Dalla Russia con amore. No, non è un titolo di un film di James Bond, ma è il destino della Amber, auto elettrica russa che dovrebbe essere – secondo qualcuno – la risposta diretta alla Tesla. Il nome accattivante e delicato, come quello di una diva del cinema, farebbe pensare a una silhouette aggraziata e ammiccante, invece, la concept car venuta dall’Est è tutto il contrario. Tondeggiante, goffa e senza alcun minimo fascino, questo è l’identikit di un’auto che sul web qualcuno ha ribattezzato come “Tesla Killer“. Ci vuole fantasia, naturalmente, per mettere a confronto la sperimentale vettura alla spina sviluppata dal Politecnico universitario di Mosca, insieme a Avtotor, con il colosso californiano. Eppure, sembra il fenomeno social del momento.
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Made in Russia
Amber è il nome attuale concesso a questa stravagante concept, anche se probabilmente potrebbe cambiare da qui al 2025, quando dovrebbe uscire la sua versione definitiva, destinata al commercio. Troppo occidentale, quasi americano, e non va affatto bene, perché questo veicolo è figlio della quasi totale autarchia russa.
Dunque, alla Amber potrebbe accadere come alla TOGG in Turchia, il progetto di veicolo elettrico costruito all’80% con materiale locale, che nel tempo ha cambiato nominativo. Inoltre, nel caso della Amber si parla di un oggetto 100% formato da componenti provenienti dalla Russia. Il progetto attuale, del tutto sperimentale, coinvolge anche il noto costruttore Avtotor che a Kalinigrad (l’antica città di Koenigsberg, nell’exclave tra Polonia e Lituania), fino a prima dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin, assemblava veicoli per prestigiose case automobilistiche come Bmw, Ford, Hyundai e Kia.
Con il prototipo della Amber il target è quello di sviluppare una macchina alla spina senza componenti forniti dall’industria dell’Occidente. A quanto pare, tuttavia, sono coinvolti nell’operazione alcuni fornitori cinesi, subentrati a quelli del Vecchio Continente che hanno lasciato la Russia dopo l’inizio del conflitto e l’applicazione delle sanzioni.
Amber, bizzarra anti Tesla
Osservando questa vettura più in profondità, si resta sbalorditi dalla sua forma marcatamente rotondeggiante, con una strana escrescenza all’anteriore, come il musetto di un delfino, seguendo un po’ lo stile che Roberto Giolito pensò per la sua Fiat Multipla più di vent’anni fa. Senza scostare un mostro sacro come la monovolume torinese, la Amber colpisce per le sue piccole ruotine, un po’ troppo strette, e in contrasto con una carrozzeria certamente voluminosa.
Questo, quanto meno, è ciò che si riesce a percepire dalle foto e dalle immagini distribuite nel web. Il veicolo vestito di rosso sembra più vicino a un veicolo commerciale che non a un’automobile vera e propria, poiché sembra evidente l’assenza di vetratura nella parte posteriore. Nonostante l’altezza da terra abbastanza contenuta, l’accesso all’abitacolo sembra invece impegnativo, dato che la parte inferiore della carrozzeria finisce alla stessa altezza degli pneumatici.
Con l’uscita di scena delle case automobilistiche europee, statunitensi, giapponesi e coreane, il mercato della Russia è destinato a divenire terra di conquista da parte dei tanti competitors cinesi. O almeno, questo potrebbe accadere a patto che la Amber e tutta la filiera dell’industria a quattro ruote russa non riesca a decollare. La strada è ancora lunga e c’è tanto lavoro da fare, ma almeno il primo gradino è stato posto sul terreno. Se poi, sarà lei l’anti Tesla (che domina in Europa con la Model Y), lo vedremo solo con il tempo. Anche se le premesse non sembrano troppo allettanti.