Stop a milioni di auto diesel in Germania: cosa sta succedendo

Milioni di auto diesel potrebbero non poter più circolare con la differente interpretazione al regolamento sulle emissioni: in Germania sono preoccupati

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 5 Agosto 2024 09:33

Nemmeno in Germania il bando delle auto diesel lascia sereni. Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha sollevato delle preoccupazioni circa una nuova interpretazione delle normative europee. La questione ruota attorno a una sentenza preliminare della Corte regionale di Duisburg, in Germania, relativa ai limiti di emissioni per i veicoli Euro 5.

Interpretazione differente

Secondo la legislazione europea, i valori devono rispettare certi standard in condizioni di prova specifiche. Tuttavia, la Commissione UE sembra voler estendere tali paletti pure a circostanze più estreme, ad esempio su pendii rapidi o a pieno carico. Qualora la differente chiave di lettura trovasse conferma, le conseguenze sarebbero drastiche. In Germania, si stima che circa 8 milioni di vetture diesel potrebbero essere costrette a fermarsi.

Nel panorama continentale, il numero potrebbe superare la soglia dei 50 milioni, pari a quasi la metà del parco totale a gasolio. In una lettera, Wissing esorta la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, a porre fine alla politica anti-auto di Bruxelles. La gente ha bisogno della propria auto e non vuole che le venga tolta. La Commissione UE deve agire rapidamente”.

I regolamenti andrebbero, a suo avviso, rivisti per “evitare gravi conseguenze per milioni di cittadini interessati e per l’economia europea. non colpirebbero solo l’industria automobilistica, ma soprattutto i cittadini che hanno acquistato e utilizzano tali veicoli facendo affidamento sulle normative esistenti. Tutte le omologazioni Euro 5 sarebbero messe in discussione. La Commissione Europea e il suo Presidente sembrano decisi a condurre una vera e propria campagna contro l’automobile e la mobilità individuale”.

In risposta, l’ADAC (l’Automobil Club tedesco) ha definito “inappropriate” le dichiarazioni di Wissing. “Secondo i nostro legali, le modifiche alla procedura di misurazione per l’omologazione di un veicolo in una data successiva non possono essere applicate retroattivamente, spiega l’associazione. I proprietari di auto diesel Euro 5 non rischiano, insomma, di rimanere appiedati.

La caduta

Sembrano ormai finiti i tempi dove l’alimentazione godeva di ampi proseliti. In precedenza ritenuta un’alternativa economica e performante alla benzina, negli ultimi anni la campagna avviata dalle autorità ha sortito dei chiari effetti. Le preoccupazioni legate all’inquinamento atmosferico hanno spinto a introdurre leggi sempre più stringenti. Di fronte allo scenario, si aprono degli scenari inediti.

Anche i dati di vendita di luglio 2024 evidenziano la perdita di competitività, imputabile all’impatto sull’ecosistema. Se in passato mancava, infatti, la consapevolezza circa le ripercussioni negative, oggi le persone sono molto più informate, e preferirebbero virare verso il green. Nello specifico, godono di ampi proseliti le motorizzazioni ibride, che, rispetto alle elettriche, risultano meno costose.

Delle notizie positive arrivano pure in merito alle full electric. Per quanto rimangano più costose, dei progressi se ne sono registrati nel recente periodo, con diversi modelli proposti, di listino, a meno ai 25.000 euro. La Dacia Spring ha indicato la via, seguita dalla Citroën C3 e dalla Fiat Grande Panda appena presentata, la quale, rispetto alla cugina d’oltralpe, condivide la stessa base meccanica. Inoltre, le Case e aziende indipendenti portano avanti le attività di ricerca, pure nella nostra penisola in cui delle aziende lombarde hanno realizzato un propulsore rivoluzionario, privo di terre rare.