Pronti via, la campagna di incentivi auto 2024 ha subito registrato un successo su tutta la linea, almeno per quanto riguarda le vetture elettriche. Con uno sconto massimo di 13.750 euro sul prezzo di listino, previa rottamazione e ISEE inferiore ai 30.000 euro, era troppo ghiotta l’occasione per lasciarsela sfuggire. In tempi record, il plafond è andato esaurito, ma lo stesso non può essere detto a proposito delle altre alimentazioni. Giunti nel primo fine settimana dalla loro introduzione, il tesoretto annunciato è superiore ai 300 milioni di euro.
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I fondi rimasti
Scendendo nel dettaglio, le proposte con emissioni tra 61 e 135 g/km di anidride carbonica (CO2) hanno a disposizione 190 milioni di euro, sui 402 iniziali. Nella fascia intermedia, tra 21 e 60 g/km di CO2, rimangono 107 milioni di euro sui 140 stanziati. Infine, seppur ridotta, una parte è destinata all’usato, per cui rimangono 7,3 milioni di euro su 20. Rispetto agli ecobonus delle elettriche, esauriti in poche ore, le somme promesse sulle vetture a bassi consumi sono state meno generoso. Del resto, persuadere la potenziale non deve essere sembrato necessario, perché da almeno tre anni a questa parte dominano le classifiche commerciali.
A tal proposito, è possibile ottenere tuttora un’agevolazione massima di 3.000, entro certe condizioni: rottamazione di un vecchio veicolo; prezzo pari o inferiore a 42.700 euro (IVA compresa); ISEE inferiore a 30.000 euro. La cifra varia in relazione alla classe del mezzo demolito, dove il massimo viene garantito su Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. Si scende a 2.000 euro nel caso degli Euro 3 e a 1.500 euro circa gli Euro 4. In aggiunta al contributo governativo, diverse Case produttrici prevedono delle interessanti iniziative, volte a ridurre ulteriormente il costo a carico del consumatore.
I modelli disponibili
Della nutrita schiera di modelli fa parte la Fiat Panda, la regina delle auto più vendute anche a maggio 2024 lungo la nostra penisola, e con largo margine rispetto alla concorrenza. L’entry level 1.0 Firefly S&S Hybrid da 70 cavalli scende da 15.500 euro fino a 12.500 euro. Fra poche settimane verrà presentata la nuova generazione elettrica, che nascerà presso l’impianto di Kragujevac in Serbia. Ma l’appetibilità della proposta attuale è innegabile, in quanto riesce a coniugare valori essenziali quali praticità, funzionalità e solidità. Abbinata a una trasmissione automatica a doppia frizione, la Jeep Avenger mild hybrid mossa dal tre cilindri 1.2 Turbo e-Hybrid da 101 CV è ordinabile a 23.200 euro, anziché 26.200 euro.
Sono superflue le presentazioni della Renault Captur, proposta sia con propulsori benzina sia full hybrid: se la TCe 90 CV passa da 22.250 fino a 19.250 euro, la E-Tech 145CV Equilibre cala da 26.850 fino a 23.850 euro. Al medesimo gruppo appartiene la Dacia Duster, che introduce il powertrain ibrida nella terza generazione, ora disponibile anche nelle versione mild e full hybrid. Preso in prestito dalla Casa madre, abbina il 1.6 aspirato da 94 cavalli a due modui elettrici, uno da 49 CV e un altro da 20 CV adibito a generatore. Per il SUV di Mioveni la soglia d’accesso minima è di 23.400 euro, contro i soliti 26.400 euro.
La cifra da porre in preventivo per l’opzione leader nel comparto delle full hybrid, la Toyota Yaris Cross, diminuisce da 28.650 a 25.650 euro. Appena svelata, l’ultima evoluzione del SUV iconico Suzuki Vitara richiede ora un esborso di 22.900 euro, invece dei consueti 25.900 euro, per il 1.4 ibrido leggero da 129 CV. Infine, il prezzo della Ford Puma dotata del 1.0 EcoBoost Hybrid da 125 CV associato a cambio manuale a 6 marce viene abbassato da 27.150 a 24.150 euro.