I topi d’auto si evolvono e puntano alle componenti più costose, oggi ad esempio nel mirino ci sono le batterie agli ioni di litio delle vetture ibride ed elettriche. Di conseguenza, hanno cambiato “prede”: anziché limitarsi ai soliti esemplari endotermici, rubano questa tipologia di auto, per accaparrarsi i pezzi “preziosi”.
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Indietro lasciate solo le macerie
Oltre ai bolidi super costosi e di pregio, da anni rubati in Italia e spediti a velocità fulminea all’estero, ora i delinquenti adocchiano gli accumulatori, al fine di rivenderli sul mercato dei ricambi, a scopi differenti. Una sorta di evoluzione, sintomo di inedite modalità di fare business, il che, purtroppo,l espone a rischi maggiori gli acquirenti di nuovissimi esemplari a basse e zero emissioni.
I ladri li riducono a brandelli e ne asportano le batterie, soprattutto se i mezzi sono parcheggiati in aree poco sorvegliate e abbastanza tranquille; nemmeno si prendono la briga di portarle con sé, le smontano in loco, lasciandole in stato indecoroso. Gli autori lavorano senza scrupoli, tagliando plastiche e cavi, a volte addirittura anche parti di lamiera. E la sorpresa a cui va incontro il proprietario, quando torna a riprendersi la vettura, è davvero raccapricciante.
I danni spesso ammontano a diverse migliaia di euro e talvolta neppure ne vale la pena provare a rimetterla in buone condizioni. A causa degli elevati importi da porre in preventivo, si consiglia di interpellare il proprio professionista di fiducia, incaricato delle eventuali riparazioni. Se è una persona onesta (ecco perché bisogna sceglierlo con riguardo, pena successivi rimpianti) fornirà un’opinione oggettiva, basata sull’esperienza e le competenze maturate durante gli anni di onorato servizio.
Come si alimenta il circolo vizioso
Lojack, azienda produttrice di sistemi di recupero di veicoli rubati, già nel 2017 aveva elaborato un report attestante il netto incremento dei furti di auto ibride. Le batterie al litio possono raggiungere costi di circa 7.000 euro, pertanto risultano super ambite. Tra i vari dispositivi tecnologici di ultima uscita, messi nel mirino dal malaffare, ci sono poi i sistemi di infotainment, di connettività e di navigazione, i fari a LED, i volanti multifunzione e, infine, i cerchi in lega. La criminalità non smette di impadronirsi dei catalizzatori, a causa dei beni preziosi al loro interno, come palladio, rodio e platino. Alla sola idea di maturare un ricco guadagno commetterebbero qualunque azione e gli eventi di cronaca sono figli di tale atteggiamento.
Aumenta di portata il mercato nero dei pezzi di ricambio auto, giacché cresce il valore delle parti installate sui mezzi di recente lancio. Capita ad esempio che ad un automobilista venga rubato l’impianto di navigazione e, sprovvisto di copertura assicurativa adeguata, cerchi il pezzo sostitutivo di seconda mano, in modo da risparmiare. Di frequente le componenti sono di provenienza illecita, pertanto viene a innescarsi un circolo vizioso, dove i malviventi continuano nelle scorribande e ci guadagnano somme di denaro non indifferenti. I ladri sono diventati via via sempre più attrezzati ed esperti, sanno porre le grinfie su qualsiasi elemento: meglio prestare attenzione ed equipaggiarsi di un valido antifurto.