L’argomento che in queste ultime settimane ci sta tenendo con le orecchie tese è senza ombra di dubbio la decisione che prenderà l’Europa a partire dal 2035. Come ben sappiamo infatti l’UE avrebbe deciso di eliminare tutti i motori termici per ridurre le emissioni inquinanti, prediligendo esclusivamente l’elettrico.
Il problema sono i dubbi dei Paesi membri: troviamo un’Italia non ancora pronta a elettrificare completamente la mobilità – a causa dei prezzi di listino troppo alti delle auto EV e della scarsità di colonnine di ricarica – una Germania scettica sul 100% elettrico, pronta a salvare i motori endotermici utilizzando i carburanti sintetici e sostenibili, e altri Paesi che temono che il passo sia troppo grande e affrettato (come la Polonia e la Bulgaria, oggi anche la Repubblica Ceca).
Uno scenario che l’Europa non si aspettava forse, ma che oggi resta tale.
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Nuovo vertice lunedì 13 marzo
Proprio domani si riuniranno i cosiddetti Paesi scettici per discutere sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulle nuove normative Euro 7 (altro argomento iper discusso anche da parte dei produttori dell’automotive). L’incontro che si terrà a Strasburgo, una delle sedi del Parlamento Europeo.
Saranno presenti i Ministri dei Trasporti dei Paesi dell’UE che continuano ad avere dubbi sulla proposta della Commissione per i nuovi standard e non sono favorevoli alle nuove normative.
All’inizio il vertice tra i Paesi scettici avrebbe dovuto essere focalizzato esclusivamente sull’Euro 7, ma è ovvio che – viste le novità di questi ultimi giorni – la discussione sarà estesa anche allo stop alla vendita di auto a diesel e benzina.
L’opposizione di Italia, Polonia e Germania ha determinato uno stallo politico che è emerso sia al Coreper che al Consiglio dell’UE. L’invito al vertice è stato inviato ai Ministri di Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna.
Euro 7: i dubbi
La Repubblica Ceca ha molti dubbi riguardo le nuove normative Euro 7 sulle emissioni auto inquinanti. Secondo Praga infatti le regole proposte dall’Europa al momento sarebbero praticamente inutili e non porterebbero reali benefici ambientali.
Praga si è schierata inoltre col fronte dei contrari al bando delle vetture endotermiche, insieme a Italia, Polonia e Bulgaria, ma anche alla Germania, che ha minacciato di astenersi dal voto definitivo se non verrà inserita la deroga per gli e-fuel richiesta. Parlamento, Commissione e Consiglio Europei pensavano di aver ormai raggiunto l’accordo dopo tutti questi mesi di negoziati, bastava solo l’ultimo ok, ormai dato per scontato. E invece lo schieramento della Germania ha bloccato tutto.
Oggi sono altissime le incertezze sul voto finale, motivo per il quale la presidenza UE di turno (oggi la Svezia) ha deciso di cancellare l’esame del provvedimento dall’agenda del Coreper e rimandare il voto del Consiglio a data da destinarsi, come abbiamo visto nei giorni scorsi.
La Repubblica Ceca ha rafforzato il fronte dei Paesi contro Euro 7 e bando ai veicoli termici, Praga segue l’esempio della Germania, e chiede di poter salvare i motori termici usando gli e-fuels. Sembra comunque che ci siano altri Paesi europei contro lo stop al 2035, ma al momento non abbiamo informazioni ufficiali. Sappiamo che domani, lunedì 13 marzo 2023, si incontreranno gli Stati scettici e faranno il punto della situazione, quindi non ci resta che aspettare gli sviluppi nelle prossime ore.