Le auto elettriche sono di certo più amiche dell’ambiente rispetto a quelle endotermiche, ma non lo saranno a lungo per i portafogli degli italiani. Il costo di un pieno, ovvero di una ricarica completa delle vetture alla spina, è infatti destinato a crescere e le stime del Centro Studi Unem non sono delle migliori. Le analisi, infatti, lasciano trasparire un quadro “drammatico” nei prossimi anni, con le colonnine elettriche che potrebbero subire una tassazione non di poco conto che potrebbe portare addirittura a quadruplicare i costi per una ricarica entro il 2030. Ma perché questo aumento e da cosa potrebbe dipendere?
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Ricarica elettrica, lo scenario peggiore
Il Centro Studi Unem, analizzando quello che sarà il futuro della mobilità, ha fornito un quadro che non fa sorridere i consumatori. Dopo aver vissuto la grande crisi dei carburanti, con continui aumenti al rifornimento causati dall’andamento del prezzo del petrolio e dalle festività o vacanze, gli italiani presto potrebbero essere costretti a fare i conti anche con la crisi dell’energia.
Non tanto quella delle bollette, tra l’altro già vissuta recentemente come conseguenza delle guerre scoppiate in Ucraina e Medio Oriente, bensì quella per le ricariche delle auto elettriche. Se è vero che muoversi alla spina è più conveniente per l’ambiente, non è detto che lo sarà anche per le finanze dei possessori di queste vetture. Il perché è spiegato proprio dall’analisi Unem, che evidenzia come il costo della ricarica potrebbe addirittura quadruplicare nel giro dei prossimi sei anni.
Le cause sarebbero già note da tempo, con il nodo accise che vi abbiamo già raccontato che farebbe da ago della bilancia. Venendo infatti meno il consumo di carburante, il gettito fiscale derivante dalle accise diminuirà e in un modo o nell’altro questa perdita dovrà essere tamponata.
Ecco perché nella fotografia dell’Unem lo scenario peggiore preso in considerazione è quello dell’accanimento sulle colonnine di ricarica, con una tassazione più forte che potrebbe portare come conseguenza a un aumento importante del pieno delle elettriche.
Costo della ricarica quadruplicata
Venendo meno l’accise sui carburanti, come detto, non è escluso che quest’ultima possa essere trasferita alla ricarica elettrica.
Se oggi, per esempio, per fare 100 chilometri con un’auto elettrica si spendono tra 5 e 6,5 euro, con l’accise rinforzata sull’elettricità collegata alla ricarica delle auto elettriche la situazione potrebbe cambiare. Se non si verificheranno inversioni di tendenza sul mercato delle auto a batteria, nel 2030 i consumi elettrici delle ricariche auto raggiungeranno i 4,1 GWh e se si dovesse verificare il calo di accise previsto, lo scenario potrebbe essere uno e uno solo.
L’analisi Unem, infatti, stima che per compensare le perdite il governo potrebbe “accanirsi” sulle colonnine. Il costo per kWh, quindi, potrebbe raggiungere la cifra di 1,27 euro che, tradotto, porterebbe a quadruplicare i costi per percorrere 100 chilometri. Con la stessa percorrenza e distanza, infatti, il prezzo oscillerebbe tra i 19 e i 24 euro, circa quattro volte quello attuale.
Insomma, non proprio uno dei migliori modi per affacciarsi a una mobilità amica dell’ambiente, col governo che potrebbe sfruttare la transizione verde delle auto per traslare le tassazioni dal dannoso al sostenibile.