Trattative per produrre auto cinesi in Italia

Dongfeng Motor è in trattative col Governo per produrre auto in Italia: i colloqui iniziali a Roma hanno portato a dei riscontri positivi per ambo le parti

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 18 Aprile 2024 11:56

Il Governo italiano pensa ad attirare le Case automobilistiche cinesi nella penisola per un possibile impianto produttivo. I rapporti con Stellantis non sono esattamente idilliaci, com’è noto, perciò l’esecutivo capitanato da Giorgia Meloni valuta le ipotesi alternative, con buona pace del gruppo nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA Groupe nel 2021.

Da un po’ di tempo a questa parte lo Stivale sembra aver perso di appetibilità agli occhi del conglomerato italo-franco-americano, le cui maggiori produzioni elettriche sono oggi concentrate in Francia. Per quanto riguarda il territorio italiano la produzione continua, ed è pure superiore rispetto alla controparte transalpina, ma in tanti temono abbia i giorni contati. Perché la prevalenza dei modelli realizzati continua ad avere motorizzazione termica o al massimo ibrida.

L’apertura di Dongfeng Motor

Il ministro delle Imprese e delle Made in Italy, Adolfo Urso, aveva lanciato un avvertimento alla controparte: o avrebbe dato dei segnali incoraggianti o avrebbero vagliato delle ipotesi alternative. In fede a ciò, sono partite delle discussioni insieme al colosso cinese Dongfeng Motor, con l’idea di convincerlo a edificare nel Belpaese una nuova fabbrica. Dalla capacità di 100.000 esemplari all’anno, la struttura dovrebbe perlopiù concentrarsi su veicoli ibridi.

Dongfeng considera lo Stivale un importante hub per il Vecchio Continente, capitalizzando il patrimonio automotive locale. I discorsi intrapresi restano in una fase preliminare, ma i contatti finora avuti hanno portato riscontri positivi.

A margine di un evento di Voyah, nuovo brand di Dongfeng, organizzato a Milano, il responsabile delle operazioni europee, Qian Xie, ha fatto un’apertura: “L’Italia è uno dei maggiori mercati automobilistici europei e per una casa automobilistica cinese avere una produzione locale significa poter rifornire tutti gli altri Paesi dell’area.

Tuttavia, ha anche voluto raffreddare i facili entusiasmi:Le discussioni col Governo italiano sono allo stadio iniziale: vogliono stabilire un rapporto di fiducia e poi approfondire. L’Italia è molto interessante per la sua lunga cultura automobilistica, oltre che per la disponibilità di porti (a cui e da cui trasportare prodotti finiti e componenti)”. I colloqui vanno avanti e presto il Governo proporrà delle aree dove insediare l’impianto.

Pesante calo delle auto a benzina

Nel recente periodo, il calo della domanda delle vetture a benzina in Cina ha avuto dei contraccolpi su Dongfeng. Dopo aver toccato l’apice nel 2017 con 2,83 milioni di immatricolazioni, le immatricolazioni hanno subito una pesante contrazione lo scorso anno, pari al 38%. Mentre la città meneghina pullula di appuntamenti, dalla Design Week al Fuorisalone 2024, la neonata Voyah comincia a mettere piede in Italia attraverso una serie di iniziative.

Dongfeng porta avanti diverse collaborazioni con Case di alto calibro, quali Honda, Nissan e anche due marchi francesi di Stellantis (che mediante il suo amministratore delegato, Carlos Tavares, ha già preso parola in proposito), ovvero Peugeot e Citroen.

La forza lavoro qualificata e la solida tradizione manifatturiera, motivo dell’alta reputazione all’estero, giustificano l’interesse di uno dei principali costruttori su scala globale. Qualora le trattative chiudessero con una fumata bianca, e dunque il progetto andasse effettivamente in porto, resterebbe da scoprire quale sarebbe la reazione di Stellantis.