Toyota non teme la crisi: l’anno nero del mercato dell’auto, che ha visto calare di oltre il 21% rispetto al 2020 le immatricolazioni di nuovi veicoli, non scalfisce le performance del gruppo giapponese. Con un utile operativo del +36,3%, Toyota si conferma leader del mercato con un fatturato in crescita del 15,3%, nonostante le difficoltà di approvvigionamento dovute prima ai lockdown anti-Covid e poi all’incertezza dello scenario economico mondiale. La Casa delle Tre Ellissi è la numero uno per vendite a livello globale, e l’anno fiscale disegna il profilo di un’azienda in perfetta salute e pronta ad affrontare le sfide del futuro.
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Toyota: l’anno dei record
Tra il 2019 e il 2021 si sono persi, sul mercato UE e EFTA, oltre 4 milioni di veicoli: questo è lo scarto tra il numero di immatricolazioni di dicembre 2019 e quello dello stesso mese del 2021. Il mercato europeo non è però l’unico a fare la sua parte: l’accelerazione della domanda in Giappone, America del Nord e Cina ha spinto gli utili di Toyota a toccare percentuali e cifre da record.
Il risultato operativo indica un incremento dell’utile del +36,3%, corrispondente a 3.000 miliardi di yen, circa 22 miliardi di euro. Il guadagno netto si assesta a 2.850 miliardi di yen, facendo segnare un aumento del +27%. Anche il fatturato di Toyota fa registrare un aumento: malgrado le recenti sospensioni delle attività dovute ai lockdown, il fatturato della Casa giapponese tocca 31.300 miliardi di yen, circa 233 miliardi di euro, il 15,3% più alto rispetto a quello allo scorso anno.
Oltre alla pandemia, un grave elemento di incertezza è quello dato dal conflitto in Ucraina: l’unico stabilimento Toyota in Russia si trova a San Pietroburgo, ed è stato chiuso in conseguenza delle sanzioni sollevate contro il Paese. Nonostante si tratti di uno stabilimento che lo scorso anno ha prodotto ben 80.000 vetture, sembra che la chiusura abbia provocato un impatto meno drammatico del previsto sui bilanci di Toyota, anche in previsione del prossimo anno.
Le stime per il 2022
Il gigante nipponico conferma infatti gli obiettivi di produzione per il 2022: saranno prodotte 9,7 milioni di vetture, nonostante le difficoltà legate all’approvvigionamento di chip e l’aumento generalizzato delle materie prime. La Casa giapponese prevede, per il 2022, un utile di 2.260 miliardi di yen e un fatturato di 33.000 miliardi di yen, addirittura in aumento del 5% rispetto alle cifre record del 2021.
“La ripresa globale post-Covid sarà molto positiva” – commenta il responsabile della comunicazione del gruppo, Jun Nagata – ma i prezzi delle materie prime sono alle stelle e l’inflazione in molte parti del mondo avrà un certo impatto”. Prudenza, quindi. Ma anche la consapevolezza di essere uno dei brand del settore automotive tra i più apprezzati, che praticamente da sempre “sfoggia” numeri di vendite tra i migliori del comparto.
Pronta a lanciare le batterie allo stato solido entro il 2025, Toyota è la Casa produttrice di una delle automobili più vendute e amate del mondo, la leggendaria Corolla E10 che dal 1966 ha venduto più di 46 milioni di unità. Storia e innovazione sembrano la chiave del successo di Toyota: con la Yaris Cross appena nominata World Urban Car 2022 e la rivoluzione dell’elettrico a tiro di biennio, il colosso giapponese non sembra temere alcuna crisi.