Nel corso del 2022 si è parlato spesso di possibili aumenti del pedaggio autostradale in Italia e rincari delle tariffe a cui eravamo abituati. Ebbene, purtroppo la situazione è diventata reale e attuale: a partire dal primo gennaio i pedaggi in Italia sono aumentati del 2%, e molto probabilmente subiranno un ulteriore rincaro dell’1,34% a partire dal primo luglio 2023.
La situazione fa storcere il naso agli automobilisti del Bel Paese, già colpiti da rincari di ogni tipo e aumenti del prezzo di qualsiasi bene, compresa la benzina – presto vedremo le nuove tariffe, vista la sospensione del taglio delle accise – e l’energia, con bollette di luce e gas alle stelle.
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Le previsioni si sono avverate
E aggiungerei, purtroppo. In una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che oggi – come sappiamo – per il Governo Meloni è guidato da Matteo Salvini, si legge che l’Esecutivo pare aver già evitato una stangata per gli automobilisti italiani, che si avvicinava moltissimo a un rincaro del 5% e non solo, ha contenuto gli esborsi rispetto ad altri Paesi europei. Si legge nella nota del Mit: “In Spagna per undici tratte autostradali è previsto un incremento del 4% (rispetto alla richiesta media di +8,4%. In Francia, è prevista una lievitazione media delle tariffe del 4,75% dal primo febbraio 2023, che si aggiunge al +2% del 2022”.
Insomma, continui aumenti in Italia e in Europa, con tariffe che svuotano le tasche dei cittadini, ormai stremati dopo questi anni così difficili di pandemia prima e di prezzi alle stelle poi.
Gli aumenti
Autostrade per l’Italia prevede quindi fastidiosi aumenti, è vero, ma fortunatamente i pedaggi (come si calcolano) di circa metà delle arterie italiane restano congelati, per cui in questi i casi i prezzi rimangono gli stessi e non subiscono alcun aumento.
Secondo quanto dichiarato dal Mit, non avremo brutte sorprese quest’anno da quelle società che stanno aggiornando il piano economico, quindi – come ricorda l’ANSA – Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., Milano Serravalle, Società Autostrada Ligure Toscana p.A. – Tronco Autocisa, Società Autostrade Valdostane S.p.A., Tangenziale di Napoli S.p.A., Autostrada dei Fiori S.p.A. – A6, Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus S.p.A., Società Autostrada Tirrenica p.A., Raccordo Autostradale Valle d’Aosta S.p.A, Concessioni Autostradali Venete S.p.A..
Lo stesso vale per le società con concessione scaduta: Autostrada del Brennero S.p.A, Società Autostrada Ligure Toscana p.A. – A12 Tronco Ligure Toscano, Autovie Venete S.p.A., SATAP S.p.A. – Tronco Torino, Alessandria, Piacenza, Autostrada dei Fiori S.p.A., Società per Azioni Autostrada Torino-Ivrea-Valle D’Aosta. Prezzi del pedaggio invariati nel 2023 anche per altre tratte, tra cui BreBeMi, Pedemontana Lombarda, Strada dei Parchi Spa o il consorzio per le autostrade siciliane. Nessun rincaro nemmeno per gli automobilisti che percorreranno le Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e la Diramazione Torano Pescara, in questi casi il Ministero sta cercando di attuare invece una riduzione degli importi.
E quindi, se fino a pochi giorni fa potevamo parlare solo di indiscrezioni, oggi la conferma: dal 1° gennaio 2023 i pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia sono realmente aumentati del 2%. Vediamo che cosa succederà nei prossimi mesi visto che, come abbiamo già anticipato, probabilmente assisteremo a nuovi rincari anche da luglio.