Uno dei temi di cui oggi parliamo sempre più spesso è senza dubbio quello della transizione energetica, insieme alla riduzione delle emissioni inquinanti, alle nuove decisioni sulla normativa Euro 7 e alle problematiche legate alla diffusione delle auto elettriche.
A tal proposito, proprio nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di constatare quanto per gli italiani i veicoli elettrici siano ancora troppo costosi (l’italiano medio spenderebbe meno di 30.000 euro oggi) e sappiamo che ci sono ancora parecchi limiti legati all’autonomia limitata e alla carenza di colonnine per la ricarica.
Parla Carlos Tavares, e non è la prima volta che si espone in questo senso. Dopo aver presentato i risultati da record ottenuti da Stellantis nel 2022 e la decisione di premiare con un totale di 2 miliardi di euro i dipendenti, si esprime sull’industria automobilistica europea.
Secondo il manager oggi è necessario trovare una forma di convivenza con le normative e i vincoli che hanno la pretesa di guidare questa transizione. Siamo in un momento in cui non si parla d’altro se non delle nuove normative Euro 7, della corsa verso una mobilità 100% elettrica e della filosofia dei brand low cost, che molti si aspettano per il futuro.
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Il ruolo degli incentivi
Sappiamo benissimo che i bonus statali (e non solo) danno una grande spinta alla diffusione delle auto elettriche, anche se non bastano. Ci arriva la prova di questo anche grazie ai dati pubblicati dell’ACEA pubblicati recentemente, che hanno mostrato che – dal momento in cui sono terminati incentivi e agevolazioni – le vendite sono calate parecchio.
È per questo che Carlos Tavares ha dichiarato: “Senza incentivi le auto elettriche sono ancora troppo costose per la classe media. Dove ci sono gli incentivi le vendite crescono, dove cessano calano, come avvenuto in Germania. La sfida è quanto velocemente si riuscirà a ridurre i costi per venderle anche senza sussidi”.
Secondo il manager di Stellantis, la decisione di trasformare la mobilità al 100% elettrica “non è stata presa dai costruttori ma da governi eletti attraverso un processo democratico. Detto questo, noi abbiamo la responsabilità di fornire soluzioni semplici, sicure e pulite per garantire libertà di mobilità ai nostri cittadini. C’è una sfida molto significativa sui costi, succede quando si iniziano a sviluppare nuove tecnologie: i costi aggiuntivi devono essere assorbiti in qualche modo”.
Le auto elettriche sono troppo costose
C’è un grande rischio: se la classe media non può permettersi di comprare l’auto nuova (le elettriche costano ancora troppo per la maggior parte dei cittadini in Europa), il mercato si ridurrà parecchio sensibilmente, e di conseguenza anche l’industria.
Secondo Tavares: “Dobbiamo ottimizzare il modo in cui vendiamo, produciamo e ci approvvigioniamo per assorbire i costi aggiuntivi imposti a noi dagli Stati. Cerchiamo di adottare un approccio più umano possibile e rispettiamo le persone, ma sarebbe demagogico non dire la verità: la società ha deciso un nuovo modo di vivere la mobilità che, al momento, non è ancora accessibile, e la mia responsabilità è di trasformare il gruppo per consentire ai cittadini di avere accessibilità”.
Sono gli Stati che hanno preso la decisione di passare all’elettrico, non le industrie automobilistiche. Oggi le auto elettriche hanno prezzi ancora troppo alti, senza incentivi sono costose per la classe media. Per questo motivo, per Tavares: “La sfida è quanto velocemente si riuscirà a ridurre i costi per venderle anche senza”.
Tavares contro la nuova normativa Euro 7
Opposizione netta sulla normativa Euro 7, Carlos Tavares, come anche Thomas Schäfer, CEO di Volkswagen, e Luca de Meo, CEO di Renault, pensano che le nuove regole sulle emissioni siano troppo rigide, “perché troppo costose e non porteranno benefici per ambiente e salute”.
Per questo motivo Tavares continua a esprimere il suo dissenso per la normativa Euro 7.