Terremoto sul mondo dell’auto in Giappone, coinvolte Toyota e Mazda

Toyota, Mazda e altri costruttori nipponici sono coinvolti in uno scandalo in Giappone a causa di irregolarità nella certificazione di alcuni modelli di auto

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Pubblicato: 3 Giugno 2024 15:30

Il mondo dei motori nipponico deve fare i conti con un nuovo scandalo: a seguito dei controlli effettuati dal ministero dei Trasporti del Governo del Giappone, infatti, sono emerse alcune irregolarità nelle richieste di certificazione di diversi modelli prodotti nel Paese. Queste irregolarità si traducono in uno stop immediato alla produzione per i modelli coinvolti che appartengono ad alcuni dei principali produttori del mercato delle quattro ruote, con Toyota e Mazda. La notizia arriva a distanza di pochi mesi dalle irregolarità emerse nei test di sicurezza di alcuni modelli di Daihatsu, azienda controllata dalla stessa Toyota.

Stop immediato alla produzione

La notizia sta facendo, inevitabilmente, il giro del mondo. Il Governo giapponese, infatti, ha rilevato alcune irregolarità per i dati di certificazione di modelli Toyota e Mazda. Problemi sono emersi anche per le richieste presentate da Honda, Suzuki e Yamaha. Quasi tutto il mondo dei motori nipponico è, quindi, coinvolto, in modo più o meno evidente, da questo nuovo scandalo che ha, come primo effetto, uno stop immediato alla produzione dei modelli interessati.

Per Toyota, primo costruttore al mondo lo scorso anno, ci sono 3 modelli coinvolti (Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross). Secondo quanto riferito dalla Casa nipponica, però, non sussistendo violazioni “di leggi e regolamenti” le unità già prodotte possono continuare ad essere utilizzate. Al momento, quindi, è solo la produzione dei nuovi modelli a subire uno stop.

Le cause del blocco

Secondo quanto emerso in queste ore, lo stop sarebbe legato all’utilizzo a standard diversi da quelli fissati dal Governo del Giappone per il superamento dei test di omologazione. Inoltre, le richieste di certificazione presentate dalle Case coinvolte sarebbero caratterizzate da “dati inadeguati” per quanto riguarda i test di sicurezza e, in particolare, per la protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo.

Ci sarebbero, inoltre, anche “errori nei crash test” che potrebbero aver alterato i risultati ottenuti dai veicoli coinvolti dal blocco. Toyota, principale azienda coinvolta dal provvedimento oltre che punto di riferimento assoluto del settore automotive nipponico, ha sottolineato che sono in corso anche indagini legate all’efficienza dei veicoli e, quindi, ai dati relativi alle emissioni in atmosfera.

All’orizzonte, quindi, potrebbero esserci ulteriori provvedimenti da parte del Giappone. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa in queste ore, nel corso della giornata di domani, 4 giugno, le Autorità competenti effettueranno un’ispezione negli uffici Toyota con l’obiettivo di raccogliere tutta la documentazione necessaria per far luce sul caso.

Sarà necessario attendere i prossimi giorni per avere un quadro più chiaro sulla situazione. Nel frattempo, le azioni di Toyota e di Mazda, le due Case più colpite dal provvedimento, sono in calo (per il momento, non eccessivo). Lo stop alla produzione comporterà un rallentamento delle consegne e potrà avere un effetto (soprattutto se questo stop sarà prolungato) sui risultati complessivi delle aziende. In particolare, per Toyota c’è il rischio di un impatto significativo sui risultati del trimestre oltre che sull’intero anno in corso, con la possibile perdita della leadership del mercato delle quattro ruote su scala globale.