporre patenti facili in altre province del centro e nord Italia. Lo schema truffaldino veniva proposto, in particolare, a cittadini stranieri con difficoltà nella comprensione della lingua italiana.
Al momento, non è ancora chiaro il numero preciso di patenti ottenute grazie al sistema organizzato dalla banda delle patenti facili di Savona. Come riportato dagli organi di stampa, la rete era molto diffusa nella provincia e, quindi, gli automobilisti che potrebbero aver fatto ricorso ai servizi della banda potrebbero essere numerosi.
Cosa succede ora
Le indagini proseguono. Al momento, tre dei componenti della banda sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere. Due istruttori di guida, regolarmente autorizzati, sono stati sospesi. La Polizia, però, è ancora su caso e, nel corso delle prossime settimane, potrebbero emergere ulteriori dettagli in merito alle attività di questa banda. Le prime ricostruzioni, infatti, hanno permesso di rilevare ulteriori reati oltre a quelli collegati alle patenti facili. In particolare, è stato individuato un caso di truffa ai danni di un anziano portato avanti dai componenti della banda che, quindi, potrebbero aver tentato di “diversificare” la propria attività nel corso degli ultimi mesi. Gli inquirenti porteranno avanti un’indagine per associazione a delinquere che potrebbe consentire di individuare altri reati. Ne sapremo di più nel corso del prossimo futuro.