Più di 2,70 euro per un litro di benzina: è follia sull’autostrada
Più di 2,70 euro per un litro di benzina: è follia sull’autostrada
La situazione dei prezzi del carburante in Italia sta diventando insostenibile, in questo caso è intervenuta la Guardia di Finanza, che dovrà fare chiarezza
Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.
Pubblicato: 16 Agosto 2023 08:51
Il prezzo della benzina in Italia è diventato un grave problema, un vero e proprio salasso per le tasche delle famiglie italiane. Da più di un anno i prezzi alla pompa sono saliti alle stelle, nel 2022 il taglio delle accise deciso dal Governo ha mitigato la situazione, oggi invece l’ascesa sembra nuovamente fuori controllo.
L’episodio che ha sconvolto tutti nelle ultime ore è quello che racconta di una stazione di servizio sull’autostrada A8 Varese-Milano che vende la benzina a 2,722 euro al litro. Una follia! La Guardia di Finanza è infatti stata chiamata a intervenire.
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La segnalazione di Assoutenti
Assoutenti ha deciso di presentare una segnalazione alla Guardia di Finanza sul listino record che è stato praticato dal distributore in questione: non si possono pagare oltre 2,7 euro per un litro di benzina. stiamo rasentando l’incredibile.
Furio Triuzzi, presidente di Assoutenti, ha dichiarato: “Vogliamo capire come sia possibile vendere un litro di benzina in modalità self a 2,722 euro e quali siano le motivazioni di un prezzo così astronomico. Per un pieno ad un'auto media, vuol dire spendere ben 136,1 euro, un salasso. Il distributore in questione applica prezzi più alti del 35% rispetto alla media autostradale. Un salasso su cui la Guardia di Finanza dovrà fare luce, considerato che alla data odierna il prezzo medio della benzina in modalità self venduta in autostrada si attesta a 2,017 euro al litro”.
E aggiunge: “Per tali motivi, e nell'esclusivo interesse degli automobilisti che attraversano l'A8, chiederemo alle Fiamme Gialle di effettuare un’ispezione presso l'impianto, verificando i fatti e acquisendo la documentazione utile a capire come sia possibile vendere la benzina a listini così elevati”.
Si riconferma il fatto che i cartelloni con i prezzi medi esposti probabilmente non stanno avendo il successo promesso, come già avevamo avuto modo di capire.
Flop dei cartelloni
Dal primo agosto è scattato l’obbligo per tutti i benzinai di esporre all’esterno della stazione di servizio i cartelloni che riportano i prezzi medi del carburante. Un tentativo del Governo di rendere la comunicazione ai consumatori più trasparente, per evitare le speculazioni.
Nonostante l’impegno del Governo, le promesse e la buona volontà, pare purtroppo che la nuova regola si stia rivelando un vero e proprio flop. Nessuna influenza positiva a livello di listini. Prima dell’imposizione ai distributori di benzina, le perplessità degli esperti erano molte, insieme a quelle delle organizzazioni di categoria e delle associazioni di consumatori. Stessi dubbi che oggi sembrano quindi trovare conferma in ciò che accade nel nostro Paese.
Secondo il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, si tratta di “un flop”, non possiamo definirlo altrimenti, “se l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori doveva servire a ridurre i prezzi o quanto meno a mitigarne l’aumento, allora è stato un fallimento”.
Che cosa ne pensa invece Assoutenti: “I cartelloni con i prezzi medi da soli non sono sufficienti: il Governo farebbe bene a intervenire sulla formazione dei prezzi dall’estrazione alla vendita presso i distributori, garantendo ai consumatori trasparenza su cosa succede nei vari passaggi della filiera, in modo da evidenziare chi attua manovre speculative e chi si arricchisce sulle spalle degli automobilisti”.