Stop produzione Fiat 500e a Mirafiori: l’elettrica ancora in difficoltà

Prolungato lo stop alla produzione della Fiat 500e nell'impianto di Mirafiori, fino al prossimo novembre. Poche le domande per la citycar elettrica

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 2 Ottobre 2024 09:20

Il calvario di Mirafiori è senza fine. La grande fabbrica torinese un tempo epicentro della ricca produzione automobilistica italiana, è lo specchio di questo momento storico di vera crisi per il settore delle quattro ruote. La domanda nei confronti delle auto elettriche non riesce a spiccare il volo e senza l’aiuto da parte degli incentivi statali, anche la produzione ne soffre. Per questo motivo, per mancanza di interesse da parte del grande pubblico, le linee di assemblaggio della Fiat 500e, la piccola EV made in Torino, sono state stoppate – ancora una volta – fino al primo novembre prossimo. Purtroppo, il trend di quest’anno è decisamente negativo.

Fiat 500e, ancora poche richieste

Dunque, la ripresa delle operazioni di assemblaggio del Fiat 500 elettrica, prevista per l’11 ottobre, viene posticipata di quasi tre settimane. Le motivazioni sono le solite degli ultimi mesi, che nemmeno Stellantis può evitare, ossia una continua mancanza di ordini conseguenti all’andamento del mercato delle auto elettriche in Europa, che è profondamente in difficoltà.

Nonostante il settore stia vivendo un periodo nero, compresa la 500, la piccola torinese svetta comunque nel gradimento complessivo nel Vecchio Continente: “la 500e nei primi 8 mesi dell’anno rappresenta il 40% delle vendite nel segmento EV delle citycar in Europa“, conferma Stellantis. Il gruppo franco-italiano aggiunge di essere al lavoro “per garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività” e conferma lo sbarco a breve giro di posta della nuova batteria “ad alto potenziale” per la 500, che dovrebbe garantire un’autonomia superiore a quella odierna.

La speranza, inoltre, risiede nell’avvio della produzione della variante ibrida, anche se non dovrebbe giungere prima della fine del 2025, o l’inizio del 2026. Intanto, però, le odierne incertezze del mercato e il conseguente rallentamento delle vendite di elettriche non lasciano intravedere una soluzione a breve termine per l’impianto che è stato il cuore dell’industria italiana dei motori.

La crisi di Mirafiori

Per comprendere al meglio il periodo buio di Mirafiori e la nebulosità della situazione che sta coinvolgendo il polo industriale piemontese, ci arrivano in soccorso i numeri: Mirafiori nel primo semestre del 2024 ha fatto segnare 19.510 unità prodotte rispetto alle 53.330 rilevate nel 2023 (-63%). La 500e è stata prodotta in appena 69 esemplari nello scorso mese di agosto. Una voragine e un buco nero dal quale è molto difficile emergere in tempi rapidi. Da Stellantis, però, sono fiduciosi e nonostante la contingenza poco ideale, i vertici del Gruppo franco-italiano hanno speranza in questa fabbrica nella quale hanno compiuto investimenti importanti e che verrà rilanciato . come detto – anche grazie alla 500 ibrida.

Queste le parole di Stellantis nelle settimane scorse: “Per quanto riguarda le Carrozzerie di Mirafiori, grazie ad un investimento di 100 milioni di euro, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l’esperienza cliente, ma a cavallo tra il 2025 e il 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell’attuale 500 elettrica“. Insomma, per adesso la luce in fondo al tunnel non si vede, ma tra i corridoi di Stellantis soffia un vento di cauto ottimismo.