Il casello maledetto di Rosignano, tre incidenti mortali in pochi anni

Nel corso degli ultimi anni ci sono stati ben tre incidenti mortali al casello autostradale di Rosignano, un tratto di strada sempre più pericoloso per gli automobilisti

Pubblicato: 3 Giugno 2024 16:10

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

L’incidente avvenuto nella giornata di ieri al casello di Rosignano non è un caso isolato. Il sinistro di ieri, costato la vita a un giovane e a una coppia di turisti tedeschi, è il terzo incidente di questo tipo nel corso degli ultimi due anni. A ricostruire la storia del casello situato in provincia di Livorno è un’indagine del quotidiano Il Tirreno che ha confermato la pericolosità di quel particolare tratto autostradale che, purtroppo, è già finito in prima pagina in più occasioni. Nel corso degli ultimi anni, infatti, Rosignano ha fatto parlare di sé per altri due incidenti che hanno portato alla morte di due automobilisti. Considerando anche le tre vittime dell’incidente di ieri, negli ultimi anni, il casello di Rosignano ha registrato la morte di cinque persone.

Tre incidenti mortali

La tragica storia del casello maledetto di Rosignano inizia il 2 marzo del 2019 con l’incidente che coinvolse Pier Francesco Dalle Luche, 35 anni, comandante della guardia costiera di Porto Stanto Stefano, che, probabilmente a causa di un malore si schiantò con la sua vettura contro lo spartitraffico poco prima dell’uscita del casello.

Pochi mesi dopo, nella notte tra il 14 e il 15 novembre, a perdere la vita fu Fernando Feleppa, sovraintendente della Polizia Stradale di Livorno, 57 anni. Tornando da Roma, dopo aver svolto mansioni di autista per il prefetto di Livorno, Feleppa perse la vita a seguito di un impatto contro la cuspide di una rampa d’accesso al casello con cui si scontrò dopo aver perso il controllo dell’auto, subito dopo una lunga curva che precede l’ingresso sulla A12.

Anche per questo sinistro è stato ipotizzato un malore oppure un colpo di sonno, anche perché la vittima stava percorrendo il tratto stradale rispettando i limiti di velocità. La pericolosità del tratto di strada potrebbe essere molto elevata e, quindi, mettere a rischio anche gli automobilsiti più prudenti.

L’appello

A lanciare un appello sulla pericolosità del casello di Rosignano è stata Ofelia Mumoli, vedova di Feleppa. Gli organi di stampa hanno riportato le sue parole: “Evidentemente la barriera di Rosignano ha qualcosa che non va perché già nel 2019, oltre a mio marito, un’altra persona ha perso la vita proprio in quel punto“. In merito alla pericolosità del tratto stradale, la vedova di Feleppa sottolinea: “Noi, proprio su questo aspetto, avevamo anche chiesto una perizia. C’è una curva, molto lunga, che dà appunto la sensazione di essere quasi su un rettilineo“.

Per il momento, però, sul casello di Rosignano non c’è stato ancora nessun intervento. Il terzo incidente mortale nel corso di pochi anni è una conferma della pericolosità di quel tratto di strada, molto frequentato durante tutto l’anno. Per evitare ulteriori incidenti nel corso dei prossimi anni potrebbe, quindi, essere necessario effettuare delle modifiche, per incrementare il livello di sicurezza. Sarà necessario attendere i prossimi mesi per scoprire se e quali saranno le misure che le Autorità che gestiscono quel tratto autostradale metteranno in atto per incrementare la sicurezza. Di certo, non fare nulla e rischiare ulteriori sinistri mortali non può essere la strada giusta.