Dopo una serie di vicissitudini durate quasi un anno è da poco uscita la nuova e-bike di Decathlon marchiata Elops, la prima dell’azienda a montare un cambio automatico e la prima a farlo nel mondo della grande distribuzione. Si tratta di un passo importante fatto in un momento storico particolare per le e-bike, scombussolate da problemi interni come l’improvviso fallimento di VanMoof e nuove proposte normative.
Finito il boom post-pandemia sembra sia in atto un assestamento generale del settore e una stabilizzazione dei prezzi, un periodo quindi favorevole per gli acquirenti. Non solo: l’introduzione di elementi di novità è altrettanto ben accolta in momenti simili e il cambio continuo potrebbe capitare proprio a fagiolo.
Le biciclette che adottano questo sistema possono enormemente agevolare la vita di chi pedala aumentando così il numero di ciclisti in circolazione, un argomento su cui dunque conviene soffermarsi.
Indice
Il cambio continuo
Il cambio continuo o CVT (Continuously Variable Transmission) è un dispositivo con cui molte persone hanno, forse inconsapevolmente, già avuto a che fare. Se avete guidato uno scooter o un’automobile moderna avrete ovviamente notato l’assenza del cambio manuale e del pedale della frizione. I veicoli di questo tipo sono ormai molto diffusi e sfruttano il sistema del cambio continuo. In parole molto povere si tratta di un dispositivo formato da una cinghia che scorre su due coni messi uno di fronte all’altro: il reciproco spostamento dei coni fa sì che la cinghia percorra un diametro più o meno ampio, che significa rapporti di trasmissione più alti o più bassi. Si chiama continuo proprio perché la cinghia può scorrere sui coni in modo continuo, non bisogna farla passare da uno “scalino” all’altro come avviene per le normali marce. A differenza dei classici sistemi dunque, il cambio continuo ha infiniti rapporti di trasmissione, delimitati solo da un massimo e un minimo.
L’applicazione sulle bici
Il cambio continuo sta cominciando ad essere utilizzato anche sulle bici e soprattutto nei modelli urban elettrici, dimostrando per loro una certa affinità. Il funzionamento è leggermente diverso da quello sopra descritto ma il concetto di base è lo stesso. Può essere montato sulle muscolari o sulle elettriche, liberando il manubrio della leva del cambio.
Modelli proposti da case produttrici come Riese&Muller o di Tern stanno con successo utilizzando sistemi di cambio continuo, in particolare l’ormai famoso NuVinci. Attenzione però, non stiamo ancora parlando di cambio automatico ma solo di continuo.
La differenza è che l’automatico, quello che monta la nuova Elops, è quasi sempre continuo, mentre il continuo non è per forza automatico. Quest’ultimo è concepito per gestire in autonomia il passaggio tra le marce, proprio come fanno le moderne automobili. Si tratta di un’introduzione non banale per il mondo bici che ha già una schiera di estimatori e di altrettanti detrattori
I vantaggi
I vantaggi del cambio automatico sono percepibili soprattutto sulle e-bike da città, molto meno sulle mtb. L’utilizzo urbano e la tipologia di utenti che le guida cerca caratteristiche quali la comodità, la facilità d’uso e possibilmente un consumo energetico ridotto. Utilizzato correttamente il cambio continuo offre questi tutti questi vantaggi, aiutando soprattutto nelle ripartenze che tanto affliggono i ciclisti urbani.
Se oltre ad essere continuo è anche automatico, non ci sarà nemmeno bisogno di toccarlo il cambio visto che il computer di bordo inserirà lui il rapporto che ritiene più opportuno in quel momento, consentendo così un notevole risparmio energetico. Altro aspetto interessante è la possibilità di dotare modelli monomarcia di un sistema di trasmissione, sempre utile da avere e soprattutto per le bici elettriche più pesanti.
Gli svantaggi
Ovviamente un sistema così autonomo toglie molta libertà al pilota che non è più in grado di inserire le marce a suo piacimento. Il cambio automatico può essere utile per una tipologia di utenti particolare, non è molto adatto alle mtb e a tutte quelle situazioni in cui il controllo umano è il perno su cui gravita l’esperienza in bici. Inoltre, questi hub apportano un peso non trascurabile al veicolo con tutte le conseguenze che una bici più pesante comporta. Dulcis in fundo il prezzo non è esattamente economico e appoggiarsi totalmente ad un sistema elettrico obbliga ad interfacciarsi con l’assistenza dedicata in caso di malfunzionamenti.
Questi ultimi due problemi bisogna dire che riguardano Decathlon in un modo piuttosto particolare, visto che il prezzo della nuova e-bike Elops è più affine a quello della grande distribuzione e che il suo distributore è ormai estremamente diffuso su tutto il territorio europeo.
La bici Elops LD 920 E
Il nuovo modello distribuito da Decathlon si chiama LD 920 E ed è una bici elettrica allineata al mercato e-bike di fascia medio-alta. Esteticamente è molto essenziale, il cockpit ricorda modelli come Cowboy o Vanmoof con schermo LCD al centro, mentre il telaio è più vicino alle forme di marchi tedeschi che integrano la batteria sul tubo obliquo. Gli elementi interessanti sono molti, spicca però il motore centrale da 65 Nm dotato di cambio automatico e ovviamente di sensore di coppia.
La batteria removibile Samsung da 48v e 702 Wh consente la classica autonomia e alimenta i tre livelli di assistenza più uno di walk assist. Di serie sono presenti le luci, i parafanghi, il portapacchi, l’antifurto ad anello e una multi-connettività completa di GPS, una dotazione non la rende un peso piuma visto che siamo sui 26 kg. Il prezzo, come dicevamo affine alla grande distribuzione, è attestato sui 3.049,99€ ed finanziabile fino a 10 rate. Sarà interessante seguirne l’andamento sul mercato, per capire se anche modelli come questo con il cambio automatico possono incontrare le esigenze del grande pubblico.