La tecnologia sta abbracciando sempre di più il comparto automotive sotto ogni punto di vista. In questi ultimi anni abbiamo visto per prima cosa un cambiamento sotto l’aspetto delle motorizzazioni grazie all’arrivo dell’ibrido e dell’elettrico. Si sta lavorando poi anche ad altre fonti di energia green come l’idrogeno o i biocarburanti. La tecnologia però è entrata anche negli abitacoli di queste vetture con infotainment sempre più raffinati.
Oltre a tutto ciò però queste auto di nuova generazione stanno venendo impreziosite dagli ADAS, che a partire da luglio, in Europa, sono diventati obbligatori. Questi dispositivi a loro volta stanno facendo solo da apripista a quello che sarà il vero futuro dell’auto: la guida autonoma. Alcuni marchi stanno già lavorando su questa strada e hanno portato al battesimo soluzioni funzionanti.
Chi si sta muovendo da tempo in questa direzione è Tesla, che in queste ore ha svelato al mondo i suoi Robotaxi. Si tratta per la precisione di due modelli a guida autonoma: Robotaxi e Robovan. Bisogna sottolineare per ora si tratta di concept, ovvero quelle vetture che in molti casi si vedono solo a livello di prototipo e mai su strada. Con Elon Musk però è davvero difficile fare previsioni.
In passato alcuni modelli come la Model 3 e il Cybertruck sono passati in breve tempo dalla “fantasia” alla realtà. Ci sono stati casi, invece, come le Roadster2, che sono poi sparite completamente dai radar. Nella notte italiana dell’undici ottobre, Musk ha mostrato al mondo il Robocab targato Tesla, un veicolo a due porte senza volante e pedali. Parliamo di un veicolo con guida autonoma di livello 4 o addirittura 5 visto che non ha comandi di guida.
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I nuovi robotaxi
Un livello tecnologico che in teoria è impossibile da realizzare in serie. Al momento Tesla offre un sistema di livello 3 in autostrada, ma che per questioni legali viene depotenziato a 2. Stesso destino lo sta subendo ad esempio anche Mercedes. Musk, in modo molto teatrale, è arrivato ai Warner Bros Studios a bordo di uno dei suoi robotaxi, chiamato Cybercab e ha annunciato che la produzione sarà già avviata nel 2026. Ha anche aggiunto che questa soluzione avrà un prezzo inferiore ai 30mila dollari e il loro funzionamento avrà un costo di 20 centesimi al miglio.
Musk, dal palco, ha parlato delle vetture come esseri intelligenti in un certo senso. Ha dichiarato, infatti, che rendendole autonome potrebbero essere usate molto di più. Parole però che abbiamo già sentito tante volte in questi anni. L’impressione diffusa però è che il miliardario americano voglia prendere nuovamente di sorpresa il mercato anticipandone le mosse. Anni fa, quando uscì con le sue prime Tesla elettriche fu preso quasi per folle, salvo poi avere una crescita esponenziale.
I piani per il futuro
Oggi però il settore dell’elettrico rischia di restare congestionato da un mercato che stenta a decollare e da competitor sempre più aggressivi, come ad esempio i marchi cinesi. Proprio per questo Musk sembra puntare forte sulla guida autonoma, territorio per il momento semi-esplorato dall’uomo. L’idea sarebbe quella di anticipare la concorrenza su questo tipo di tecnologia per avere poi un vantaggio tecnico e d’immagine nel medio-lungo periodo.
L’idea del patron di Twitter è quella di fornire in futuro una serie di taxi autonomi, chiamati cybercab e di dare la possibilità anche agli stessi possessori di Tesla di tramutarle in taxi robotici attraverso un’app. Bisogna sottolineare però che questo tipo di annunci Musk li aveva fatti anche nel 2019. Il settore è molto intricato perché c’è anche una regolamentazione stringente. Ci sono aziende come Waymo di Alphabet che già operano nel settore dei taxi autonomi in alcune città degli Stati Uniti. Allo stesso tempo però dei veri e propri colossi in questi ultimi anni hanno accusato perdite per miliardi di dollari rincorrendo questo tipo di tecnologia. In questi anni però il fondatore di Tesla ci ha spesso abituato ad imprese che all’inizio sembravano folli e in netta perdita, che poi si sono rivelate successi assoluti.