Il 2023 ha segnato un punto di svolta per il mercato automobilistico italiano, registrando un incremento significativo delle immatricolazioni. Tuttavia, nonostante una crescita annuale del 27,6%, le auto elettriche (EV) continuano a rappresentare una minima frazione del mercato, con una quota del 3,9%. Sulla base dell’analisi fornita dal portale Segugio.it, si viene a creare l’analisi delle ragioni dietro questo ritardo, evidenziando le sfide economiche e infrastrutturali che il mercato delle EV affronta in Italia.
Indice
Il panorama europeo
Il ritardo dell’Italia nell’adozione delle EV rispetto ad altri paesi europei è evidente. La Norvegia, l’Islanda, la Svezia, la Finlandia e la Danimarca dominano la classifica, con quote di immatricolazione delle EV ben al di sopra del 30%. L’Italia, al contrario, si colloca in una posizione molto più bassa, superando solo quattro paesi: Polonia, Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Questo ritardo pone l’Italia in una posizione sfavorevole nella corsa verso una transizione energetica sostenibile.
Le ragioni dietro il ritardo dell’Italia sono molteplici. In primo luogo, gli incentivi governativi sono stati meno incisivi e sono arrivati in ritardo rispetto ad altri paesi europei. Inoltre, il PIL pro capite inferiore alla media europea limita la capacità di spesa degli italiani per nuove auto, rendendo le EV una scelta meno accessibile. Infine, l’infrastruttura di ricarica insufficiente rappresenta una significativa barriera all’adozione delle EV. Con solo 56 colonnine di ricarica ogni 100.000 abitanti, l’Italia è ben al di sotto della media europea di 106 colonnine.
Costi di gestione
Uno degli ostacoli principali all’adozione delle EV in Italia è l’elevato costo di gestione, inclusi i costi di assicurazione e riparazione. Nel 2020, le compagnie assicurative offrivano premi medi più bassi per le EV, considerate veicoli guidati da individui più responsabili. Tuttavia, la situazione si è ribaltata nel 2023, con premi medi più alti per le EV, spinti dal maggior costo di riparazione. Nei primi 8 mesi del 2023, il premio medio per le EV è stato di quasi 470€, in aumento del 30% rispetto al 2020, mentre le auto a combustione interna hanno registrato un premio medio di circa 430€, sostanzialmente stabile nel periodo considerato.
Prospettive future
Per ridurre il divario tra l’Italia e gli altri paesi europei, sono necessarie politiche incentivate e investimenti significativi in infrastrutture di ricarica. Gli incentivi fiscali e sussidi diretti possono rendere le EV una scelta più accessibile per gli italiani, mentre un’infrastruttura di ricarica estesa e affidabile può alleviare le preoccupazioni relative all’autonomia delle EV. Inoltre, campagne informative e promozionali possono aiutare a cambiare la percezione pubblica sulle EV, promuovendo i loro benefici ambientali e economici a lungo termine.
Una maggiore collaborazione con i paesi europei leader nel settore delle EV può aiutare l’Italia a accelerare la sua transizione verso la mobilità elettrica. Il cammino verso una maggiore adozione delle auto elettriche in Italia è disseminato di sfide, ma con un impegno concreto da parte dei decisori politici e degli stakeholder del settore, l’Italia può aspirare a ridurre il divario con i paesi europei leader nel settore delle EV. Mentre il 2023 ha mostrato segnali di crescita, è essenziale che vengano adottate misure decisive per sostenere e accelerare la transizione verso la mobilità elettrica in Italia.