Continuano a salire i prezzi della benzina in tutta Italia, e purtroppo non va meglio nemmeno per il gasolio, soprattutto lungo le autostrade. Secondo l’aggiornamento di ieri (17 agosto) del Mimit, oggi la benzina in modalità self service è arrivata mediamente a 2,019 euro al litro. Decisamente troppo.
Consideriamo che il 14 agosto era a 2,015, la crescita continua. Non servono a niente le minacce e le denunce, come le indagini fatte sul benzinaio che erogava benzina a più di 2,70 euro al litro sull’A8 nei giorni scorsi. Un flop enorme anche quello dei cartelloni con i prezzi medi all’esterno delle stazioni di servizio. Insomma, la situazione è grave e le associazioni a favore dei consumatori si fanno sentire.
La protesta dei consumatori
Automobilisti in rivolta: siamo ancora nel pieno delle ferie, tante le persone che hanno iniziato a rientrare a casa dalle vacanze, parecchie anche quelle che stanno ancora partendo o devono partire. Oggi fare il pieno di carburante alla macchina è un vero e proprio salasso, nonostante alcuni consigli per risparmiare. La situazione è insostenibile per l’italiano medio, le tasche si svuotano troppo rapidamente, considerando anche gli stipendi medi nel nostro Paese.
Il caro-carburante purtroppo pesa anche al supermercato, come ha ricordato Coldiretti: anche andare a far la spesa ormai è diventato un incubo, ricordiamo che in Italia quasi il 90% della merce che arriva sugli scaffali viaggia su strada, e questo non può far altro che aumentare i prezzi dei generi alimentari, e non solo.
Aumenta anche il costo del carrello della spesa, e questo di certo non contribuisce a un calo dell'inflazione, motivo per il quale anche il Codacons è tornato all’attacco.
La denuncia del Codacons
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori stavolta ha annunciato che ha intenzione di fare una denuncia contro il Ministero dell'Economia e delle Finanze con “diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un'appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori” (da ANSA). Il Codacons ha annunciato denunce a 104 Procure e alla Guardia di Finanza. Che cosa si chiede a gran voce? Qualcosa che già era stato fatto e che aveva funziona: il taglio delle accise, sospeso da inizio 2023.
L’operazione verità di Federcontribuenti
Secondo Federcontribuenti “il prezzo della benzina può calare di 20 centesimi senza conseguenze negative per le casse dello Stato”. Da qui la decisione di lanciare una nuova Operazione Verità sulla composizione del prezzo dei carburanti, con lo slogan: “Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato”. L’adesivo sarà attaccato su diversi distributori di benzina e diesel.
L'associazione a tutela dei contribuenti e dei consumatori ha spiegato che “su due euro di costo al litro della verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata un’imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Una tassa sulle tasse. Agli esercenti della pompa se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro”.
Accise altissime: la protesta di Assoutenti
Le tasse sui carburanti in Italia sono tra le più alte d'Europa e, secondo Assoutenti: “Le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro grazie agli aumenti”.
Per questo motivo muove una richiesta verso il nostro Esecutivo: usare gli extra profitti per tagliare le accise. Il prezzo del carburante alle stelle purtroppo non impatta solo sugli automobilisti e quindi sulle tasche delle famiglie italiane, ma su moltissimi altri beni, visto che la stragrande maggioranza delle merci di ogni genere in Italia, come abbiamo detto, viaggia su ruote.
L’analisi di Coldiretti
Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, ha realizzato un’analisi sui dati del Centro Studi Divulga e ha scoperto che il costo medio al chilometro per le merci del trasporto pesante in Italia è di 1,12 euro, maggiore rispetto a Germania e Francia (rispettivamente 1,04 e 1,08 euro al chilometro).
L’attacco a Urso
La spesa della logistica è molto alta in Italia, supera dell'11% la media europea. Iniziano anche gli scontri politici, l'opposizione attacca Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Emma Pavanelli, deputata M5s, contro Urso: “Secondo me vive su Marte, il Governo dovrebbe lavorare pancia a terra per abbassare le accise come promesso da FdI in campagna elettorale”. Antonio Misiani, responsabile economico del D, ricorda che a febbraio Salvini aveva promesso che i prezzi non avrebbero mai più toccato i 2 euro al litro. Ma ad oggi la situazione non è questa, anzi, i carburanti hanno nuovamente superato la soglia dei 2 euro.
La vice presidente del Senato Mariolina Castellone, del M5s, chiede: “Dov’è il taglio delle accise promesso quando erano all’opposizione?”. Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva ironizza: “Grande successo del governo Meloni. Non si ferma l’aumento del prezzo della benzina: cresce ormai da 16 giorni consecutivi. Continuano gli abusi e i controlli annunciati si dimostrano privi di qualsiasi efficacia”.
Il peso delle accise
Le accise sulla benzina e sul gasolio in Italia pesano parecchio, la tassazione – come abbiamo detto – è elevata. Facendo un calcolo, pesano esattamente per il 30% sul costo della benzina e per il 34% sul costo del diesel.
È chiaro che un nuovo taglio delle accise porterebbe un buon calo dei prezzi del carburante in Italia, come è già successo nel 2022. Un buon risparmio per i cittadini, pari circa al 30%.
Questo significherebbe però tagliare tasse che riempiono le casse dello Stato, motivo per il quale nessun Governo ad oggi è mai intervenuto in maniera seria e profonda sull’eliminazione di questo sistema di tassazione o su un cambiamento strutturale al sistema.
Il Governo Draghi è stato l’ultimo ad attuare il provvedimento di taglio, servito per calmierare le tariffe. Come sappiamo infatti lo scorso anno, da marzo a novembre, il taglio delle accise ha permesso di beneficiare di uno sconto pari a 30,5 centesimi di euro, considerando anche l’Iva.
Il fatto è che le accise per lo Stato sono molto importanti, un’entrata cospicua che riempie le casse. Secondo la Ragioneria generale dello Stato (come dichiara il Corriere della Sera) da gennaio a giugno 2023 risulta “in aumento il gettito dell’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (+1,856 miliardi di euro, +20,3 per cento) che si confronta con un livello di entrate del 2022 che incorporava gli effetti della riduzione delle aliquote di accisa disposte per il contenimento dei costi energetici”.