Nel maggio del 2017, le strade di Tartu (Estonia) furono teatro di un inseguimento ad alta velocità che vide per protagonista un conducente sotto effetto di alcool e droghe. Seppur siano passati un po’ di anni da allora, l’episodio mantiene una funzione simbolica, poiché sottolinea i rischi connessi alla guida in stato alterato. I fatti accaddero nel pomeriggio del 1° maggio. Allora una fonte anonima mise al corrente la Polizia circa un’auto sospetta condotta da un individuo apparentemente in condizioni alterate, forse ubriaco.
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Intervento sul posto
Ligia al dovere, l’unità è accorsa sul posto per stabilire se la testimonianza fosse vera e, nel caso, arrestare subito il pericolo pubblico. Nonostante i ripetuti segnali di stop, l’automobilista, al volante di una Opel, decise di darsi alla macchia: il via libera a un inseguimento che coinvolse diverse pattuglie. In un’adrenalinica operazione, proseguita per qualche chilometro, il mezzo in fuga sfrecciava a velocità elevate lungo le strade di Tartu e dei comuni limitrofi. A dispetto delle manovre evasive, le autorità riuscirono a bloccare la macchina, mediante degli appositi strumenti, adibiti a forare le gomme.
Non si dimostrò semplice l’arresto dell’uomo, dalla condotta alquanto aggressiva. I successivi test tossicologici confermarono i sospetti degli agenti. Sebbene il tasso alcolemico fosse al di sotto della soglia penale di 1,5, non era in sé, a causa della combinazione con la cannabis assunta da poco. I modi evasivi e la violazione del codice della strada attestavano l’incapacità di assumere il controllo della vettura. Il celere intervento delle autorità scongiurò delle gravi conseguenze, ma la vicenda poteva concludersi molto peggio.
Messo agli arresti, l’incauto conducente ubriaco dovette rispondere delle accuse di guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale. La legislazione estone sanciva multe fino a 800 euro e la sospensione della patente fino a 24 mesi per chi non osservava un segnale di stop. Lo stato di ebbrezza, invece, era punito con sanzioni amministrative pecuniarie fino a 1.200 euro, la detenzione in carcere e la sospensione della patente fino a 12 mesi.
Spike strip
Lo strumento adoperato dagli agenti estoni consiste nei cosiddetti “spike strip”, altrimenti noti come rompisponde. Disposte su una base o una striscia, una serie di punte metalliche affilate è preposta a immobilizzare i veicoli, perforando gli pneumatici che passano sopra di essi. Viene impiegato dalle Forze dell’Ordine in una serie di circostanze, tra cui, come nel caso di specie, vetture che si rifiutano di fermarsi a un posto di blocco. Inoltre, trovano ricorso in aree sensibili come basi militari, ambasciate o manifestazioni, così da impedire l’accesso non autorizzato.
Nel momento in cui un veicolo passa sopra gli spike strip, le punte metalliche provocano una perdita d’aria rapida e progressiva. Ciò costringe il conducente a fermarsi entro breve. Esistono diverse tipologie di rompisponde, distinguibili tra loro per dimensioni, materiali e modalità di applicazione. Certi sono installabili a mano, mentre altri vengono montati su mezzi specifici. Cambiano i dettagli dettagli, non il risultato: benché siano da ritenersi una misura d’emergenza, è grazie a questi dispositivi se si è evitato il peggio.