I dati sulle immatricolazioni e la preoccupazione di Federauto sull’elettrico

Massimo Artusi, presidente di Federauto, ha lanciato l'allarme per quel che riguarda i dati delle vendite di auto elettriche e le difficoltà dei concessionari

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Andrea Piva

giornalista

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote.

Pubblicato: 21 Ottobre 2024 11:00

C’è un problema con la vendita delle auto elettriche. O meglio: ci sono vari problemi con le vendite delle auto elettriche. Sappiamo bene che il processo di transizione verso una mobilità più sostenibile non sta procedendo alla velocità che in molti speravano (e tra questi molti possiamo includere sia gli operatori del settore, sia coloro che desideravano che questo passaggio avvenisse rapidamente), la percentuale di automobilisti che sceglie di acquistare veicoli a zero emissioni è ancora bassa e nettamente inferiore rispetto a quella degli automobilisti che preferiscono automobili con altri tipi di motorizzazioni. Oltre a questo c’è anche l’allarme lanciato da Federauto sugli effetti delle normative europee riguardo alle imposizioni sulle reti di vendita: i concessionari sono oggi costretti a immatricolare più della metà delle auto elettriche.

Auto elettriche immatricolate dai concessionari: l’allarme di Federauto

L’allarme è stato lanciato dal presidente di Federauto, Massimo Artusi. “I dati sulle immatricolazioni distorcono la realtà effettiva del mercato e più del 50% delle auto a batteria sono immatricolate, obtorto collo, dai concessionari, con ingenti oneri finanziari di stock e di obsolescenza causata dal prolungato stop dell’invenduto. A questi problemi si aggiunge anche l’inquietante notizia dell’assegnazione d’ufficio ad alcuni leader, con successiva fatturazione, di veicoli non ordinati e non abbinati a un cliente finale”, ha spiegato.

Questo significa che le vendite effettive di automobili elettriche sono inferiori a quello che i dati raccontano: un’auto elettrica su due tra quelle immatricolate, secondo quanto spiegato da Massimo Artusi, sono in realtà acquistate dai concessionari e non dagli automobilisti.

Tutto questo, ha spiegato Massimo Artusi, avrà delle conseguenze sulle stese concessionarie di automobili, che nel prossimo futuro potrebbero avere dei cali di vendite e di fatturato. “È prevedibile che i produttori, per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dal 2025, finiranno per ridurre la produzione di vetture con motore a combustione, contingentando la vendita dei modelli che, di fatto, continuano ad essere i più richiesti dal mercato e provocando un inevitabile calo dei volumi di attività delle concessionarie, mettendole potenzialmente in crisi, con un prevedibile e indesiderato effetto di ulteriore obsolescenza del parco ed il rischio di gravissime ripercussioni sulla sicurezza stradale e sull’inquinamento”, ha proseguito il presidente di Federauto.

Le auto elettriche più vendute in Italia

Ma quante auto elettriche sono state immatricolate in Italia? Nei primi nove mesi dell’anno, dall’1 gennaio al 30 settembre, sono state poco meno di 50.000, per l’esattezza 48.425. Per rendersi conto della reale dimensioni di questo dato bisogna rapportalo a quello delle vendite totali di auto nel nostro Paese nello stesso periodo di tempo: quelle 48.425 vetture a zero emissioni rappresentano solamente il 3,3% del totale di auto vendute in Italia. In pratica il 96,7% delle vetture immatricolate hanno altri tipi di motorizzazioni, sono ibride, termiche o alimentate a gas.

L’auto elettrica maggiormente venduta in Italia in questo 2024 è la Tesla Model 3: nei primi nove mesi dell’anno sono stati immatricolati 6.854 modelli. In questa graduatoria troviamo al secondo posto un’altro modello di Tesla, la Model Y, con circa mille vetture immatricolate in meno (5.920 per l’esattezza). Non sorprende di certo sapere che tra le auto elettriche più vendute in Italia ce ne siano due della casa automobilista americana fondata da Elon Musk, d’altronde la Tesla è un’azienda che ha saputo imporsi a livello mondiale come leader per quel che riguarda la mobilità sostenibile.

Chiudiamo il podio con la Volvo EX30: sono 2.578 i modelli immatricolati finora della vettura della casa automobilistica svedese. L’automobile elettrica italiana più venduta è invece la Fiat 500e, con 1.816 modelli venduti che permettono alla vettura simbolo dell’azienda torinese di stabilirsi al sesto posto della classifica delle auto elettriche più vendute in Italia.

Classifica auto elettriche
Classifica auto elettriche in Italia

Federauto prepara le contromosse per contrastare le normative europee

Dopo aver fatto un quadro generale della situazione riguardante l’immatricolazione di automobili elettriche in Italia, è bene tornare al campanello d’allarme lanciato da Federauto riguardo al fatto che, per via delle normative europee, molti concessionari potrebbero avere nel prossimo futuro un calo delle vendite (e dei fatturati).

Il presidente dell’associazione che rappresenta gli interessi generali dei Concessionari italiani, Massimo Artusi, ha spiegato di non essere intenzionato ad accettare questa situazione restando inerme. Faremo il necessario per evitare che tutte le pressioni generate da un quadro normativo astratto si scarichino sul capo dei concessionari, sugli automobilisti, sull’economia nazionale (con l’interruzione di produzioni o la chiusura di interi siti) e sul bilancio dello Stato che, da un minor numero di vendite di autoveicoli, subirebbe un forte calo del gettito, non solo dovuto alla riduzione delle entrate provenienti dalla tassazione diretta e indiretta sulle immatricolazioni di auto nuove, ma anche per la difficoltà di rintracciare i margini tassabili delle aziende multinazionali in favore di Paesi, anche europei, con fiscalità più favorevole”, ha annunciato Massimo Artusi.

Perché le automobili elettriche faticano a imporsi nel mercato

Ora non resta altro che da capire quali saranno le contromosse che Federauto metterà in atto. Certo le istituzioni, sia a livello nazionale che internazionale, non potranno ignorare le difficoltà che le varie case automobilistiche stanno riscontrando nel vendere i propri veicoli elettrici. Un problema questo che, come abbiamo accennato in precedenza, non riguarda solamente l’Italia ma è comune in tutto il mondo.

Nonostante la società sia sempre più sensibile alle tematiche ambientali e alla questione del cambiamento climatico, le automobili elettriche sono ancora viste con diffidenza da un gran numero di automobilisti e i motivi sono diversi. Il primo problema che frena le vendite delle vetture a zero emissioni è il prezzo: le automobili elettriche costano ancora tanto, non sono mezzi che tutti possono permettersi e non ha prezzi concorrenziali con quelli delle auto con altri tipi di motorizzazione.

Poi ci sono anche altre due questioni che non vanno sottovalutate: c’è una rete infrastrutturale non adeguata al diffondersi di questo tipo di vetture. Detto in altre parole, il numero di colonnine di ricarica pubbliche è ancora troppo basso.

Gli ultimi due grandi problemi riguardano le batterie: per ricaricarle serve ancora troppo tempo (i tempi per un pieno di benzina e un pieno di elettricità non sono paragonabili) e l’autonomia è ancora mediatamente troppo bassa.