Addio cavi, come funziona la ricarica auto elettrica wireless

BMW ha introdotto nel 2018 il sistema di ricarica elettrica senza fili per le auto, una tappa fondamentale per la transizione ecologica presente e futura

Pubblicato: 30 Maggio 2018 11:48Aggiornato: 7 Ottobre 2024 23:16

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Il metodo di ricarica dell’auto elettrica senza fili è arrivato anche nel mercato dell’auto. Sono anni che le aziende del settore hanno saputo attrezzarsi ad hoc circa le strumentazioni da applicare, frutto delle intense sessioni in studio svolte dagli specialisti. BMW ha avuto il merito di averci visto lungo, gettando le basi della transizione ecologica di cui oggi si parla in continuazione. Mentre l’ambiente è sull’orlo del collasso secondo le comunità di esperti dell’ecosistema, le aziende hanno l’obbligo etico e morale affinché le città diventino meno inquinanti.

Il vero obiettivo è la neutralità carbonica

Anziché fare full-in sulle BEV, la Casa bavarese preferisce tenere i piedi in più scarpe, convinta che il vero obiettivo sia la neutralità carbonica. Un’opinione condivisa da altri giganti di settore, tra cui Toyota, con lo storico leader Akio Toyoda pronto a rimarcare il concetto in innumerevoli occasioni. Mentre il colosso delle Tre Ellissi ci va cauto nell’evoluzione della rispettiva gamma, l’Elica ha già gettato delle basi importante, sulle quali costruire la roccaforte commerciale del domani.

A tal proposito, correva il 2018 quando il Costruttore ufficializzò l’avvento della ricarica wireless dedicata alle auto. L’onore di aprire le danze spettò alla ibrida plug-in BMW 530e iPerformance. All’epoca i portavoce ufficiali della compagnia avevano definito la novità parte integrante di un vasto programma di sviluppo riguardante i veicoli full electric. Mossa dall’intento di semplificare il processo di rifornimento e ottimizzare l’esperienza d’uso quotidiana dei clienti, la realtà tedesca aveva pensato di adeguarsi, mostrando, indirettamente, la via alle concorrenti. Nonostante siano passati diversi anni dall’annuncio, il concetto di ricarica induttiva rimane tuttora un punto di riferimento per l’industria delle quattro ruote.

Wireless Charing

Il sistema, denominato BMW Wireless Charging, è composto da due parti: l’Inductive Charging Station (GroundPad), un pad installato a terra (spesso nel garage o in uno spazio aperto) e da un CarPad, collocato sotto  la vettura. Il trasmettitore GroundPad va collegato alla rete elettrica domestica e genera un campo elettromagnetico, in maniera del tutto analoga ai caricabatterie wireless.

Senza l’onere in carico al conducente di collegare fisicamente un cavo di alimentazione, avviene il processo. Si tratta di una classica forma a induzione già vista nel comparto smartphone. Al momento del lancio, il BMW Wireless Charging lavorava con una potenza di 3,2 kW e ricarica quindi la batteria della 530e iPerformance in tre ore e mezza.

Tra i punti di forza della tecnologia figura l’efficienza, che raggiungeva un valore vicino all’85%, significativo data la modalità wireless. A differenza di soluzioni più convenzionali, la tecnica si è distinta fin dal principio per la notevole facilità d’uso. Infatti, entra automaticamente in funzione, una volta posizionato il mezzo sopra il GroundPad nella maniera corretta, senza la necessità di manipolare fisicamente i casi. Un vantaggio importante in termini di comodità e sicurezza per i guidatori.

Nel sistema è stata subito inclusa la tecnologia di guida assistita. Tramite una connessione Wi-Fi tra il veicolo e la stazione di ricarica, il display dell’auto mostrava una vista dall’alto con linee guida preposte ad aiutare il conducente a eseguire nel modo giusto la fase di preparazione. Essendo una novità, la clientela aveva, infatti, ancor più bisogno di essere condotta per mano. Il pacchetto è stato commercializzato inizialmente in Germania, prima di sbarcare in Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Cina.