Trump minaccia le auto cinesi: “Dazi se producono in Messico”

Trump punta il dito contro le auto delle Case cinesi che verranno prodotte in Messico: lo sgarbo del tycoon e la minaccia in caso di elezione

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Luca Bucceri

giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Pubblicato: 23 Marzo 2024 09:00

La corsa alla Casa Bianca entra nel vivo, con Donald Trump e Joe Biden che si sfideranno per guidare ancora una volta gli Stati Uniti. Due politici di partiti agli antipodi, con idee e visioni diverse, ma con un comun denominatore: l’astio verso le auto cinesi. Da un lato c’è l’attuale presidente che storce il naso sulle vetture che “spiano” gli americani, dall’altro il tycoon che ha minacciato chiaramente la Cina se verrà eletto. E in caso di ritorno di Trump a Washington, i dazi contro le quattro ruote di Pechino toccherebbero livelli insostenibili per le Case cinesi.

Trump e i dazi sulle cinesi

Mentre la campagna politica per le elezioni presidenziali prosegue spedita, Donald Trump punta con forza alla Casa Bianca cercando di intercettare sempre più voti con proposte in larga parte del Paese divisive. Ma in Ohio, terra di conquista repubblicana, il tycoon torna a parlare delle Case cinesi, con le vetture di stampo asiatico che entrano nel mirino dell’ex presidente.

Nel corso di un comizio, infatti, Trump ha avvertito i brand cinesi che avrebbero intenzione di fare uno sgarbo agli Stati Uniti. Diverse Case, infatti, sarebbero pronte a voltare le spalle agli Usa aprendo fabbriche in Messico per produrre vetture che, successivamente, verranno importate nel mercato americano. Ma se il tycoon dovesse essere eletto, tutto questo meccanismo non avrà di certo vita facile.

Se durante la sua prima presidenza Trump aveva imposto dazi del 25% sulle automobili di fabbricazione cinese, di recente è tornato a parlare promettendo un rialzo al 50% sui veicoli prodotti in Messico presso stabilimenti di proprietà cinese. Ora però l’ex presidente e candidato alle presidenziali repubblicane del 2024 va oltre, annunciando dazi addirittura al 100% sui veicoli cinesi che entreranno negli Stati Uniti attraverso il Messico.

Un messaggio chiaro rivolto a Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare Cinese, col tycoon pronto a dare battaglia: “Non assumerete americani e venderete le auto a noi? No. Imporremo dazi del 100% su ogni singola auto che varca il confine e non sarete in grado di vendere quelle auto se sarò eletto”.

Biden e le auto che spiano

Parole, quelle di Trump, che si inseriscono in un quadro di crisi tra Stati Uniti e Cina per il mercato delle auto. Di recente, infatti, il presidente americano Joe Biden ha avviato un’indagine sulla possibilità che i veicoli cinesi possano rappresentare un problema per la privacy dei conducenti americani. Secondo quanto riferito, infatti, la Casa Bianca ipotizza che i cinesi possano spiare l’Occidente attraverso le proprie auto elettriche.

Biden ha quindi annunciato di aver ordinato al dipartimento del Commercio Usa di avviare un’indagine sui rischi per la sicurezza nazionale perché questi “veicoli connessi come smartphone con le ruote potrebbero anche raccogliere dati sensibili dei nostri cittadini, delle nostre infrastrutture e inviarli alla Cina”.

Cina che, sempre secondo il presidente, è pronta a dominare il futuro del mercato automobilistico “anche usando pratiche scorrette”. Insomma, accuse pesanti a Pechino contro cui l’81enne starebbe anche valutando l’ampliamento dei dazi per impedire ai veicoli cinesi di entrare nel Paese attraverso il Messico. Una scelta che, pare quasi impensabile, è in linea col pensiero del suo eterno rivale Trump.