La nave ha ormai lasciato il porto e, come insegna il numero uno del Gruppo Renault, Luca de Meo, tornare indietro è impossibile, pena dei danni terribili all’ambiente. Sull’emergenza climatica capita di sentire spesso dei campanelli d’allarme lanciati dagli studiosi sul futuro negato alle prossime generazioni, nel caso di mancato intervento. Sebbene sulle spalle della politica internazionale gravi la prevalenza delle responsabilità, ognuno ha il potere di contribuire alla svolta, anche il comparto dei motori con le auto elettriche.
Attualmente le emissioni nocive nel corso della loro realizzazione continuano a raggiungere delle vette importanti, perciò diverse aziende e istituti di ricerca sono impegnate a trovare un modo per allungarne il ciclo di vita. In parallelo, vanno definite delle risposte concrete al tema delle infrastrutture, ancora poche in Europa e nel mondo. Oltre all’installazione di nuove colonnine, esistono dei lavori alternativi da monitorare, uno dei quali “firmato” da SparkCharge, diretta a modificare le abitudini dei possessori di full electric, in procinto di diffondersi a macchia di leopardo sul mercato internazionale.
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Così l’ansia da ricarica scompare
La mobilità a zero emissioni non ha confini e sta acquisendo un’importanza via via maggiore. Non è così difficile immaginare un domani costituito da sole auto elettriche, parche nei consumi e ancora meno inquinanti. Ma rimangono delle difficoltà nel settore, la maggiore senza dubbio da ricercare nell’ansia da ricarica dei proprietari e le poche colonnine presenti lungo il territorio.
In tale scenario riprende vita il progetto di SparkCharge, giunto con delle migliorie apportate sui moduli base, ora da 3.5 kWh e che possono essere impilati. Si tratta, nel dettaglio, di una sorta di caricabatterie portatile per auto, dal funzionamento analogo a quello di un power bank per smartphone. Infatti, è collegabile alla vettura a zero emissioni per fornire una ricarica d’emergenza in qualunque luogo e contesto. Si chiama Roadie, ed è il sistema di rifornimento portatile da 20 kW realizzato appunto da SparkCharge, società avente sede nello Stato del Massachusetts (USA).
Il secondo power bank di SparkCharge
Durante lo SparkDay, evento organizzato dalla società a cadenza annuale, è stato svelato il nuovo power bank per auto elettriche, sottoposto ad una serie di test approfonditi e valutazioni molto accurate in California. Si tratta, in realtà, del secondo modello di Roadie, basato su moduli batteria da 3.5 kWh effettivi.
Sul mercato è previsto il lancio di ben quattro differenti tipologie di Roadie, capaci di soddisfare l’esigenza. Il primo da due moduli e 7 kWh, in grado di fornire energia per percorrere 40 km, poi il Roadie da tre moduli, 10.5 kWh e energia per 65 km, l’impianto a quattro moduli da 14 kWh e circa 90 chilometri di autonomia aggiuntiva e, infine, il più grande in assoluto, composto da cinque moduli, pari a un totale di 17.5 kWh e 120 chilometri supplementari.
Sui tempi di ricarica, secondo la società SparkCharge fautrice del sistema, in dieci minuti si fornisce alla BEV un’autonomia aggiuntiva di circa 16 chilometri. Alla messa in commercio Roadie è compatibile con un unico connettore per ricarica rapida CHAdeMO, la nuova versione CCS per l’Europa arriverà a breve.