La problematica dell’aumento dei prezzi della benzina e del diesel in Italia ormai è viva da un anno. All’inizio del 2022 infatti il carburante ha iniziato a salire alle stelle e il Governo ha messo in atto una misura importante per riuscire a sostenere i cittadini, il taglio delle accise.
Decisione attiva fino al 31 dicembre 2022; a partire dal primo gennaio 2023 infatti siamo rimasti scoperti, e i prezzi del carburante hanno ripreso a salire. Per non parlare del fatto che tra poche ore scatterà lo sciopero dei benzinai, che protestano contro le nuove decisioni del Governo.
Indice
Taglio delle accise: la decisione del Governo Meloni
Il nuovo Esecutivo ha sospeso il taglio delle accise, lo sappiamo, ma ha inserito nel Decreto Carburanti una norma che consente di tagliare le accise nei momenti in cui dovesse ritenerlo opportuno. Si tratta in realtà di una misura che era stata introdotta molti anni fa, nella Legge di Bilancio 2008, dal Ministro Pier Luigi Bersani, la cosiddetta accisa mobile.
La verità: oggi il Governo punta sull’accisa mobile
Quella appena messa in atto l’accisa mobile. L’Esecutivo, grazie a questa norma, può tagliare una parte dei tributi dovuti sul carburante. Quando può essere fatto il taglio? Nel momento in cui i prezzi al distributore superano delle soglie decise e determinate.
Attraverso il DEF, il Governo stabilisce una soglia massima per il prezzo del carburante. Nel momento viene superato il prezzo medio del bimestre precedente, allora l’Esecutivo può sfruttare il meccanismo dell’accisa mobile e ridurre le imposte.
Si tratta nello specifico di una soluzione – tra le varie iniziative del Governo – che potrebbe aiutare a uscire da eventuali situazioni d’emergenza causate dall’aumento incontrollato dei prezzi. L’importo da fisso diventa mobile, da questo deriva il suo nome: l’accisa varia a seconda dell’andamento del prezzo del carburante. Se il prezzo della benzina sale, l’imposta cala, e viceversa, se i prezzi scendono, l’imposta torna al suo valore originario.
Il taglio delle accise viene finanziato direttamente dall’IVA, incassata a seguito dell’aumento dei prezzi.
Quando scatteranno le riduzioni
Chiaramente i cittadini si chiedono – ed è lecito – a che soglia dovrebbero arrivare i prezzi della benzina per far scattare l’accisa mobile. Purtroppo non abbiamo una risposta univoca, il Decreto Carburanti non lo indica in maniera specifica.
I prezzi del carburante in Italia: proseguono i rialzi
Secondo le rilevazioni di Staffetta Quotidiana, oggi sappiamo che i prezzi del carburante in Italia continuano a salire con forza, spinti dal nuovo deciso rialzo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, tornate ai livelli di fine novembre (ultimo aggiornamento questa mattina, 24 gennaio, ore 8). Ancora in ascesa le medie nazionali dei prezzi alla pompa.
Quelle che vedete di seguito sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico ed elaborati da Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15.000 impianti:
- benzina self service a 1,844 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,845, pompe bianche 1,840);
- diesel self service a 1,889 euro/litro (+1, compagnie 1,891, pompe bianche 1,883);
- benzina modalità servito a 1,981 euro/litro (+1, compagnie 2,022, pompe bianche 1,899);
- diesel servito a 2,027 euro/litro (+1, compagnie 2,070, pompe bianche 1,941);
- GPL servito a 0,782 euro/litro (invariato, compagnie 0,793, pompe bianche 0,769);
- metano servito a 2,140 euro/kg (-4, compagnie 2,153, pompe bianche 2,129);
- Gnl 2,620 euro/kg (-2, compagnie 2,660 euro/kg, pompe bianche 2,590 euro/kg).
Questi sono i prezzi praticati sulle nostre autostrade:
- benzina self service a 1,923 euro/litro;
- benzina modalità servito a 2,180 euro/litro;
- gasolio self service a 1,967 euro/litro;
- gasolio servito a 2,225 euro/litro;
- GPL a 0,884 euro/litro;
- metano a 2,187 euro/kg;
- Gnl a 2,503 euro/kg.