Nel 2023, l’Italia ha registrato un totale di 166.525 incidenti stradali con lesioni a persone, provocando 3.039 vittime e oltre 224.634 feriti. I nuovi dati dell’Istat segnalano un aumento rispetto all’anno precedente in termini di incidenti e feriti mentre il numero di vittime è diminuito. Le analisi evidenziano differenze geografiche nelle dinamiche degli incidenti, con alcune regioni e province più colpite.
Indice
Le regioni con il maggior numero di incidenti stradali
Alcune regioni italiane registrano un tasso di incidenti stradali più elevato rispetto ad altre, soprattutto nelle aree con traffico intenso e un’elevata densità di popolazione. Nel 2023, le regioni con il maggior numero di incidenti stradali sono state Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Campania.
Con una delle reti stradali più trafficate d’Italia, la Lombardia guida la classifica per numero di incidenti stradali. Solo a Milano, la densità del traffico cittadino e il costante flusso di veicoli, soprattutto in orario di punta, contribuiscono al numero di incidenti. Le autostrade che attraversano la regione, come la A4 e la A1, sono altre aree ad alta criticità per sinistri, spesso legati ad alta velocità e distrazione alla guida.
Anche il Lazio, con Roma in testa, è tra le regioni più colpite dagli incidenti. La capitale, con il suo traffico congestionato e una rete stradale complessa, è soggetta a incidenti, molti dei quali coinvolgono veicoli a due ruote, come scooter e motociclette. La situazione è aggravata dalla mancanza di piste ciclabili sicure e dalla difficoltà di gestione del traffico durante i periodi di massima affluenza.
L’Emilia-Romagna, attraversata da numerose arterie autostradali e strade extraurbane di collegamento, è spesso teatro di incidenti stradali. Bologna, in particolare, è una delle province più colpite, con incidenti concentrati sulle tangenziali e le strade statali ad alta percorrenza. Le strade extraurbane rappresentano un pericolo particolare a causa dei frequenti sorpassi azzardati e delle alte velocità mantenute dai veicoli.
La Campania, in particolare nella città di Napoli, registra alti tassi di incidentalità. I problemi risiedono nella guida aggressiva, nella scarsa manutenzione delle infrastrutture stradali e nella congestione del traffico urbano. I dati evidenziano anche un numero crescente di incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote, soprattutto motocicli.
Le regioni con il maggior numero di vittime
Se si guarda al tasso di mortalità stradale, si nota come alcune regioni siano più colpite in termini di vittime per incidente. Nel 2023, le regioni con il tasso di mortalità più elevato sono state Sardegna, Trentino-Alto Adige e Veneto.
La Sardegna ha registrato uno dei tassi di mortalità più elevati, con 7 morti ogni 100.000 abitanti. Questo dato è preoccupante, soprattutto considerando che la regione ha una densità di popolazione inferiore rispetto ad altre parti d’Italia. Gran parte degli incidenti mortali si verificano sulle strade extraurbane, dove i limiti di velocità sono più elevati e le condizioni stradali non sempre ottimali.
Anche il Trentino-Alto Adige, con un tasso di 6,56 morti ogni 100.000 abitanti, è tra le regioni più colpite. In questa regione, gli incidenti mortali si concentrano soprattutto nelle aree montane, dove le condizioni stradali possono essere più pericolose, soprattutto durante l’inverno a causa di neve e ghiaccio.
Il Veneto registra 6,36 morti ogni 100.000 abitanti, con un numero di incidenti che avvengono sulle strade extraurbane e lungo le autostrade, dove i sorpassi azzardati e la distrazione alla guida rappresentano le principali cause.
Le province con il maggior numero di incidenti
A livello provinciale, si registrano differenze in termini di numero di incidenti stradali. Milano, con la sua vasta rete stradale e autostradale, è tra le province con il maggior numero di incidenti. Le condizioni di traffico congestionate, soprattutto durante le ore di punta, aumentano il rischio di collisioni, soprattutto in contesti urbani. Roma segue da vicino, dove l’alto numero di veicoli in circolazione, unito a una viabilità complessa, contribuisce a un’alta densità di incidenti, sia gravi che minori. Napoli e Torino sono altre province che mostrano alti tassi di incidenti stradali, con un aumento degli incidenti legati a distrazione e alta velocità, soprattutto nelle zone periferiche e extraurbane.
Le fasce orarie più pericolose
Uno degli aspetti più emersi dai dati del 2023 riguarda le fasce orarie in cui si verificano la maggior parte degli incidenti stradali. Secondo l’Istituto di statistica, la maggior parte dei sinistri si verifica durante le ore di punta del traffico cittadino, in particolare nelle fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 19, quando milioni di pendolari si spostano verso e da lavoro. Le ore serali, soprattutto dopo le 22, sono anche critiche per quanto riguarda gli incidenti mortali, spesso legati all’eccesso di velocità e al consumo di alcol, soprattutto nei fine settimana.
Incidenti che coinvolgono utenti vulnerabili
Una delle categorie più colpite dagli incidenti stradali è quella degli utenti vulnerabili, come pedoni, ciclisti e motociclisti. Nel 2023, le statistiche hanno evidenziato un aumento del numero di vittime tra i pedoni e i motociclisti rispetto all’anno precedente. Nelle aree urbane, in particolare, i pedoni sono spesso vittime di incidenti legati al mancato rispetto delle strisce pedonali o alla distrazione degli automobilisti. Ciclisti e motociclisti, d’altra parte, risultano più vulnerabili a causa della scarsa protezione fisica rispetto agli automobilisti, con incidenti spesso causati da sorpassi azzardati o dalla mancata visibilità.
Le cause principali degli incidenti
Le cause degli incidenti stradali in Italia restano legate a fattori umani, come l’eccesso di velocità, la distrazione alla guida, spesso dovuta all’uso di smartphone, e il mancato rispetto della segnaletica stradale. In particolare, le autostrade e le strade extraurbane sono teatro di incidenti gravi, spesso dovuti a sorpassi pericolosi o al mancato rispetto delle distanze di sicurezza.
Il consumo di alcol e droghe prima di mettersi alla guida continua a rappresentare una causa rilevante di incidenti stradali, nonostante le campagne di sensibilizzazione e i controlli delle forze dell’ordine siano aumentati negli ultimi anni.
Misure di prevenzione e interventi
Per affrontare l’aumento degli incidenti stradali, il governo – insieme agli enti locali – ha implementato una serie di misure preventive. Tra queste ci sono campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, un aumento dei controlli con autovelox e etilometri, e la promozione di una maggiore cultura della guida sicura. Alcune città, come Milano e Bologna, hanno introdotto anche aree a traffico limitato e piste ciclabili più sicure, al fine di ridurre il numero di incidenti urbani.
Ed è in corso una modernizzazione delle infrastrutture stradali, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle strade, soprattutto nelle regioni del Sud, dove le condizioni stradali sono spesso critiche.