Lentamente, molto lentamente, ma ci stiamo arrivando. A cosa? Al passato, e in questo caso bisogna dire: per fortuna! Continuano infatti ad aumentare le aziende che provano a puntare su di un segmento di mercato strano e controverso, quello delle e-bike senza pedali.
Molti si chiederanno; perché? Ci sono le biciclette, ci sono gli scooter, le moto, a cosa serve un’altra tipologia di veicoli? La risposta breve è semplice ed immediata: inquinano meno, molto meno. Basta pensare che uno scooter elettrico leggero, che già consuma pochissimo, pesa almeno il doppio di alcuni modelli di e-bike senza pedali, e come sappiamo è il peso che determina in larga parte i consumi.
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Un passato di tutto rispetto
Lo sapevano bene in passato, quando case produttrici come la Piaggio vendevano due modelli che hanno fatto la storia del ciclomotore, il Sì e il Ciao. Entrambi pesavano meno di 50 kg ed erano perfetti per muoversi in città consumando poco, anche se dal punto di vista acustico non erano il massimo (facevano un rumore terribile). Oggi però le cose sono cambiate, esistono materiali ultraleggeri, motori elettrici silenziosi e performanti, possiamo ottimizzare quell’intuizione corretta che avevano avuto negli anni ‘70 ma in modo estremamente migliore. Possiamo produrre telai leggeri e resistenti, concentrando il peso soltanto sul pacco batteria per creare dei veicoli economici e con un’autonomia impressionante. Chi ce lo proibisce? D’altra parte esiste una buona fetta di mercato sarebbe ben lieta di poter fare un acquisto simile perché più attenta ai consumi e alla comodità piuttosto che all’estetica o alle performance.
Le nuove Lime
Lime, una delle più grandi azienda di veicoli elettrici in sharing al mondo, ha appena presentato i suoi nuovi modelli a due ruote elettrici, LimeGlider e LimeBike, sviluppati tenendo conto di tutto quanto detto sopra e anche del feedback ricevuto da chi non riesce a pedalare. Già, perché non è soltanto una questione di inquinamento, ci sono persone che per vari motivi non riescono a guidare una classica bicicletta, ad esempio gli anziani o chi ha problemi alle articolazioni. Invece di discriminare queste persone, ha molto più senso la scelta fatta da Lime, che propone dei mezzi più inclusivi, meno inquinanti e facili da usare. Non è la prima a farlo, in passato ci eravamo occupati di hellocycling, ma non sono gli unici esempi che possiamo trovare. Se però un’azienda famosa e diffusa come Lime introduce dei nuovi modelli, le cose potrebbero questa volta avere un impatto diverso. Tranquilli, anche se dovessero avere un successo esplosivo, non significherebbe la morte di quelli a pedali.
LimeGlider, il nuovo veicolo senza pedali
LimeGlider è un veicolo che non rientra ancora in una categoria precisa: non è uno scooter, non è una bici elettrica a pedalata assistita e non è nemmeno una speed e-bike. Il suo punto di forza è l’utilizzo del telaio di una classica bici, leggero ed economico e che, invece dei pedali monta però piccole piattaforme per appoggiare i piedi.
Il diametro piccolo e la larghezza degli pneumatici conferiscono alla bici un baricentro più basso, e grazie allo step-through diventa più facile salire in sella, soprattutto quando si indossa una gonna. Il mezzo è concepito per soddisfare una larga fascia di utenti, di diverse stature ed esigenze, in particolare chi cerca un mezzo veloce per spostarsi in città ma ad esempio non può permettersi di sudare o fare sforzi. Inoltre, i nuovi e più capienti anteriori sono l’ideale per trasportare la spesa o pacchi di piccole dimensioni.
LimeBike, la tradizionale bici elettrica
C’è poi l’altra, la nuova LimeBike, che adotta ruote più larghe da 20″ e mantiene una configurazione tradizionale in stile bicicletta, con sella regolabile e classici pedali. Lime ha scelto un telaio con passaggio interno profondo, più facile da montare rispetto a una bici con tubo orizzontale alto. La LimeBike è dotata sia di acceleratore che di pedalata assistita, consentendo ai ciclisti di decidere se pedalare o meno durante il tragitto. Ovviamente l’acceleratore è presente anche sulla Glider, il che significa che in Europa non vedremo mai circolare nessuno dei due modelli, a meno che qualche volenteroso non si prenda la briga di immatricolarli: gli americani (per fortuna?) non hanno questi problemi normativi.
Una rivoluzione in prospettiva
Entrambi i veicoli sono dotati di impugnature ergonomiche e supporti scorrevoli per il telefono, che consentono ai motociclisti di tenere le app di navigazione in primo piano sul telefono.
Secondo il CEO di Lime, Wayne Ting, entusiasta di presentare i due nuovi modelli e che dovrebbero uscire a breve, LimeGlider e LimeBike offrono uno sguardo verso il futuro della micromobilità, progettati per un pubblico di ciclisti più ampio dove sono inclusi anche i non-ciclisti. Sono mezzi che possono aiutare concretamente a costruire un futuro in cui il trasporto sia condiviso, conveniente e privo di emissioni di carbonio. In azienda hanno ripensato ogni dettaglio, dagli pneumatici al supporto del telefono, per far sentire i clienti a proprio agio e sicuri durante la guida. E come Lime, anche noi non vediamo l’ora di saperne di più da chi quest’estate li proverà.