Una vecchia miniera abbandonata può alimentare le nostre automobili elettriche? Forse sì. A un primo impatto questa può sembrare una frase di lancio di qualche film di fantascienza ma, in un futuro neanche troppo lontano, potrebbe diventare la realtà. Certo la strada da percorrere prima che ciò avvenga è ancora molto lunga ma non è affatto impossibile arrivare fino in fondo: non a caso in Finlandia si sta cercando di trasformare una vecchia miniera di zinco e di rame in una sorta di grande batteria in cui accumulare energia da poter poi utilizzare in vari modi. E un utilizzo potrebbe essere proprio quella di ricaricare la batteria delle nostre automobili.
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La miniera di Pyhäsalmi
Circa 450 chilometri a nord di Helsinki si trova la cittadina di Pyhäsalmi, un piccolo comune di circa 5.000 abitanti in cui si trova appunta la vecchia miniera di zinco e di rame, ormai in disuso da diversi anni, che un’azienda scozzese, la Gravitricity, sta provando a far rinascere come batteria gigante.
La miniera è profonda 1.400 metri e attraverso un sistema di pesi da alzare e abbassare l’azienda pensa di poter produrre energia elettrica che può essere conservata all’interno della miniera. Ma come avverrebbe tutto ciò? Sfruttando l’energia potenziale gravitazionale.
Cos’è l’energia potenziale gravitazionale?
Per prima cosa vediamo che cosa si intende quando si parla di energia potenziale gravitazionale: è l’energia accumulata da un corpo che si muove dall’altro verso il basso. Più sono grandi la massa e l’altezza, più energia si crea.
Come può essere sfruttata l’energia potenziale gravitazionale per trasformare la miniera in una batteria?
Compreso il concetto di energia potenziale gravitazionale, possiamo ora soffermarci su come la Gravitricity abbia intenzione di trasformare la miniera abbandonata di Pyhäsalmi in una sorta di grande batteria dove produrre energia elettrica da fonti rinnovabili e conservarla.
L’idea è quella di utilizzare dei pesi nei pozzi della maniera che possano immagazzinare o rilasciare energia elettrica. Quando c’è un eccesso di elettricità, questa quantità in eccesso può essere utilizzata per sollevare i pesi fino alla superficie accumulando energia potenziale gravitazionale che può essere trasformata in energia elettrica.
Quando invece serve energia, il peso può essere rilasciato attraverso degli argani che diventano così dei generatori in grado di produrre elettricità.
Quanta energia può essere prodotta nella miniera di Pyhäsalmi?
Secondo gli studi della Gravitricity, questo sistema di energia gravitazionale sarebbe in grado di immagazzinare fino a 2 megawatt di energia. E questa energia potrebbe essere tranquillamente integrata a quella della rete energetica locale.
Un progetto replicabile
Ovviamente quanto accadrà nella miniera finlandese di Pyhäjärvi potrebbe essere ricreato anche nelle altre miniere abbandonate che si trovano in giro per il mondo. Lo stesso presidente escutevo di Gravitricity, Martin Wright, ha infatti spiegato che quello di Pyhäjärvi, secondo i piani dell’azienda scozzese, sarà solamente il primo di na serie di progetti di questo tipo.
“Questo potrebbe diventare il primo impiego di Gravistore in Europa”, ha dichiarato Martin Wright (Gravistore è il sistema di pesi utilizzato nella miniera, ndr). Il presidente esecutivo dell’azienda scozzese ha poi aggiunto: “Questo progetto dimostrerà su scala reale come la nostra tecnologia possa offrire uno stoccaggio di energia affidabile e di lunga durata, in grado di catturare e immagazzinare l’energia durante i periodi di bassa domanda e di rilasciarla rapidamente quando necessario. Inoltre fornirà un percorso per altri progetti commerciali e consentirà di integrare la nostra soluzione nelle attività di smantellamento delle miniere, offrendo un potenziale futuro per le miniere che si avvicinano alla fine della loro vita utile originale”.
Inoltre, questo progetto, come ha spiegato sempre Martin Wright, potrebbe anche creare nuovi posti di lavoro. “Posti di lavoro a basse emissioni di CO2”, li ha definiti il presidente esecutivo di Gravitricity. Posti di lavoro all’interno di aree che, con la chiusura delle vecchie miniere, hanno vissuto un processo di spopolamento. Le vecchie aree minerarie potrebbe avere così una nuova linfa vitale data appunto dalle energie rinnovabili.
Quanta energia potrebbe essere immagazzinata in tutto il mondo?
Abbiamo detto nei paragrafi precedenti che la miniera di Pyhäsalmi, grazie a questo sistema, potrebbe arrivare a immagazzinare fino a 2 megawatt di energia. Ma se questo sistema fosse replicato in tutte le altre miniera abbandonate del mondo, quanta energia verrebbe accumulata.
A questa domanda hanno provato a dare una risposta gli scienziati dell’Istituto Internazionale per l’Analisi dei Sistemi Applicati che hanno evidenziato come, in totale, potrebbero essere accumulati fino a 70 TWh di energia. Detto in altre parole, potrebbe essere conservata circa l’attuale consumo giornaliero di elettricità a livello globale.
I progetti per creare e immagazzinare energia elettrica
La trasformazione della miniera dismessa in una sorta di grande batteria a gravità è solo una delle tecnologie che nel mondo si stanno sperimentando per ricavare e conservare l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Verso la fine del 2023, infatti, la Commissione Europea ha dato il via al piano di stoccaggio centralizzato dell’energia prodotta da fonti rinnovabile che prevede investimenti per oltre 17 miliardi di euro. Questi investimenti riguardano principalmente lo stoccaggio elettrochimico e pompaggi idroelettrici.
Uno dei problemi principali delle fonti rinnovabili è che l’energia che viene prodotta è difficilmente conservabile e l’idea della batteria a gravità potrebbe in parte risolvere questo problema.
L’impatto sul mondo delle automobili elettriche
Dopo quanto detto finora, è evidente come il progetto di trasformare una vecchia miniera in una grande batteria in grado di conservare l’energia elettrica (ma anche gli altri progetti su cui scienziati e ingegneri stanno lavorando) possa avere un impatto anche sul mondo delle automobili elettriche.
La società odierna è sempre più attenta alle varie tematiche ambientali e anche per questo motivo le automobili elettriche sono sempre più presenti nelle nostre strade. Ma per far in modo che il passaggio dalle auto con il motore termico a quelle a zero emissioni prosegua in maniera rapida, è necessaria un’adeguata rete di infrastrutture.
Molto banalmente, le automobili elettriche hanno bisogno di un adeguato numero di colonnine di ricarica (sia pubbliche che privata). Sistemi che derivano da fonti di energia rinnovabili, come appunto la batteria a gravità (o altri in fase di sviluppo), possono quindi essere utili per favorire ancora di più il passaggio a una mobilità sostenibile.