La stangata che non ci aspettavamo: dopo un anno intero di continui rialzi dei prezzi del carburante alla pompa in Italia, la situazione sembrava essersi stabilizzata a un livello abbastanza accettabile, considerati i costi che abbiamo dovuto affrontare per tutto il 2022, nonostante il taglio delle accise deciso dal Governo. Pare però che la calma sia finita, e che per il mese di maggio sia prevista una super stangata.
Quando parliamo di benzina, è fondamentale sapere una regola, che forse sfugge a qualcuno: una diminuzione dei barili di petrolio prodotti ogni giorno comporta un possibile e continuo aumento dei prezzi del carburante.
L’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione del petrolio, e proprio per questo motivo si prevede l’impennata dei prezzi. I Paesi dell’Opec+ hanno infatti annunciato che a partire dal mese di maggio e sino alla fine dell’anno saranno tagliati 1 milione di barili di petrolio al giorno.
Cosa succederà a maggio
Facile da immaginare quindi: il prezzo della benzina potrebbe ricominciare a salire dal mese prossimo. E contando che dall’inizio del 2023 non possiamo nemmeno più beneficiare del taglio alla accise – decisione del Governo Meloni – la stangata potrebbe essere ancora più forte.
La sforbiciata annunciata dall’Opec+ durerà per tutto il 2023. Il prezzo della benzina oggi si aggira attorno a 1,85 euro al litro, il diesel invece costa circa 1,80 euro al litro: livelli destinati a salire, purtroppo. L’Arabia Saudita ha deciso di tagliare la produzione quotidiana di petrolio di mezzo milione di barili, gli Emirati Arabi Uniti di 144.000 e il Kuwait di 128.000 barili. La stessa decisione è stata presa anche da Algeria, Kazakistan, Iraq, Oman.
E non è tutto, perché se la Russia da tempo aveva annunciato un taglio della produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno da marzo a giugno, di recente ha comunicato che la sforbiciata andrà avanti sino a fine 2023. Insomma, nulla di rassicurante. Quest'annoi potrebbe rivelarsi ancor peggio del 2022 per quanto riguarda il prezzo della benzina: non siamo pronti e non ce lo aspettavamo di certo.
Caro benzina anche nel 2023
L’Agenzia Nova riporta: “La decisione è stata annunciata alla vigilia di una riunione da remoto di Opec+, tesa a monitorare gli ultimi sviluppi a seguito della decisione dell’ottobre 2022 di tagliare la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno”.
Secondo quanto dichiarato da Il Fatto Quotidiano “la mossa dell’Opec+ ha lo scopo di ridurre l’offerta per sostenere le quotazioni del petrolio, scambiato ora a 82 dollari al barile (brent) ossia sui valori più bassi da circa 15 mesi”.
La conseguenza più grave per noi italiani? Tornare presto a fare i conti con una nuova impennata dei prezzi del carburante alla pompa, dopo un anno intero di costi proibitivi. Un piccolo spiraglio di speranza forse c’è: il Governo ha assicurato i cittadini che – nel caso in cui i prezzi dovessero sforare i 2 euro al litro – allora potrebbero tornare in vigore gli sconti.
Il prezzo della benzina in ogni caso salirà, vedremo di quanto a partire dal mese prossimo. I cittadini italiani sono stremati e, se da un alto forse finalmente le bollette potrebbero tornare a costi sostenibili dalle famiglie medie, dall’altro si teme una nuova impennata dei prezzi del carburante, e non ci voleva.