Gli Stati Uniti si preparano ad attuare una nuova misura di protezione per il settore delle quattro ruote. Il Dipartimento del Commercio americano, infatti, ha ufficializzato una proposta, che era già stata anticipata nei mesi scorsi, che punta ad attuare un blocco alle vendite di auto connesse, nel caso in cui questi veicoli siano dotati di componenti hardware o software realizzati in Paesi ostili come la Russia ma, soprattutto, la Cina. La crescita dell’industria delle quattro ruote cinese spaventa gli Stati Uniti che stanno adottando misure di vario tipo per contrastare i costruttori cinesi.
Il blocco alle auto connesse, inoltre, è legato anche ai rischi derivati dalla gestione dei dati da queste auto. Oltreoceano, la questione viene vista come un caso di sicurezza nazionale. Il provvedimento del Governo americano potrebbe tradursi in un blocco completo alle vendite delle auto cinesi negli Stati Uniti, diventando così una misura di protezionismo molto efficace e in grado di tutelare l’industria automotive locale. Secondo le prime informazioni, inoltre, il blocco verrà esteso a tutte le tipologie di veicoli, con l’eccezione di alcuni settori ben precisi, come quello dei veicoli agricoli e minerari, che sfrutteranno specifiche esenzioni. Nel frattempo, la Cina rappresenta un problema anche per l’Europa.
Indice
Il motivo del blocco
Le auto connesse fanno paura, soprattutto per il mondo in cui vengono gestiti i dati. Secondo il punto di vista del Governo americano, infatti, le auto connesse possono essere “controllate da remoto” con rischi per la privacy e la sicurezza dei cittadini americani sulle strade. In casi estremi, inoltre, sarebbe possibile per un Paese ostile, che controlla le auto connesse, arrivare a spegnere o controllare da remoto i veicoli. Secondo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del Governo americano, gli Stati Uniti “dispongono di ampie prove” in merito ai tentativi della Cina di posizionare malware nelle infrastrutture critiche degli Stati Uniti (non sono stati forniti dettagli in merito, però). Le auto connesse (sotto il controllo cinese) rappresentano un rischio troppo grande per gli USA.
I tempi del blocco
Lo stop alle auto connesse non sarà immediato: gli Stati Uniti, che intanto cercano soluzioni per ridurre le emissioni anche senza elettrico, intendono applicare un blocco alle vendite di auto con componenti software provenienti dai Paesi ostili a partire da gennaio 2026 e, quindi, con i vari Model Year 2027 dei vari modelli che saranno disponibili su mercato. Per il blocco delle componenti hardware (tema più delicato considerando il ruolo di primo piano della Cina nella produzione) si dovrà attendere gennaio 2029 e, quindi, l’arrivo dei Model Year 2030.
Gli USA puntano a rendere operativa la nuova proposta entro l’inizio del 2025. Nelle prossime settimane ci sarà una prima discussione pubblica della questione. Le prossime elezioni potrebbero rallentare l’iter legislativo ma non più di tanto. All’orizzonte, infatti, sembra inevitabile un blocco alle auto connesse collegate alla Cina. In merito alla questione, in ogni caso, l’Alliance For Automotive Innovation, che rappresenta negli Stati Uniti diversi produttori europei e americani, ha chiarito che l’aggiornamento hardware e software di auto già in produzione non sarà facile e richiederà molto tempo. Ci sono, quindi, sfide tecniche da considerare prima di poter rendere operativo il provvedimento degli USA.