Il Pianeta lancia dei chiari messaggi, e anche il mondo delle auto è chiamato ad adeguarsi. Con la transizione ecologica in pieno atto, i Costruttori sfornano delle full electric (BEV) a ripetizione. Ma chi ha ridotte disponibilità di spesa? Due parole: full hybrid (HEV).
Se la soglia d’ingresso delle BEV è significativa, le HEV hanno il pregio di coniugare animo green e convenienza. Attualmente, il mercato è composto da diverse esponenti dal forte richiamo. Dalla Toyota Yaris alla Renault Clio, il gruppo è nutrito e accattivante. E anche Dacia desidera unirsi alla festa, arrivando a superare di pochissimo i 25.000 euro tondi tondi. Mentre nel primo semestre del 2024 scoccherà l’ora di MG, la compagnia anglo-cinese dalle rinnovate velleità.
Sulle tempistiche esatte degli incentivi auto 2024 il Governo ha finora evitato di fornire tempistiche precise. Dopo continui rinvii, rei secondo gli esperti di settore di frenare le immatricolazioni, forse il via libera avverrà nel mese di aprile, ormai alle porte. I modelli che andremo a scoprire risultano, però, accessibili già con il prezzo di listino, al netto di bonus e promozioni.
Indice
Toyota Yaris (24.550 euro)
Rompiamo il ghiaccio con l’esemplare delle Tre Ellissi, che più di chiunque altra ha avuto la lungimiranza di credere nell’alimentazione. Fin dal primo sguardo, la Toyota Yaris sa farsi riconoscere per il suo design esterno, moderno ed elegante. Le linee agili e dinamiche le conferiscono un aspetto sportivo e contemporaneo, mentre dettagli come i cerchi in lega contribuiscono a enfatizzarne il carattere distintivo.
La gamma di tonalità vivaci e accattivanti offre ulteriori possibilità di personalizzazione, consentendo ai proprietari di esprimere la propria individualità attraverso la loro vettura. Coloro a cui una full hybrid conviene dovrebbero quantomeno valutarla.
Messo piede a bordo, i passeggeri sono accolti in un ambiente raffinato, votato al comfort. In ogni componente è evidente l’attenzione ai dettagli e la qualità dei materiali. Nel kit di serie rientrano il sistema Toyota Safety Sense con aggiornamenti da remoto (OTA), “clima” automatico, monitor centrale da 9 pollici e compatibilità wireless sia con Android Auto che con Apple CarPlay. Delle motorizzazioni, il potente 1.5 litri a tre cilindri da 116 CV costa 24.550 euro. Sia in città sia lungo strade extraurbane il rendimento è ottimale, con un consumo di soli 4,1 litri e 92 g/km di anidride carbonica (CO2).
Renault Clio (22.250 euro)
Sottoposta a restyling, la Renault Clio non ha bisogno di particolari presentazioni: in suo favore parlano i tanti anni di onorata carriera sul mercato. Senza fermarsi mai la francesina costituisce la gallina dalle uova d’oro per la Losanga. Che ne aggiorna le caratteristiche, in linea, però, con lo stile iconico di sempre.
Il frontale è stato radicalmente cambiato, con nuovi gruppi ottici a LED e una griglia anteriore brunita e rifinita in stile Matrix. A sua volta, il posteriore evolve, impreziosito da fanali full LED e un nuovo estrattore d’aria sportivo. Buona parte dell’upgrade interessa l’abitacolo, forte di un cruscotto digitale disponibile in due dimensioni e materiali interni realizzati per il 60% da materiali riciclati, incluso l’innovativo tessuto Tencel.
Il “cervello elettronico” è avanzato: il sistema Easy Link è ora compatibile, in modalità wireless, con Apple CarPlay e Android Auto. Tra i dispositivi ausiliari alla guida rientrano il Cruise Control Adattivo con funzione Stop&Go e l’assistente al mantenimento di corsia. Invariati i propulsori, compreso il 1.6 E-Tech Hybrid. Composto da un 1.6 benzina aspirato da 91 CV e due moduli elettrici da 48 CV e 20 CV, eroga complessivamente 145 CV. L’allestimento entry-level Evolution costa 22.250 euro.
Mazda2 Hybrid(24.670 euro)
Oltre alla Yaris, la Mazda2 Hybrid si rifà il trucco, condividendone diversi tratti. Gli esterni sono stati rivisti giusto a livello superficiale. Il paraurti, ridisegnato, integra una parte inferiore verniciata, conferente un aspetto più “affilato” al frontale. E linee taglienti donano carattere pure al posteriore, con un portellone in tinta carrozzeria.
Il sistema full-hybrid, il primo del gruppo nipponico, abbina un benzina tre cilindri da 1.5 litri e 93 CV a uno elettrico da 59 kW, per un totale di 116 CV. Il veicolo cerca di soddisfare chi desidera una city car in grado di destreggiarsi ovunque nella giungla urbana, parca nei consumi (3,8 l/100 km) e rispettosa dell’ambiente (87 g/km). L’allestimento base Pure è già interessante a sufficienza, ordinabile a partire da 24.670 euro.
Dacia Jogger (25.500 euro)
La Dacia Jogger è una full hybrid più unica che rara, capace di accogliere 5 o 7 persone. L’ultimo tassello del mosaico per il marchio di Mioveni, subito affermatosi in Italia, diventata ormai una specie di seconda Casa, forte di una gamma ricca e versatile.
Simile all’E-Tech delle Renault Clio e Captur, la meccanica conta un motore da 145 CV, gestiti da una trasmissione automatica dedicata. I consumi dichiarati sono pari a 4,7 litri ogni 100 km, mentre le emissioni di 105 g/km.
Il computer di bordo dedicato annovera uno schermo da 7 pollici, info relative al funzionamento del powertrain, un freno a mano elettrico e una console centrale con vano chiuso come dotazione di serie. Completano il pacchetto barre modulari sul tetto, “clima” manuale, cruise control, sensori di parcheggio posteriori e vetri posteriori oscurati.
Inoltre, alla tavolozza cromatica si aggiunge la tonalità Grigio Scisto, a conferma dell’impegno profuso dalla compagnia verso un pubblico eterogeneo. Il prezzo di listino è pari a 25.500 euro.
MG3 (da confermare)
In Italia non è ancora ufficialmente arrivata, ma lo farà presto. Tenuta a battesimo durante il recente Salone di Ginevra, la MG3 Hybrid+ è una cinese sui generis. Se la quasi totalità dei brand punta sull’elettrico, Morris Garage preferisce vagliare opzioni alternative.
Il full electric rimane sì al centro dei suoi pensieri; tuttavia, determinate soluzioni, meno onerose, completano il listino. Stando alle indiscrezioni la new entry costerà intorno ai 20.000 euro, che trovano una parziale conferma nel listino britannica, dove è ora acquistabile a partire da 18.495 sterline (poco meno di 22.000 euro).
Il look conferito agli esterni richiamano la filosofia di celebri sorelle della famiglia, tra cui il crossover HS. Davanti spiccano la grande calandra e i fari dal look aggressive, mentre cerchi in lega con disegno a doppia razza contraddistinguono il profilo. Dietro predominano linee razionali, espresso dalla fanaleria a sviluppo orizzontale e grafica interna tridimensionale.
Il segmento di appartenenza è il B, data la lunghezza di 411 cm, la larghezza di 180 cm e l’altezza di 150 cm. Per quanto riguarda l’abitacolo, esso consta in un quadro strumenti digitale da 7 pollici e da un display dell’infotainment da 10,25. Il powertrain, formato da due moduli elettrici e un quattro cilindri 1.5 aspirato, sprigiona 194 CV.
Fiat 500 (da 17.700 euro)
A differenza della versione elettrica, reduce da alti e bassi sul mercato, la variante mild hybrid della Fiat 500 mantiene un buon rendimento commerciale. Un modulo elettrico affianca l’unità a benzina da 70 CV, riducendo i consumi e le emissioni di anidride carbonica soprattutto nel traffico cittadino.
Alloggiata sotto al sedile del conducente, la batteria agli ioni di litio a 12V si ricarica durante i rallentamenti. Lo stile è rimasto pressoché rimasto immutato, in barba all’inesorabile trascorrere degli anni. Con la doppia linea di fari tondi, la fiancata dai passaruota scolpiti e la coda aventi dei nuovi gruppi ottici scavati al centro, brilla di personalità.
Fiat Panda (da 15.500 euro)
La Panda è un’istituzione nei confini italiani. Per rimanere al passo coi tempo mantiene un propulsore termico FireFly accoppiato ad uno starter generatore. Anche lei ha la batteria agli ioni di litio.
Disponibile in quattro allestimenti, è la risposta a chi desidera spendere poco, senza maltrattare il Pianeta. I consumi medi dichiarati sono pari a 5,3 l/100 km ed emissioni di anidride carbonica di 120 g/km.
Suzuki Swift (da 22.000 euro)
La Suzuki Swift mild hybrid unisce grinta a un animo ecologico. Sotto il cofano monta un propulsore 1.2 benzina, supportato da una piccola unità elettrica che riduce sia i consumi (4,7-4,8 l/100km) sia le emissioni (106-107 g/km). In rapporto al carattere di utilitaria, regala fluidità e brio nella guida di tutti i giorni. In totale, sviluppa 83 CV e 107 Nm di coppia motrice, mentre la velocità massima è di 175 km/h.
Messo piede a bordo, sorprende per via dell’elevato spazio, impensabile vista dall’esterno. Gli incontentabili punteranno pure il dito contro i materiali, definendoli di scarsa fattura, tuttavia il rapporto qualità-prezzo e il piacere al volante la rendono una proposta accattivante.
Hyundai i20 (da 21.700 euro)
Simpatica, parca nei consumi e ben equipaggiata nelle tecnologie. La Hyundai i20 mild hybrid è una city car al passo coi tempi. Il “cuore pulsante” è rappresentato da un motore a benzina 1.0 turbo da 100 CV, abbinato a un piccolo modulo elettrico da 48V. Ne derivano uno scatto e un’accelerazioni interessanti, così da affrontare agilmente il traffico urbano.
Immancabile Hyundai SmartSense, la suite di sicurezza avanzata forte di frenata automatica d’emergenza, mantenimento della corsia di marcia, monitoraggio dell’angolo cieco e rilevamento del traffico trasversale posteriore. Oltre alla tipologia entry-level ConnectLine, resta una delle auto ibride sotto i 25.000 euro la meglio fornita Prime.
Suzuki Ignis (da 21.400 euro)
Le forme compatte (lunghezza 370 cm) fanno sì che la Suzuki Ignis sia un’ottima opzione per le anime urban, capace di destreggiarsi tra le vie trafficate nelle ore di punta e facile da parcheggiare. Tratti squadrati e dettagli accattivanti, dai fari a LED ai montanti C colorati, contribuiscono al colpo d’occhio generale.
Grazie al passo lungo l’abitacolo accoglie agevolmente 4 persone e, se abbattuti i sedili posteriori, la capienza del vano bagagli passa un minimo di 260 alla bellezza di 1.100 litri. Il powertrain mild-hybrid fa affidamento su un motore benzina 1.2 DualJet da 83 CV, in abbinamento alla trasmissione manuale a 5 rapporti o automatica CVT. In alternativa alla trazione anteriore è prevista quella integrale, la AllGrip, ideale ad affrontare sentieri difficili.