Tassista sospeso per 30 giorni: non fa salire in auto due persone ipovedenti

L’episodio è avvenuto nel capoluogo lombardo. A un tassista è stata sospesa la licenza per 30 giorni per non aver accompagnato sulla sua automobile due non vedenti e il cane guida

Foto di Davide Russo

Davide Russo

Giornalista automotive

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 1 Luglio 2025 09:09

Il Comune di Milano ha preso una decisione piuttosto “singolare”. È stata sospesa la licenza per un mese a un tassista che il 16 dicembre scorso si sarebbe rifiutato di accompagnare due non vedenti e il cane guida. La vicenda è avvenuta alle 19.45 del 16 dicembre in via Lodovico Il Moro. Due passeggeri ipovedenti hanno fermato un taxi. L’autista avrebbe voluto inserire nel bagagliaio il loro cane guida. La coppia ha spiegato al tassista che l’animale sarebbe risultato fondamentale per salire e scendere dall’automobile e quindi era necessario averlo nell’abitacolo.

Il tassista milanese, dopo le reiterate richieste degli ipovedenti, ha scelto di lasciarli sul posto e andare via. La ipovisione è causata da una minorazione visiva centrale, periferica oppure mista che determina l’impossibilità da parte di un individuo di svolgere le normali attività della vita quotidiana. Il gesto del tassista è da condannare, quindi, e così ha fatto il Comune. Il tassista ha tentato di fare ricorso, ma non è riuscito a spuntarla.

Licenza sospesa

Dopo lo spiacevole episodio, la coppia di non vedenti ha segnalato l’accaduto. In seguito, la Commissione Tecnica Disciplinare di Palazzo Marino ha sanzionato il tassista con una sospensione della licenza di 30 giorni. L’autista, convinto di avere ragione, ha provato la strada del ricorso gerarchico chiedendo alla Direzione mobilità del Comune di annullare il provvedimento disciplinare. A Palazzo Marino hanno scelto di sospenderlo per un mese. All’autista rimane solo l’opzione del giudice amministrativo per poter cercare di fermare il provvedimento.

In base a quanto stabilisce la legge, un tassista può rifiutare di far salire un animale sulla propria automobile tranne che per i cani guida. La legge n. 37 del 14 febbraio 1974, così come integrata dalla Legge n. 60 del 8 febbraio 2006, sancisce che una persona non vedente ha “diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa“.

L’importanza dei cani guida

I cani guida non costituiscono nessun pericolo a bordo di un’automobile. Vengono selezionati dei cani che non mostrano segni di aggressività. Il miglior amico dell’uomo deve essere in grado di orientarsi e mantenere uno sguardo d’insieme anche nella vita frenetica della città. I primi test caratteriali si svolgono quando è ancora un cucciolo. Il cane è controllato anche sul piano sanitario. Si tratta di esemplari robusti e di sana costituzione. L’addestramento iniziale è rigido. Dai viaggi in auto, in treno agli incontri con altri cani e bambini, in queste circostanze l’animale impara a gestire diverse situazioni con lucidità e serenità.

I cani guida provengono da allevamenti di alta qualità, dove c’è la garanzia che i genitori del cucciolo abbiano già superato i test sanitari. I centri di addestramento collaborano con gli allevatori per affidare ai non vedenti cani già preparatissimi. Le razze più adatte sono il Pastore Tedesco, il Labrador Retriever, il Barbone Grande Mole e anche alcuni meticci possono svolgere questo importante ruolo dopo aver superato dei test caratteriali. Il requisito essenziale della guida a 4 zampe è un’altezza al garrese compresa tra i 50 e i 65 cm.