No GP di Monza, no party. Il “Tempio della velocità” vanta una lunga, lunghissima storia come teatro di avvincenti sfide di Formula 1 (ma non solo). Ogni anno gli spalti sono pronti a tingersi di rosso, a sostenere le Ferrari, a prescindere da chi sia il pilota. L’Autodromo ha spesso fatto da cornice ai memorabili trionfi delle monoposto di Maranello, e potremmo assisterne ad altri ancora negli anni a venire. Infatti, con i lavori di ammodernamento e riqualificazione il celeberrimo circuito potrebbe essersi assicurato un futuro altrettanto radioso.
Indice
Patrimonio nazionale
“Il Gran Premio di Monza è patrimonio nazionale – sottolinea il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa -. Un’icona dell’Italia nel mondo che, da oltre novant’anni, vede protagonista l’autodromo fondato e realizzato grazie all’Automobile Club di Milano”. Geronimo La Russa, approfitta dell’occasione per ringraziare pubblicamente le istituzioni, dimostratesi vicine in un periodo tanto caotico.
Nello specifico, ringrazia il ministro Matteo Salvini e il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, “sempre in prima linea, con un impegno costante, per affermare il valore e il significato dell’appuntamento con la Formula Uno a Monza”. A suo avviso, “con il presidente di Aci Italia Angelo Sticchi Damiani e con un lavoro di squadra, il ‘Tempio della Velocità’ continuerà a essere protagonista del Campionato mondiale anche dopo il 2025”.
All’evento ha partecipato pure Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Promessa mantenuta – ha commentato il leader leghista -. Quando abbiamo presentato i lavori molti hanno storto il naso dicendo che rischiavamo il Gran Premio, che non ce l’avremmo fatta. 5,4 chilometri di asfalto nuovo, performante, ottimo e quattro sottopassi per mettere in sicurezza gli appassionati pedoni, quindi si conta di fare il tutto esaurito nella tre giorni di inizio settembre. La Formula 1 senza Monza non esiste“.
“Monza la mettiamo in sicurezza, il massimo sarebbe continuare a mantenere entrambi i gran premi. Da ministro e da appassionato e da italiano, ce la metterò tutta”, ha aggiunto Salvini. Che ha poi toccato altri argomenti, inerenti al suo dicastero, a partire dal Codice della Strada. Passato alla Camera dei Deputati, il disegno di legge è ora oggetto di confronto in Senato. L’iter è andato poi ad allungarsi con il passare del tempo.
Codice della Strada e green deal
“A me sarebbe piaciuto che il parlamento lo approvasse entro la pausa estiva. Ci sono tanti, tanti emendamenti. È un anno che è in discussione questo Codice della Strada. Spero che il parlamento non ci metta altri mesi ad approvare un testo fondamentale per salvare giovani vite. I dati del 2023 sono più positivi, con una riduzione del numero dei morti ma voglio fare di più con educazione e sanzioni per chi sbaglia e severità per chi usa alcool e droga”.
Infine, sulla transizione ecologica, il vicepremier ribadisce le solite posizioni: “Noi cercheremo di limitare i danni sul green deal. Dire che dal 2035 si vendono e si comprano solo auto elettriche, la maggior parte made in China, è una c****ta dal punto di vista ambientale, sociale, economico, commerciale e senza senso. L’elettrico dovrà essere una parte del tutto”.