Rivoluzione sulle piste da sci, il “gatto delle nevi” a idrogeno

Prinoth presenta il primo gatto delle nevi alimentato a idrogeno. Capace di sviluppare 544 cavalli di potenza e una coppia di 2300 Nm, ha un'autonomia di 4 ore

Pubblicato: 24 Dicembre 2020 11:05Aggiornato: 20 Ottobre 2024 23:44

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Performance e sostenibilità in un solo mezzo che, forte dei suoi 544 cavalli di potenza (400 kW), può muoversi su qualunque tipo di terreno, anche il più accidentato, e in qualunque condizione atmosferica. E, come se non bastasse, strizza l’occhio alla sostenibilità ambientale, con un motore a emissioni zero. Insomma, il veicolo del futuro. O, per essere più corretti, il gatto delle nevi del futuro.

Rivoluzione green sulle piste da sci

Verso la fine del 2020 in Alta Badia, accanto alla pista “Gran Risa”, è stato possibile vedere all’opera Leitwolf h2Motion, l’ultimo modello di gatto delle nevi prodotto da Prinoth, azienda di Vipiteno specializzata nella progettazione e creazione di veicoli cingolati per muoversi sulla neve o altre superfici poco “convenzionali”. Un mezzo che, nei piani di sviluppo dell’azienda altoatesina, dovrebbe essere il “primo rappresentante” della rivoluzione green sulle piste da sci di tutto l’arco alpino, e non solo.

Il Leitwolf h2Motion, infatti, è il primo battipista dotato di motore elettrico e alimentato a idrogeno a essere mai stato realizzato. “Nel Leitwolf h2Motion, i team di sviluppo di Prinoth hanno coniugato la potenza dei veicoli a un motore ecologico. Il nuovo modello soddisfa ogni esigenza in fatto di performance e rinuncia interamente all’impiego di combustibili fossili”, afferma Klaus Tonhäuser, presidente del Cda di Prinoth. Un mezzo che ha già fatto vedere ciò di cosa è capace in occasione della due giorni di gare della Coppa del Mondo di sci disputate in Alta Badia il 20 e 21 dicembre.

Le caratteristiche del motore

Il motore alimentato a celle di combustibile del Leitwolf h2Motion è capace di sviluppare 544 cavalli di potenza e una coppia immediatamente disponibile di 2300 Nm. Il tutto assicurando un’autonomia di funzionamento di 4 ore con singolo “rifornimento” di idrogeno. Insomma, più che sufficiente per svolgere il lavoro quotidiano e rendere la pista perfettamente agibile. Poi, nel caso il gatto delle nevi di Prinoth dovesse restare “a secco”, saranno sufficienti una manciata di minuti per “fare il pieno” di combustibile e tornare così operativo.

“Il nostro gruppo aziendale passa dalle parole ai fatti quando si tratta di tutela ambientale: dalla produzione di energie rinnovabili alla costruzione e installazione di impianti eolici, fino all’implementazione, grazie alla tecnologia funiviaria, di una mobilità elettrica innovativa nei sistemi di trasporto pubblico e ora all’introduzione di battipista CO2-neutri. Per noi la sostenibilità non è uno slogan, ma un impegno”, dichiara Anton Seeber, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo HTI, definendo Prinoth un precursore in tal senso.

E non è un caso che la rivoluzione “a idrogeno” nasca proprio nell’Alto Adige. A Bolzano, infatti, è immatricolata una delle poche auto a celle combustibile d’Italia e da tempo si sta investendo nella realizzazione e nello sviluppo di una rete di “distributori” dove i proprietari di queste auto possano fare il pieno al proprio veicolo.

Mentre l’elettrico costituisce il sentiero preferito dalla maggior parte degli operatori, il del Leitwolf h2Motion ha indicato una strada alternativa, meno battuta, ma altrettanto meritevole di essere valutata. A giudicare dal potenziale dimostrato, anche l’idrogeno ha parecchio da offrire.