Chi ricorda il pericolosissimo tormentone estivo, che vedeva scendere dall’auto in corsa le persone per immortalare degli stacchetti di danza?
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La storia del KikiChallenge
Mentre la vettura è in movimento, una persona scendeva in strada a ballare e fare movimenti scenici, ripreso dallo smartphone dei compagni di viaggio. Questa era la KikiChallenge con i video che giravano sul web. Si trattava di una pratica dalla pericolosità estrema, per cui era stato lanciato l’allarme con l’appello di porre fine a questo delirio.
In pochi giorni questa pratica era diventata una moda, un gioco virale. Inutile dire quanto era assurdo, visto la sua pericolosità e dato che aveva causato diverse vittime tra coloro che scendevano dall’auto e iniziavano a ballare incuranti del traffico stradale e di eventuali ostacoli che potevano trovare. Il fenomeno era diventato virale, soprattutto tra gli adolescenti che non riuscivano ad avvertire il senso del pericolo, sopraffatti dalla voglia di divertirsi e di dimostrare la loro grandezza, mettendo in gioco la propria vita, in condizioni estreme.
In India era stato creato l’hashtag #DAnceYourWayToSafety, per contrastare questo fenomeno che era diventata la causa di continue incidenti di ragazzi poco attenti e irresponsabili.
Si trattava di una semplice coreografia basata sulla canzone “In My Feelings” del rapper canadese Drake, un balletto fatto in mezzo alla strada, mentre passano macchine, moto e qualsiasi altro veicolo, così, come se niente fosse, possibilmente ripresi dallo sportello aperto di un’auto mentre qualcuno guidava o anche senza nessuno al volante. Gli adolescenti lo consideravano un gioco, ma con effetti disastrosi: c’era chi ovviamente era caduto lanciandosi dall’auto, chi ha colpito pali o altri ostacoli o chi ha rischiato di essere investito da mezzi ad alte velocità.
Com’era nata la moda di scendere dall’auto in corsa
La moda di scendere dall’auto in corsa era nata da un video postato dal comico americano Shiggy, una coreografia semplicemente fatta per strada, senza scendere da un’auto e senza il pericolo di altri mezzi in circolazione. Da lì erano nate tutte le varianti spericolate che purtroppo avevano già causato delle vittime.
Tanti gli appelli che avvisavano tutti della pericolosità di questa pratica e dell’enorme rischio che si correva saltando giù dalla macchina e ballando in mezzo alla strada. La sfida metteva a rischio anche la vita degli altri, pedoni e automobilisti, che si trovavano a dover evitare l’impatto con chi si lanciava in esibizioni improvvise solo per accaparrarsi i like sui propri profili social.