Il governo Meloni è pronto a battersi per rinviare l’addio ai veicoli a benzina, con un piano che ha l’obiettivo di far ripensare all’Ue i paletti decisi negli scorsi mesi. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiederà infatti a Bruxelles di anticipare il riesame del regolamento pensato dall’Unione, sperando così di poter rendere più “comoda” la transizione che al momento, stando così le cose, rischierebbe di affossare sempre di più il settore dell’automotive.
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Il piano di Urso per il rinvio dello stop
A farsi da portavoce delle richieste dell’Italia al nuovo Parlamento dell’Ue sarà il ministro Adolfo Urso che nei prossimi giorni incontrerà prima informalmente il consiglio Ue dedicato al settore dell’auto, poi presenterà il proprio progetto al Consiglio Competitività. La guida del Mimit ha le idee chiare e, dopo un summit con la premier Giorgia Meloni, vorrebbe far vacillare l’Unione sui paletti imposti nei mesi passati.
L’addio al motore endotermico entro il 2035, infatti, sembra essere irreale, soprattutto per le imposizioni che arrivano dall’Europa, divieti che rischiano di mettere in difficoltà un settore che oggi non gode di salute eccelsa. Per questo motivo, come già detto dalla presidente del Consiglio in un incontro con Confindustria, l’obiettivo è far ripensare sul progetto.
Meloni aveva parlato di un “approccio autodistruttivo” nello stop del 2035 e proprio a Confindustria oltre che ai sindacati il ministro Urso illustrerà al Mimit le linee guida del documento che presenterà all’Ue. Si tratta di un progetto che punta ad attivare a breve la clausola di revisione del regolamento varato dal Consiglio che però, da accordi, doveva giungere nel 2026. Nelle trattative che hanno portato a trovare l’accordo (contestato) per lo stop ai veicoli a benzina nel 2035, infatti, era stato deciso che nel 2026 la Commissione Ue avrebbe valutato la prima relazione biennale e riesaminato l’efficacia e l’impatto della normativa, presentando i risultati del riesame a Parlamento europeo e Consiglio. Con il riesame l’esecutivo comunitario avrebbe poi potuto presentare una proposta di modifica del regolamento, se necessario.
Una revisione che però Urso vorrebbe anticipare, cercando di far cambiare idea all’Europa. Dopo aver parlato con Confindustria, il ministro volerà a Bruxelles il 25 settembre per il summit informale dedicato al settore dell’auto e organizzato dalla presidenza del Consiglio Ue ungherese, e poi il 26 settembre al Consiglio Competitività, per il quale ha anche in agenda nei prossimi giorni diversi colloqui con i colleghi europei.
Il riesame del regolamento e i dubbi
Una richiesta che, come qualsiasi proposta avanzata all’Europa, è avvolta da tanti interrogativi. In primis i dubbi sono sulle posizioni che verranno prese dagli altri Paesi, con l’Italia che spera di avere l’appoggio dei big.
Al momento non è chiaro che posizione prenderà la Germania, così come non è scontata la decisione che prenderà la Francia. Di certo da Berlino c’è chi ha alzato la voce, soprattutto per la grave difficoltà registrata in terra tedesca nel far decollare l’elettrico. Una situazione che sta vivendo anche l’Italia, che spera però nell’appoggio di Manfred Weber, il potente presidente dei Popolari europei, che più volte ha chiesto di rivedere i piani per l’addio al motore a benzina.